Nomine Cob Vco: fermati gli aumenti di indennità agli amministratori, voluti dalla Lega e dal PDL

image Sul tema l’intervista di Graziobelli a VCO Sat (clicca qui).
l’assemblea dei sindaci del VCO ha eletto ieri, Giuseppe Monti, nuovo presidente del COB unico per il VCO per la programmazione della gestione dei rifiuti; ente unico che ha unificato i due precedenti consorzi.
Insieme a Monti il nuovo consiglio di amministrazione sarà composto da Maurizio Oldrini, Virgilio Varnelli, Giovanni Rubini e da Michele Ricci.
Fin qui nulla di strano: il centro destra ha vinto le elezioni e sceglie i vertici di questo nuovo ente.
Peccato però che, in barba alla crisi economica e rimangiandosi le parole di una politica attenta al controllo dei costi, gli amministratori della Lega Nord e del PDL hanno proposto di aumentare (e di molto) i compensi agli amministratori del nuovo ente.
24 mila euro al Presidente, 18 mila al vice, 14.440 agli altri consiglieri del Cda e l’aggiunta di un gettone a tutti i partecipanti alle assemblee, per un totale dei costi ben superiore alla somma dei due precedenti consorzi.
”Costi che pagheranno i cittadini in bolletta – afferma il segretario provinciale del PD Lilliana Graziobelli -. Un consorzio nato per rendere più semplice la gestione dei rifiuti e per risparmiare, con le proposte del centro destra e della Lega Nord, vede aumentare i costi e non diminuirli. A bloccare questa scelta, per fortuna, ieri sono intervenuti gli amministratori vicini al Partito Democratico e al centro sinistra che, in assemblea, si sono fatti sentire e hanno ribadito la loro forte contrarietà a queste proposte.”
Il centro destra ha così dovuto ritirare questo punto all’ordine del giorno, per formulare una nuova proposta alla prossima assemblea.
“Vigileremo – continua Graziobelli – come Partito Democratico che non facciano i furbi e che le indennità siano consone al ruolo di questo Cda e non superino la somma di quelli precedenti.
Bisogna rispettare un sentire comune dei cittadini che, in questo periodo di forte crisi economica, chiedono alle forze politiche e agli amministratori più sobrietà.”
Rimane da sottolineare come le parole e gli slogan di cambiamento della politica della Lega Nord risuonino, dopo queste scelte, ancora una volta vuote ed una presa in giro dei suoi elettori.

PD
Ufficio Stampa

La crisi ed il ruolo dei politici…

image Pubblichiamo la lettera inviata da Enrico Borghi al direttore di AzzurraTV Maurizio Depaoli.
Caro Direttore, ho ascoltato il tuo editoriale di sabato dedicato all’ultima candelina della Bialetti, e più in generale alla crisi industriale del nostro territorio posta in relazione con il cosiddetto “peso politico” del VCO. Vorrei provare, essendo stato chiamato giustamente in causa, ad indicare almeno quattro strade sulle quali a mio giudizio il settore pubblico può intervenire con tempi relativamente brevi per cercare di dare una risposta di carattere occupazionale al nostro territorio. Con una premessa. Sono convinto che la crisi che sta attraversando il VCO sia l’apice di una “maturazione” di attività manifatturiere, non sostituite da un’imprenditoria dinamica e innovativa pronta a rimpiazzare il capitalismo familiare ormai defunto e anzi in qualche caso (vedi Bialetti, SitCupro, Acetati, temo presto Tessenderlo) pronta a sganciarsi dal territorio quando ha ultimato le sue finalità sostanzialmente speculative. Questo assegna al settore pubblico un ruolo diverso rispetto al passato. Il “pubblico” nel VCO deve attribuirsi due compiti: da un lato intervenire direttamente sulla domanda aggregata, con operazioni di tipo keynesiano, per attivare politiche industriali nei settori di competenza al fine soprattutto di tenere alti i livelli occupazionali. Dall’altro creare le condizioni per le quali le imprese innovative e realmente interessate al nostro territorio investano, senza briglie burocratiche e con un contesto sociale di sostegno e di incentivo. Sul primo versante, credo che stia nella responsabilità delle amministrazioni pubbliche innescare in tempi rapidi due filoni che potrebbero dare ricadute positive sotto il profilo dell’occupazione.

1 – una politica industriale per il ciclo idrico Il Parlamento ha recentemente abolito gli ATO acqua e rifiuti, rimandando alle Regioni il compito di ridefinire il governo del sistema entro un anno. Proposta: perché non fare un’ATO asciuttissima e senza costi, composta dalle tre nuove comunità montane e dal Comune di Verbania, che assegni direttamente ad una nuova società interamente pubblica frutto della fusione tra Idrablu, Acque Nord e Comuni Riuniti la gestione integrata del ciclo idrico del VCO? La nuova società potrebbe utilizzare i dispositivi della legge sugli appalti attivando la procedura negoziata con imprese locali, per attivare lavori pubblici nel campo degli acquedotti e delle fognature di cui i nostri comuni hanno bisogno come il pane. Il tutto preceduto da un “patto” tra imprese, sindacati e istituzioni col quale le imprese beneficiarie si impegnerebbero ad utilizzare in questo settore maestranze – adeguatamente formate- espulse dalle aziende industriali in fase di chiusura. Si attiverebbe così una politica industriale utilizzando una risorsa naturale come l’acqua con concrete ricadute locali. Sarebbe un’occasione di maturità per la classe politica della zona di mettere al bando populismi e tatticismi su questo tema, e rispondere a tre problemi oggettivi: la carenza di infrastrutture, il lavoro per le imprese della zona e un possibile assorbimento di manodopera espulsa dai cicli produttivi.

2 – la bonifica area ex Enichem Sono ormai quattordici anni che parliamo della bonifica dell’area attorno allo stabilimento chimico di Pieve Vergonte. Proposta: avvalendoci anche della presenza del board Eni del vicepresidente della Provincia, “staniamo” finalmente Ministero e Syndial, e costruiamo poi capitolati speciali d’appalto in modo tale che sia possibile coinvolgere nella grande operazione di bonifica imprese locali e assorbire manodopera locale, senza ricorrere al concetto di “general contractor” che strozza sul filo del subappalto i piccoli artigiani locali e attua una concorrenza sul costo spesso a scapito della qualità, facendo arrivare in zona oltre tutto aziende esterne che spesso di regolare hanno solo il certificato! Sul secondo versante, quello degli incentivi alla produzione locale, sono convinto di possa lavorare anche qui rapidamente su due livelli:

1 – un’Azienda Energetica delle Valli Lepontine Barack Obama ha detto che i problemi fondamentali dell’Occidente oggi sono tre: il terrorismo, l’incremento demografico e le fonti energetiche. Sappiamo tutti qual è stato il ciclo dell’energia idroelettrica nel VCO. E sappiamo che le nostre acque saranno preziose perché oggi serve energia in quantità crescente, facilmente disponibile, a basso costo e ambientalmente sostenibile. Oggi sul tappeto ci sono i rinnovi di alcune concessioni idroelettriche, e altre arriveranno in futuro. Proposta: perché non rifondare su basi nuove il rapporto tra i produttori idroelettrici e il territorio, facendo decollare una “Azienda Energetica delle Valli Lepontine” o una “VCO energia” pubblico-privata, partecipata dalle banche locali, dalla Regione e dagli enti locali, che si inserisca in un più vasto progetto industriale di dimensione nazionale e internazionale? Non fermiamoci alle dimensioni: nella piccola valle svizzera di Poschiavo è stata fondata una società, la Rezia Energia, che oggi vende e distribuisce energia in mezza Europa, Italia compresa. A Olten, piccolo paese elvetico, ha sede la Atel, che in cento anni di vita è riuscita a diventare un piccolo colosso mondiale dell’energia. I nostri imprenditori soffrono perché pagano l’energia mediamente il 30 per cento in più di altre realtà europee. Mettiamo ad un tavolo le istituzioni, gli industriali che credono al territorio e le banche della zona e buttiamo il cuore oltre l’ostacolo. Iniziando, magari, dalla costituzione di un consorzio di acquisto energetico per spuntare condizioni di fornitura più vantaggiose rispetto ai concorrenti e far cogliere alle aziende del VCO i vantaggi derivanti dalla liberalizzazione del settore elettrico.

2 – una sinergia Polo dell’Innovazione/Enti Locali Il Polo dell’Innovazione presso il Tecnoparco del Lago Maggiore sta iniziando a dare risposte. Ci sono importanti adesioni, e altre se ne annunciano. Dobbiamo fare in modo, però, che quando le imprese avranno studiato i prototipi essi arrivino subito sul mercato. In almeno due settori (quello del mini-idroelettrico e dell’auto elettrica) essi potrebbero farlo se nei propri capitolati le amministrazioni pubbliche inserissero tali tecnologie. Proposta: facciamo un patto tra produttori e pubbliche amministrazioni, sotto la regia del Polo dell’Innovazione, per conseguire questo obiettivo? Sono temi complessi e che meriterebbero maggiori approfondimenti, che spero possano essere fatti anche attraverso un dibattito pubblico. Per conseguirli abbiamo bisogno di un confronto politico, istituzionale e sindacale di alto profilo, liberandoci di piccole furbizie e di tatticismi. Su questi temi è in gioco l’esistenza del Verbano Cusio Ossola come soggettività politicoeconomica, e se saremo davvero classe dirigente all’altezza l’autonomia ce la conquisteremo sul campo. Altrimenti ci aspetta un futuro da colonia. Politica ed economica. Motivo in più per impegnarsi, ciascuno secondo le proprie responsabilità, per evitare che ciò accada.
Enrico Borghi presidente Uncem

Più poltrone per Me: un verbanese “Sindaco” di Domodossola.

image Quanto annunciato da noi nei giorni scorsi (vedi l’articolo qua sotto di settimana scorsa) è puntualmente successo.
Il verbanese doc Senatore Enrico Montani farà l’assessore a Domodossola e guiderà la città verso le elezioni.
Le considerazioni sui tripli incarichi (sempre qua sotto) rimangono tutte in campo: in più si aggiunge un dubbio. Ma i Domesi non hanno un politico del centro destra e/o della Lega in grado di svolgere questo ruolo. Si son fatti commissariare insomma.
E poi a noi non è che il senatore Montani ci pare un "fulmine di guerra" in quanto ad amministratore. Contenti i cittadini di Domodossola contenti tutti ( o no?).

Dopo il “doppio”, sta per essere abbattuta anche l’invalicabile barriera psicologica del “triplo incarico”, sino ad oggi infranta solo dal parlamentare leghista Molgora (Deputato, Sottosegretario di Governo, Presidente della Provincia di Brescia). Alla “mission impossible” s’accinge il duo Cota-Montani.
La lettura domenicale de “La Stampa” è sempre ricca di spunti gustosi e godibili. Non fa eccezione il numero di domenica 11 aprile. E non tanto per le consuete “sparate” della Lega Nord contro l’Udc in maggioranza a Verbania (per ora solo parole: attendiamo un fatto, uno solo), quanto per un doppio, squillante annuncio: Roberto Cota, eletto presidente del Piemonte, “ancora non sa se si dimetterà da parlamentare”:
Enrico Montani, che fa il senatore e in contemporanea il consigliere comunale a Verbania, è “in pole position per diventare vicesindaco di Domodossola”. E noi che pensavamo che Zacchera fosse uno di quei “casi nazionali” di cumulo di cariche, una di quelle situazioni intollerabili su cui Gianfranco Fini si era espresso due mesetti fa in questi (sacrosanti) termini: “Stiamo superando il limite della decenza. Fare insieme il presidente della provincia, il sindaco e il parlamentare significa abusare della fiducia degli italiani. Che non hanno l’anello al naso”.
Adesso scopriamo che Zacchera è, tutto sommato, un dilettante: Cota potrebbe essere contemporaneamente Presidente del Piemonte, Parlamentare della Repubblica e Capogruppo alla Camera; Montani è in pole position per fare insieme il Senatore della Repubblica a Roma, il Consigliere Comunale a Verbania e il Vicesindaco a Domodossola.
Se alla Pro Loco di Miazzina o al Circolo Ricreativo di San Nazzaro Sesia mancano un paio di consiglieri, io suggerirei di chiedere al duo Cota/Montani. Molto probabilmente accetteranno.
Articolo tratto da VERBANIASETTANTA è un foglio virtuale di informazione prodotto da Claudio Zanotti, consigliere comunale di Verbania. All’indirizzo info@verbaniasettanta.it possono essere inviati contributi, riflessioni, testi, nuovi indirizzi di posta elettronica. Gli arretrati possono essere letti su: http://file.webalice.it – username: verbaniasettanta – password: Verbania

Due convegni sull’informazione e sulla multimedialità

All’interno delle inizaitive de "I GIORNI DELLA SEMINA", dedicato ai festeggiamenti ed alle riflessioni per riattualizzare la ricorrenza del 25 aprile, è fissato per mercoledì 14  aprile alle ore 21, presso la Casa della Resistenza, un incontro con Walter Passerini ( Vicedirettore della Scuola di giornalismo ¨Walter Tobagi¨ dell’Università degli Studi di Milano e Docente di Linguaggi giornalisticiche) che parlerà dell’INFORMAZIONE OGGI
Nell’ambito del corso di formazione etico politica promosso dal centro Natale menotti si svolgerà giovedì 15 aprile alle ore 21 presso la sala Rosmini al Chiostro (Famiglia Studenti) a Verbania Intra, un incontro sul tema "I linguaggi della multimedialità. Da Lascia e raddoppia agli SMS". Relatore sarà Gian Paolo Caprettini docente di semiologia del cinema e della televisione presso l’università di Torino.

Il blog della minoranza di Gravellona Toce

image È nato il blog del gruppo consigliare "Insieme per gravellona".
L’intento è quello di pubblicare notizie sulla vita amministrativa della città  e nono solo. Chi volesse partecipare attivamente alla scrittura dei testi, prendendosi cura di una sezione (cronaca, politica, speciali, sport, cultura, lavoro, ecc.)
è il benvenuto.
Il primo post è un pezzo scritto ad hoc per il notiziario che l’amministrazione ha intenzione di inviare a lle famiglie gravellonesi.
L’indirizzo del blog è questo: http://insiemepergravellona.blogspot.com
Chi volesse anche solo girarci notizie e voci raccolte in città o segnalazioni può scrivere all’indirizzo:
insiemepergravellona@gmail.com
a presto, roberto birocco