CHIAREZZA SUL FUTURO DELLA SIDERSCAL DI VILLADOSSOLA”

image I Consiglieri regionali del Partito Democratico Aldo Reschigna e Marco Travaglini hanno presentato un’interrogazione con la quale chiedono all’Assessore regionale competente di fare chiarezza sulle prospettive dell’azienda Siderscal di Villadossola.
“Il Gruppo Beltrame, al quale la Siderscal appartiene – affermano Reschigna e Travaglini – ha ridotto drasticamente, nel corso dell’anno, le proprie vendite, passando da 1 milione e 200 mila tonnellate di laminati prodotti a 870 mila ed, in particolare, rileviamo che le riduzioni maggiori si sono verificate nello stabilimento Siderscal di Villadossola”.
 “Intendiamo ottenere risposte certe – continuano Reschigna e Travaglini – sul futuro degli 83 lavoratori della Siderscal di Villadossola che, attualmente, si trovano in cassa integrazione straordinaria. E’ giusto che queste persone che vivono una condizione di incertezza e preoccupazione sul futuro, sappiano che cosa li attenderà dopo il 16 giugno 2010, data di scadenza della cassa integrazione e se ci saranno possibilità di sopravvivenza per l’azienda”.

“I problemi della Siderscal – concludono i Consiglieri Reschigna e Travaglini – si aggiungono alla grave crisi economica che ha colpito molte aziende della nostra Provincia e deve essere assunta una posizione netta per garantire la riconversione oppure la ripresa di comparti industriali che, in passato, hanno rappresentato una risorsa per il territorio. Basti pensare che il complesso siderurgico dell’ex Sisma, dove è localizzata la Siderscal, negli Anni Sessanta dava lavoro ad oltre 2 mila persone, mentre oggi conta appena 83 lavoratori, tutti in cassa integrazione”.

Digitale terrestre: NOn penalizzare le nostre valli

image I Consiglieri regionali del Partito Democratico Aldo Reschigna e Marco Travaglini hanno presentato un ordine del giorno, approvato durante la seduta del 20 ottobre 2009, che impegna la Giunta regionale a richiedere al Governo nazionale di garantire nelle aree radio elettricamente isolate della nostra regione il livello attuale del segnale televisivo, anche quando sarà completato il passaggio dall’analogico al digitale terrestre che ha già interessato le Province di Torino e Cuneo.
“Con il passaggio, graduale, ma definitivo al digitale terrestre – affermano Aldo Reschigna e Marco Travaglini – è previsto che sul territorio nazionale non rimangano attive trasmissioni analogiche con la conseguenza che tutti gli impianti non convertiti alla tecnologia digitale verranno spenti. Le Comunità montane ed altri Enti locali, in molti casi, però, non dispongono delle risorse economiche necessarie per effettuare tale riconversione e, pertanto, accadrà che tutti i cittadini che ricevono i programmi televisivi, in prevalenza RAI, trasmessi da impianti non di proprietà dell’emittente radio televisiva nazionale, non potranno più vederli”. “Non riteniamo giusto che risiedere in aree disagiate che presentano già parecchie difficoltà di vario genere per la propria collocazione – continuano Reschigna e Travaglini – debba comportare anche un isolamento dall’informazione televisiva, spesso unico legame con il mondo per molti anziani che scelgono di restare radicati al proprio territorio. Sappiamo perfettamente che la tecnologia delle reti isofrequenziali è complessa e costosa, ma, in alternativa, si possono utilizzare impianti a rimbalzo, il cui costo è da 1/3 fino ad 1/4 inferiore alla tecnica isofrequenziale”.

“E’ importante – concludono i Consiglieri Reschigna e Travaglini – che la Giunta regionale si adoperi per far sì che il Governo garantisca nelle aree radio elettricamente isolate, quelle porzioni di territorio cioè racchiuse dai confini naturali delle montagne che impediscono il propagarsi di eventuali interferenze in altre aree, il livello attuale del segnale televisivo, sia da parte della RAI, sia da parte delle emittenti locali, anche mediante l’utilizzo della tecnologia a rimbalzo senza il consequenziale passaggio al digitale terrestre”.

Barbara Castellaro – Ufficio Stampa Gruppo consiliare Partito Democratico

Basta attacchi della Lega al sindaco Di Villadossola

image Sono stupito del fatto che le legittime prese di posizione del Sindaco di Villadossola abbiano scatenato prese di posizioni pesanti da parte di esponenti della Lega Nord.
Credo che un Sindaco abbia la possibilità di leggere quanto succede nella propria Comunità Locale e di proporre prese di posizione o proposte che consentano di affrontare e risolvere i problemi nella propria comunità locale.
Siamo una Provincia con una buona presenza delle Forze dell’Ordine che garantiscono presenza e presidio sul territorio: tutte le volte che una persona giunge a Verbania da altre Province è la prima sensazione che mi esprime.
Questa presenza sul territorio da parte delle forze dell’Ordine consente a chi è amministratore locale di affrontare il tema della sicurezza e della coesione sociale da altri punti di vista e sono azioni altrettanto importanti e che consentono di creare un sistema complessivo di presenza e di servizi.Avere in testa un modello ideologico , come lo ha La Lega Nord, per cui evviva le ronde e tutti coloro che non le vogliono perchécontrari o perchéinutili , è da combattere è un atteggiamento politico inaccettabile ed improponibile.
Per queste ragioni esprimo tutta la mia vicinanza al Sindaco di Villadossola Marzio Bartolucci assieme alla solidarietà per avere il coraggio di assumere posizioni che possono essere anche non condivisibili da taluni , non da me, ma non possono essere criminalizzate o fatte oggetto di pesanti ed ingiustificati attacchi politici.
La Lega Nord ormai ha visto crescere il proprio consenso ed anche il proprio radicamento territoiriale sulle grandi paure e sulle insicurezze: non è possibile però avere così tanta irresponsabilità nell’immaginare che tutto ciò non si trasformi o non crei rotture pericolose nelle nostre comunità locali.

Aldo Reschigna
, coordinatore provinciale pd vco

Un’interrogazione del pd per risolvere il problema dei tagli ai fondi dei frontalieri

image È stata presentata nei giorni scorsi un’interrogazione che vede come primi firmatari i Consiglieri regionali del Partito Democratico Aldo Reschigna e Marco Travaglini che chiede, all’Assessore regionale competente in materia, di adoperarsi per trovare una soluzione che allontani lo spettro di un drastico taglio ai ristorni dei frontalieri, come proposto dal Canton Ticino.
“Il Canton Ticino – affermano Aldo Reschigna e Marco Travaglini – per rispondere agli effetti dello scudo fiscale deciso dal Ministro Tremonti, protestando così contro quelle che definiscono “ingerenze italiane sul territorio svizzero” ha proposto un drastico taglio ai ristorni dei frontalieri, dei quali beneficaino i Comuni italiani di confine. Si tratta di una posizione dura che, se venisse attuata, comporterebbe gravi problemi per la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola ”.“Infatti – continuano Reschigna e Travaglini – in base all’Accordo Italia – Svizzera sulle compensazioni fiscali dei lavoratori frontalieri, nel 2008, ben 55 Comuni del VCO sono stati interessati dal ristorno riferito all’anno 2006, per un importo di oltre 3.345.000 euro. In un periodo di crisi economica, come quello che anche la nostra Regione sta attraversando, se venissero applicati tagli ai fondi dei 5.000 frontalieri di questa Provincia, verrebbero a mancare risorse fondamentali per garantire la sopravvivenza di servizi alle comunità delle quali i frontalieri fanno parte”.

“Chiediamo alla Regione Piemonte di prendere un impegno serio – concludono i Consiglieri Reschigna e Travaglini – e di intervenire per cercare di risolvere nel meglior modo possibile questa situazione, anche alla luce del fatto che la Svizzera si sta adoperando per cercare una via diplomatica ufficiale, ben diversa dalla netta provocazione del Canton Ticino”.

Ufficio Stampa Gruppo consiliare Partito Democratico