1.Idee di lavoro

IDEE DI LAVORO
1. Costi della politica

2. L’identità della Comunità

3. Le risorse

4. Un territorio unico

5. Far tornare i conti

6. I cittadini

7. Da zero a cent’anni

COSTI DELLA POLITICA
• Intendiamo operare per la riduzione di almeno il 20% dei costi per le indennità di carica ora arrivati alla cifra, non più giustificata per un piccolo Comune come il nostro, di oltre 88 mila euro l’anno. Intendiamo ottenere questo risparmio con la diminuzione sia delle indennità che del numero degli Assessori. Con il risparmio ottenuto, intendiamo finanziare fin dal primo bilancio opere di pubblica utilità, come il progetto per una “ludoteca” nell’area adiacente le Scuole Medie.

• La partecipazione del Comune di Villadossola a forme di collaborazione consortili sarà valutata anche verificando che questo nostro codice etico sia fatto proprio anche negli organismi di gestione di questi Enti.

• Le nomine di rappresentanti comunali in qualsiasi Ente dovranno essere accompagnate da una relazione al Consiglio Comunale che specifichi le caratteristiche attitudinali o professionali del nominato così da dare giustificazione della scelta.

7.Linee guida

LINEE GUIDA PER UN’AMMINISTRAZIONE
1. Riduzione delle spese
per la politica

2. Contro il degrado delle
relazioni tra i cittadini

3. I soldi delle tasse comunali
vanno tulizzati meglio

4. Amministrare e non farsi
amministrare

5. Non affidiamo lo sviluppo al solo cemento

6. Il rispetto per le persone,
una rinnovata idea di Comunità

7. L’imperativo è crescere,
lo dobbiamo ai nostri figli

 

l’IMPERATIVO è CRESCERE,
LO DOBBIAMO AI NOSTRI FIGLI
Il benessere non è solo capacità economica. Senza una crescita sociale, culturale e del senso civico non c’è espansione economica, ma aumentano solo le disuguaglianze.
Non è possibile pensare alla qualità di vita in un paese solo riferendosi all’inesistenza di buchi sulle strade; peraltro obiettivo da realizzare.
La qualità di vita è essere parte di qualcosa di più grande, è capacità del singolo di riuscire a stare in quel qualcosa che è la comunità stessa.
Per riuscire a “stare” e non “subire” la comunità, ognuno di noi ha bisogno di strumenti. Questi strumenti sono dati in primo luogo da una formazione che comincia al livello iniziale della vita con la scuola e prosegue con la fruizione di servizi che una comunità deve far crescere in campo sociale, culturale e sportivo.
Come dimostrato con il Centro Culturale La Fabbrica, compito dell’Amministrazione comunale è spingere verso un utilizzo il più possibile pieno di questi servizi, perché i loro costi non sono affatto proporzionali al loro utilizzo.
Oltretutto, il rilancio di strutture come La Fabbrica, per chi lo guarda dall’esterno, crea interesse verso il nostro paese e quindi benefici che anche se non facilmente misurabili, hanno anche una valenza economica diretta e indiretta.
Ciò dimostra che investire in cultura, nello sport, in attività di carattere sociale, partendo dalla scuola in primo luogo, non debba essere considerata una necessità secondaria.

6.Linee guida

LINEE GUIDA PER UN’AMMINISTRAZIONE
1. Riduzione delle spese
per la politica

2. Contro il degrado delle
relazioni tra i cittadini

3. I soldi delle tasse comunali
vanno tulizzati meglio

4. Amministrare e non farsi
amministrare

5. Non affidiamo lo sviluppo al solo cemento

6. Il rispetto per le persone,
una rinnovata idea di Comunità

7. L’imperativo è crescere,
lo dobbiamo ai nostri figli

 

IL RISPETTO PER LE PERSONE,
UNA RINNOVATA IDEA DI COMUNITÁ
Assegnare un ruolo ai cittadini e garantire luoghi di partecipazione nel rispetto delle idee di ciascuno con il forte contributo dell’associazionismo e del volontariato.
Cos’è una comunità se non l’insieme dei cittadini e le capacità di relazione tra di essi?
Se vogliamo tornare a sentirci comunità dobbiamo tornare ad avere attenzione per i cittadini, nelle forme di partecipazione e coinvolgimento, nel far si che i bambini siano il motivo della speranza, che i giovani siano il motore delle idee e dell’innovazione, che i più anziani si propongano per l’esperienza e rifuggano la conservazione, che le famiglie possano essere rimesse nella condizione di essere il nucleo fondante della comunità stessa, ma, soprattutto, che tutti riconoscano agli altri le potenzialità reciproche e nessuno ritenga di poter fare a meno di chi gli sta vicino.
Le politiche sociali non devono quindi essere impostate a compartimenti stagni perché non è affatto vero che l’assistenza agli anziani non sia un problema anche dei giovani e dei bambini.
è inutile, anzi dannoso, pensare che dare “spazi ai giovani” sia venire incontro alle loro esigenze.
Ai giovani, come a tutti i cittadini, va dato un ruolo, non spazi. Di “riserve indiane” nessuno deve sentire il bisogno.
In questo contesto, il volontariato, in qualunque modo esso si esprima ed operi, deve essere la grande opportunità per la pubblica amministrazione di poter avere un’agenzia di crescita delle relazioni fra i cittadini praticamente senza costo.

5.Linee guida

LINEE GUIDA PER UN’AMMINISTRAZIONE
1. Riduzione delle spese
per la politica

2. Contro il degrado delle
relazioni tra i cittadini

3. I soldi delle tasse comunali
vanno tulizzati meglio

4. Amministrare e non farsi
amministrare

5. Non affidiamo lo sviluppo al solo cemento

6. Il rispetto per le persone,
una rinnovata idea di Comunità

7. L’imperativo è crescere,
lo dobbiamo ai nostri figli

 

NON AFFIDIAMO LO SVILUPPO
AL SOLO CEMENTO
Una strana “fame di cemento e mattoni” ci pervade, ma una migliore qualità di vita sarà possibile solo se con intelligenza troveremo anche altri modi per dare energia al nostro futuro.
Temiamo che le politiche di bilancio messe in atto dall’Amministrazione uscente abbiano di molto pregiudicato le possibilità finanziarie per l’apertura di nuovi mutui nel prossimo futuro.
Questo significa che interventi infrastrutturali attraverso quel tipo di risorse saranno problematici. Pensare, come forse si è pensato, di supplire a questo con un’elevata espansione di interventi in campo edilizio con nuove costruzioni, ottenendo così risorse con gli “oneri di urbanizzazione”, non può funzionare. Il motivo è semplice, oltre a provocare i danni di carattere ambientale di cui si è detto e che ci costringeranno in futuro ad altri costi per sistemare i danni fatti, quest’idea non può essere pensata come soluzione strutturale in quanto, prima o poi, l’espansione edilizia finisce per forza visto che il territorio non può essere occupato più di tanto.
Il nostro approccio tenderà a trovare soluzioni mediate senza demonizzare una normale attività edilizia, ma privilegiando, in campo infrastrutturale, quegli interventi per i quali invece che spostare grosse quantità di cemento, mattoni, incarichi professionali, ci si proponga di intervenire sul fronte dell’adeguamento alle direttive sul risparmio energetico, alle fonti di energia rinnovabile e alla compatibilità ambientale, dove nei prossimi anni saranno anche a disposizione finanziamenti a condizioni agevolate.

4.Linee guida

LINEE GUIDA PER UN’AMMINISTRAZIONE
1. Riduzione delle spese
per la politica

2. Contro il degrado delle
relazioni tra i cittadini

3. I soldi delle tasse comunali
vanno tulizzati meglio

4. Amministrare e non farsi
amministrare

5. Non affidiamo lo sviluppo al solo cemento

6. Il rispetto per le persone,
una rinnovata idea di Comunità

7. L’imperativo è crescere,
lo dobbiamo ai nostri figli

 

AMMINISTRARE E NON
FARSI AMMINISTRARE
Il bene pubblico viene prima di qualsiasi interesse economico privato. Favorire i secondi solo quando sono in diretta relazione con il primo.
Occorre uscire da una impostazione amministrativa tendente a mediare solo gli interessi privati confidando poi che dalla loro soddisfazione derivi indirettamente un beneficio pubblico, bisogna ribaltare completamente questa impostazione che è la causa principale dei tanti guai che ognuno di noi ha sotto agli occhi in termini di cattivo utilizzo del territorio, cattive realizzazioni infrastrutturali e sperpero di risorse.
Dobbiamo smettere di farci governare dagli interessi economici e dobbiamo, invece, provare noi a governare questi interessi in funzione del bene pubblico. Mettere quindi al centro l’idea di bene pubblico e relazionarsi con gli interessi privati per realizzarlo.
Trovare l’equilibrio tra gli uni, gli interessi economici, e l’altro, il bene pubblico, è sinonimo di una buona amministrazione che sa che il territorio non è inesauribile e ogni intervento che facciamo oggi su di esso condiziona il futuro di chi verrà dopo di noi. In questo ambito occorrerà, con misura, mettere mano, ove possibile, agli strumenti di pianificazione urbanistica predisposti negli ultimi anni ed adeguarli ai concetti sopra esposti.
Villadossola dispone di un’altissima concentrazione di case popolari eredità storica legata anche alla presenza di importanti insediamenti industriali, oggi per la gran parte dismessi. Larga parte di questo patrimonio abitativo necessita di adeguati interventi di riqualificazione; il Comune nel farsi tramite con gli enti preposti dovrà favorire tali riqualificazioni piuttosto che promuovere ulteriori insediamenti.

3.Linee guida

LINEE GUIDA PER UN’AMMINISTRAZIONE
1. Riduzione delle spese
per la politica

2. Contro il degrado delle
relazioni tra i cittadini

3. I soldi delle tasse comunali
vanno utilizzati meglio

4. Amministrare e non farsi
amministrare

5. Non affidiamo lo sviluppo al solo cemento

6. Il rispetto per le persone,
una rinnovata idea di Comunità

7. L’imperativo è crescere,
lo dobbiamo ai nostri figli

 

I SOLDI DELLE TASSE COMUNALI
VANNO UTILIZZATI MEGLIO
Spendere i soldi pubblici, cioè di tutti, con la stessa attenzione che usiamo nello spendere i nostri.
Sempre più ci si avvia verso un sistema fiscale nel quale i Comuni riceveranno le proprie risorse finanziarie da un sistema di imposizione diretta. Sempre meno sono e saranno in futuro i trasferimenti dello Stato.
Più che una questione di abolizione di tasse per molti versi inique, come l’ICI ad esempio, che rischiano molte volte di non rispettare il principio della progressività, per il quale ciascuno è tenuto a concorrere alle spese pubbliche in ragione delle proprie capacità contributive, la questione è quella di assumere come principio la responsabilità, quella del “buon padre di famiglia” veniva detto un tempo. Le tasse comunali vanno finalizzate a interventi certi e non come generica raccolta di risorse. Cioè: «ti chiedo denari per fare questo o quello, non perché ce n’è semplicemente bisogno». Spendere i soldi pubblici, cioè di tutti, con la stessa attenzione che usiamo nello spendere i nostri.
Troppo comune è l’idea che i denari, in quanto pubblici non sono di nessuno e, purtroppo, non è un’idea solo dei pubblici amministratori. Questa idea va combattuta.
Così come va abbandonata l’idea che, per avere servizi migliori, bisogna rassegnarsi a pagarli di più, perché questo non è sempre vero. è vero, invece, che molte volte migliori servizi possono essere ottenuti colpendo sprechi e cattiva organizzazione.