Dopo la sua presenza come ospite al festival “Letteraltura” la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso congiuntamente al presidente della provincia del VCO, Paolo Ravaioli, hanno annunciato, in una conferenza stampa, l’accordo sulla autonomia possibile per il Vco.
Infatti nei prossimi giorni i due Presidenti presenteranno alle rispettive giunte la bozza di accordo trovata tra provincia e regione. Questo documeno, dopo l’estate, si trasformerà in un disegno di legge per l’autonomia del Vco che dovrebbe poi essere votata entro l’anno dal consiglio regionale.
Si tratta naturalmente di un’autonomia in alcuni settori importanti, come il turismo, la partita dei canoni idrici che tante polemiche ha sollevato negli ultimi tempi, le acque minerali, agricoltura, caccia, pesca , patrimonio forestale, aree protette, il bonus benzina ecc.
Auotonomia che vuol dire non solo un numero maggiore di deleghe treasferita da Torino al Vco, ma anche uno spostamento di risorse dalla regione alla provincia per oltre 10 milioni di euro.
Un grande risultato per il Vco grazie anche al lavoro dei consiglieri regionali Aldo Reschigna e Marco Travaglini, come riconosciuto dalla stesso Bresso e Ravaioli.
Archivio mensile:Giugno 2008
La riforma delle comunità montane è legge.
Il Consiglio regionale ha approvato la riforma delle Comunità montane del Piemonte. Attualmente sono 48, con la riforma verranno ridotte a un numero massimo di 23. Tra VCO e novarese passeranno da 11 a 4, di cui una interprovinciale. Il Consiglio regionale, con apposita delibera, ridefinirà entro 4 mesi gli ambiti territoriali delle nuove comunità. Il provvedimento non ne riduce solo il numero, ma ridefinisce, rafforzandoli, compiti e ruolo delle Comunità, e riforma le procedure di elezione dei membri, riducendone il numero ma garantendo rappresentatività e democrazia. Le nuove comunità vedono rafforzato il ruolo di gestore associato dei servizi comunali presenti, e assumono anche il compito di “agenzia per lo sviluppo” del territorio montano che rappresentano. Avranno anche funzioni proprie nell’artigianato artistico, nell’energia, nel patrimonio forestale, nelle produzioni tipiche e nel turismo. Sul piano istituzionale viene introdotta l’assemblea dei sindaci e l’ elezione diretta del presidente svolta dai consigli comunali che ne fanno parte. Ridotte anche le indennità di presidente e dei componenti dell’organo esecutivo. “Con questo provvedimento – dichiarano Marco Travaglini e Aldo Reschigna – abbiamo rispettato i termini temporali definiti dalla finanziaria e l’impegno a ridurre i costi delle comunità montane. Ma abbiamo anche riconosciuto e rafforzato il ruolo di enti che svolgono un’azione fondamentale di salvaguardia e sviluppo dei nostri territori montani. (continua)Speriamo che questa riforma piemontese possa essere da modello per un ridisegno più generale dell’ente, e soprattutto serva a scongiurare la minaccia di abolizione delle comunità montane e di cancellazione delle risorse finora erogate, ribadita più volte dal nuovo esecutivo nazionale”.
E, sempre a proposito del riordino varato oggi in Consiglio Regionale, il presidente nazionale dell’Uncem, l’ossolano Enrico Borghi, commenta: “Non è retorica definire storico questo momento, nel quale la regione nella quale venne scritta la carta di Chivasso, che ha dato i natali ai primi Consigli di Valle e nella quale nacque l’Uncem, riordina il sistema delle Comunità montane piemontesi con un provvedimento che ci auguriamo possa fare scuola sull’intero territorio nazionale.
La scelta di diminuire drasticamente il numero degli enti per attribuir loro funzioni proprie nel campo della gestione delle risorse montane e di supporto dei piccoli Comuni apparirà presto come coraggiosa e lungimirante. Desidero esprimere in questo momento il ringraziamento dell’Uncem nazionale al presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso , all’assessore alla Montagna Bruna Sibille, al presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio e all’intero consiglio regionale per avere operato secondo le aspettative e le attese degli amministratori della montagna piemontese, che da oggi nelle nuove e riformate Comunità montane hanno uno strumento fondamentale per il riscatto delle popolazioni montane piemontesi”.
Dal sito di televco
Riunione Gruppo di lavoro Attività produttive di Verbania
Si riunisce il gruppo di lavoro Attività produttive del Circolo di Verbania alle ore 21 di martedì 29 luglio, presso sede di via Roma a Verbania.
Il PD di Verbania attento e sensibile ai problemi sociali
Comunicato Stampa, 27 giugno 2008.
Il Partito Democratico è attento e sensibile ai problemi sociali della città di Verbania. Tanti sono gli interventi proposti dalla Giunta che vanno nella direzione di un alleggerimento delle spese dei cittadini.
Se da una parte l’amministrazione offre servizi gratuiti come Liberobus che oggi più che mai con il “caro carburante” può essere un grande aiuto agli spostamenti nel tessuto urbano, il nuovo servizio di accesso ad internet gratuito in alcuni punti della città, dall’altra è impegnata con l’osservatorio permanente dei prezzi, a una possibile riduzione della spesa quotidiana con la realizzazione di mercati rionali (i cosiddetti “farmer market”), dove il cittadino potrà acquistare direttamente dal produttore a prezzi molto contenuti.Quest’ultima iniziativa ha sicuramente una rilevante funzione sociale e va proprio nella direzione di un aiuto concreto alle famiglie. In quest’ottica, il PD di Verbania chiede all’amministrazione di far emergere, in modo deciso, la finalità sociale dei “farmer market”, sensibilizzando le categorie dei commercianti affinché i prezzi delle merci proposte possano veramente essere contenuti, favorendo i produttori a “chilometri zero” ed esercitando poi un effettivo controllo.
Il PD di Verbania guarda con interesse anche al progetto degli “orti per anziani” proposti nella zona dell’ex Ossolana (nella quale, per altro, è previsto l’ampliamento del Parco della Memoria e della Pace). La possibilità data agli anziani di coltivarsi un “fazzoletto” di terra può essere motivo di aggregazione sociale oltre che di incentivo ad utilizzare il loro tempo libero in modo utile. Eventuali “complessità” organizzative nella gestione degli orti sono superabili, brillantemente, prendendo semplicemente esempio dalle numerose città dove questa forma di aiuto sociale è già presente, con successo, da diversi anni.
Riunione Coordinamento cittadino
È convocato per lunedi’ 7 luglio alle ore 21, il Coordinamento cittadino di Verbania, presso la sede di via Rigola.
Si discuterà dell’attuazione del piano regolatore generale, della festa del Partito Democratico e verra’ presentato dal Coordinatore il resoconto degli incontri politici avvenuti con le forze di maggioranza.
APPROVATA NORMA A SALVAGUARDIA DEGLI ISTITUTI STORICI DELLA RESISTENZA
Una dichiarazione dei consiglieri regionali PD Marco Travaglini e Aldo Reschigna
Il Consiglio regionale ha approvato in mattinata una norma legislativa che integra la legge regionale n.7 del 1976 riguardante le “Attività della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana”.
La norma approvata consente di rimediare a una prescrizione, contenuta nell’ultima legge finanziaria nazionale, che consente ai comuni di aderire a un solo consorzio e obbliga alla recessione da qualsiasi altro che non sia obbligatorio per legge. Questa norma avrebbe compromesso duramente l’esistenza degli Istituti storici della Resistenza di Cuneo, Asti, Alessandria e Novara che hanno la forma giuridica di consorzi di enti locali. Infatti molti comuni non avrebbero più potuto aderire agli Istituti, essendo già membri di altri consorzi come ad esempio quelli socio-assistenziali. Il Consiglio regionale ha sanato questa situazione davvero problematica con l’articolo approvato oggi che qualifica come “obbligatori” i consorzi tra Province, Comuni e Comunità montane che hanno costituito gli Istituti storici della Resistenza, permettendo a tutti gli enti di aderirvi senza difficoltà. La norma prevede inoltre che “soggetti pubblici, associazioni e fondazioni che perseguono obiettivi culturali e sociali compatibili” con le attività svolte dagli Istituti possano entrare a far parte dei consorzi obbligatori.
è un provvedimento importante, che risolve una criticità originata dalla finanziaria e che contribuisce a definire meglio le funzioni degli Istituti. Esprimiamo una soddisfazione particolare per la salvaguardia dell’importante patrimonio storico e culturale rappresentato dagli Istituti storici della Resistenza, che da oltre quarant’anni svolgono un ruolo fondamentale, con attività qualificate e rilevanti di ricerca e divulgazione, per l’affermazione dei valori della Resistenza.
Valori mai come oggi necessari.
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico
Pino Riconosciuto 3357528917