I politici di Verbania sono poco costosi. Lo dice “Il Sole 24 Ore”, che in un’indagine pubblicata sul numero di lunedì, certifica che il capoluogo del Vco è, sui 99 esaminati, il terzo per "poca" onerosità del proprio esecutivo in rapporto al numero di abitanti.
Gli organi istituzionali pesano nel bilancio municipale per 11,13 euro pro capite, una cifra superiore solo a quella di Trieste e Rimini, i cui valori sono, rispettivamente, di 9,59 e 10,37 euro.
I costi della politica, argomento di cui si dibatte con insistenza, anche sull’onda di fortunati successi editoriali come il libro “La casta”, a Verbania sono dunque nettamente inferiori alla media nazionale, ma anche assai distanti da quelli delle città che vantano il primato negativo nella classifica: Venezia, con 112,60 euro; e Siena, con 102. (dal sito di tele vco).
Un altro buon risultato del’amministrazione del sindaco Zanotti visto che sui costi del personale politico è la giunta a decidere. è meno positiva, al contrario, la graduatoria dei costi di gestione. La macchina burocratica verbanese è la trentaduesima assoluta. I principali uffici, cioè segreteria, personale, ragioneria, tributi, ufficio tecnico e anagrafe, pesano su ogni cittadino per 275,30 euro pro capite, una quota di poco superiore alla media nazionale, che è di 260, ma che è pure molto distante dalle città meno virtuose. Tra queste, la maglia nera se la merita, con 539,30 euro a cittadino, Napoli, seguita da Enna e Firenze. All’ultimo posto, viceversa, c’è Brindisi. E se Novara è ben messa per i costi istituzionali, che sono di 26,77 euro, e altrettanto per quelli dell’apparato burocratico, che si misura in 229,30 euro pro capite; il peggior dato piemontese appartiene ad Alessandria, che è quinta e terza nelle due classifiche