Basta alle dichiarazione di Casa Pound

image Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Alla luce delle dichiarazioni fatte da Giovanni Ceniti, coordinatore provinciale di Casa Pound, durante la conferenza stampa del 2 settembre ’09 e pubblicate da Eco Risveglio-Verbania nell’edizione N. 67 del 9 settembre ’09 a pagina 11, nelle quali Ceniti a nome della sua organizzazione ha affermato: "Noi non siamo di estrema destra, (…). Noi siamo fascisti. Non ci va bene nemmeno neofascisti. La nostra associazione si rifà alle tematiche sociali fasciste"; il sindacato studentesco locale, l’Unione degli Studenti VCO, si indigna e si preoccupa per tali esternazioni. Queste potrebbero essere di natura anticostituzionale, in quanto riconducibili al reato di apologia del fascismo. Ci teniamo a ricordare che l’apologia del fascismo è ritenuta reato dalla legge n. 645 del 1952 (Legge Scelba) che all’articolo 4 recita: “Chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità indicate nell’articolo 1 è punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da lire 400.000 a lire 1.000.000. Alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chi pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche. (…). La pena è della reclusione da due a cinque anni e della multa da 1.000.000 a 4.000.000 di lire se alcuno dei fatti previsti nei commi precedenti è commesso con il mezzo della stampa.”
Chiediamo che Giovanni Ceniti ritiri le sue dichiarazioni perché oltraggiano le istituzioni democratiche tutte e infangano la memoria storica di uomini e donne che hanno pagato con la loro vita il prezzo di vent’anni di criminale dittatura fascista.
Inoltre chiediamo che Marco Zacchera, sindaco di Verbania, con la sua maggioranza, prenda posizioni pubbliche in merito a tali dichiarazioni e si scusi con la città per aver permesso la candidatura all’interno delle proprie liste di un esponente che appartiene a Casa Pound.
Unione degli Studenti VCO uds_vco@hotmail.it

Contro gli esuberi alla Lagostina: presidio per il lavoro, con l’on Cesare Damiano giovedì17.09

image Come annunciato due giorni fa il Partito Democratico si mobilita sul fronte della crisi della Lagostina, contro i 73 esuberi annunciati.
Lo fa con un presidio alla presenza del responsabile nazionale dei temi del lavoro del PD.
Il presidio si svolgerà giovedì 17 settembre presso largo Cobianchi (Municipio) ad Omegna.
Lo svolgimento sarà il seguente:
ore 09.00, inizio presidio alla presenza dei consiglieri regionali Aldo Reschigna e Marco Travaglini,
ore 10.30, comizio dell’On. Cesare Damiano (responsabile nazionale Lavoro PD, ex ministro del lavoro),
ore 11.00, incontro con le rappresentanze sindacali ed i lavoratori.
Tutti i cittadini sono invitati per portare sostegno e solidarietà ai lavoratori e alle famiglie coinvolte.

LAGOSTINA : Presentata un’interrogazione in regione dei consiglieri PD.

Riportiamo l’interrogazione presentata oggi, dai consiglieri regionali Reschigna e Travaglini, sui problemi legati alla crisi della Lagostina.
Appreso che nei prossimi giorni verranno aperte le procedure di mobilità per 73 dipendenti della Lagostina, una delle aziende del casalingo più importanti a livello nazionale;
considerato che 73 persone – 62 operai e 11 impiegati – su un totale di 180 dipendenti, rischiano di perdere il posto di lavoro;
considerato, altresì, che questa situazione si inserisce in un contesto di grave crisi, un vero e proprio “bollettino di guerra”, dell’economia del VCO: aziende che chiudono i battenti, strozzate dalla crisi e dalla mancanza di liquidità, cassa integrazione a livelli record, licenziamenti raddoppiati in un solo anno; nel piano industriale presentato dalla direzione della Lagostina è scomparsa del tutto la produzione della pentola a pressione, forse il prodotto più popolare dell’azienda, che, infatti, non sarà più prodotta nel capoluogo cusiano bensì in Turchia;
per il settore del classico, cioè del pentolame tradizionale, verranno prodotti solo 200mila pezzi, un quinto rispetto alla produzione di un milione di pezzi preventivata al momento dell’acquisizione dell’azienda da parte della multinazionale francese Seb;
di fronte ad uno scenario così grave e preoccupante, i sindacati hanno preannunciato una dura opposizione e la collettività e le istituzioni locali si stanno attivando per chiedere il ritiro del piano industriale aziendale e la sua riformulazione con il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.
INTERROGA
la Giunta regionale e l’Assessore competente per sapere
quali iniziative intendano promuovere al fine di ottenere il mantenimento dell’attività produttiva e dei livelli occupazionali.
Primi firmatari, Marco TRAVAGLINI Aldo RESCHIGNA

PD Ufficio Stampa

LAGOSTINA : 73 ESUBERI. Aggrediamo la crisi

image Presentato oggi ai sindacati il piano industriale dell’azienda che prevede l’apertura della procedura di messa in mobilita, nei prossimi giorni, per 73 dipendenti. Di questi 62 sono operai e 11 impiegati su un totale di 180 lavoratori in organico.
Questa la nuda verità dei fatti.
Verrebbe da commentare sul fatto che Berlusconi ha affermato, anche oggi, che la crisi è finita, sull’ipocrisia del centro destra che non ha messo in campo quanto necessario per tentare di contrastare questo smottamento dell’economia.
Una crisi che nel VCO è ancora più grave nel colpire comparti storici del nostro tessuto economico.
Ovviamente, la crisi non è certo finita per le 73 famiglie ora coinvolte.
Riteniamo che questa nuova botta all’economia locale debba necessariamente mettere al centro della discussione politica nel VCO il vero tema dominante: quello del lavoro. Trovare risposte non è certo semplice, ma stare zitti sarebbe delittuoso. È ora che la politica e le forze istituzionali tutte facciano, sino in fondo, la loro parte. Nelle prossime ore ci mobiliteremo come Partito Democratico per dare il nostro contributo ad evitare l’ennesimo colpo all’economia del VCO e soprattutto una ferita gravissima alle famiglie e agli operai coinvolti.
In questo direzione riportiamo il contributo di Marco Travaglini, consigliere regionale
Aggredire la crisi, difendendo occupazione,imprese e famiglie
l’autunno alle porte ci consegna un quadro economico e sociale a tinte fosche.
Per le famiglie, i lavoratori e le imprese la situazione resta molto difficile e, secondo i dati sul calo della domanda e sul vertiginoso aumento della cassa integrazione, i mesi più duri saranno quelli che vanno da ottobre a gennaio. La crisi economica è ormai al giro di boa? Purtroppo,no. Lo stato dell’economia sembra un “bollettino di guerra” : centinaia di aziende hanno chiuso i battenti, strozzate dalla crisi e dalla mancanza di liquidità; la cassa integrazione è schizzata a livelli record e nei primi sei mesi del 2009 sono quadruplicate le domande di “cassa” in deroga rispetto al totale dell’anno precedente. Nel VCO, in un anno, sono raddoppiati i licenziamenti, soprattutto nelle piccole imprese e l’impennata nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali parla inequivocabilmente di una crisi diffusa e dell’ampiezza del disagio economico e sociale che porta con se.
Come Regione non ci siamo limitati a “monitorare” i fenomeni ma abbiamo messo in campo interventi concreti: dalla declinazione regionale del Piano Casa che potrà portare una boccata d’ossigeno nel settore edile al fondo di riassicurazione per facilitare le piccole e medie imprese nell’accesso al credito, dagli interventi di sostegno al reddito alle risorse stanziate per la lotta alla disoccupazione. Abbiano anche dato corso all’impegno sul pagamento dei debiti delle Asl verso i fornitori, stanziando centinaia di milioni di euro.
L’impegno È adesso quello di accelerare le procedure sulle misure di sostegno finora messe in atto e di porsi come obiettivo prossimo l’attuazione di politiche attive confidando che anche lo Stato torni a fare la sua parte. Ma non ci si limita va contrastare la crisi.
Bisogna pensare anche al futuro e far questo vuol dire investire sulle fonti rinnovabili per sostenere lo sviluppo, rilanciare l’economia, ridurre i consumi, proteggere l’ambiente. Il Piemonte nel giugno del 2008 ha lanciato il programma Uniamo le energie. In un anno sono stati realizzati i primi interventi di efficienza energetica e di produzione di energia da fonti rinnovabili con una ricaduta sul patrimonio edilizio pubblico del nostro territorio e attivati tre bandi per il risparmio dei consumi energetici e per la produzione di energia rinnovabile negli insediamenti produttivi. Inoltre abbiamo firmato un accordo con Enel per ridurre le emissioni di gas effetto serra, potenziando la produzione di energia idroelettrica, eolica e fotovoltaica, e uno con la Regione Puglia per la cooperazione e la piena condivisione degli obiettivi nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Investire sulle energie rinnovabili è un grande progetto non solo per il futuro del Piemonte ma dell’intero Paese. Ogni risorsa finanziaria che riusciremo a trasferire su fonti rinnovabili ci darà non solo energia pulita e un ambiente migliore in cui vivere, ma anche opportunità di lavoro per le nostre imprese, quindi per l’intero territorio. Se non è questa una risposta alla crisi..
Marco Travaglini

Pieno sostegno all’unificazione dei comuni della Valle Antrona

imageFa piacere leggere che i Sindaci dei comuni della Valle Antrona stiano iniziando a confrontarsi rispetto ad un percorso che porti, nei tempi e nei modi dovuti, ad una riduzione dei comuni della Valle.
Già qualche mese fa il coordinamento del Pd di Valle si era espresso pubblicamente a favore dell’idea di una unificazione parziale o totale dei comuni.
“Siamo consapevoli – dice Moreno Minacci, coordinatore del Circolo di Valle – che la strada da percorrere è difficile, ma siamo altrettanto coscienti che i tempi sono maturi per trovare soluzioni condivise con i cittadini.
“Ci sono due proposte in campo quella del comune unico e quella dei due comuni. Credo – continua Minacci – che devono essere i sindaci, insieme ai loro cittadini ad individuare l’assetto migliore. Antrona, certamente, ha delle peculiarità differenti rispetto agli altri tre comuni e di questo bisogna tenerne conto. Ciò che ritengo importante è che se ne sia iniziato a parlare, che non sia più un tabù”.
“Il Pd della Valle Antrona – conclude Minacci – per quello che può fare, sosterrà ogni azione che i sindaci porteranno avanti verso questa direzione, indipendentemente dalle loro appartenenze politiche”.
Pd Valle Antrona