Rinnovo delle concessioni idroelettriche e utilizzo delle acque per uso energetico nei territori montani: le proposte del PD per un federalismo reale.
È questo il titolo del documento presentato oggi in una conferenza stampa dal Partito Democratico, alla presenza di Enrico Borghi, presidente UNCEM, Giuseppe Grieco capogruppo PD in provincia e Aldo Reschigna consigliere, capogruppo PD in Regione. Di seguito il documento presentato.
La imminente scadenza delle concessioni idroelettriche nella provincia del Verbano Cusio Ossola costituisce oggi le basi il primo terreno di sperimentazione nel nostro territorio di un modello produttivo e non più assistenziale, e di applicazione reale dei principi di federalismo e di autonomia. Il PD del VCO ritiene che in proposito si debba operare con una logica che tende alla riappropriazione, concertata e condivisa con gli attuali utilizzatori, delle risorse del territorio montano nel perseguimento di una logica autenticamente sussidiaria e federale.
l’articolo 12 del decreto legislativo n. 79/1999 ha introdotto la gara pubblica per la riassegnazione delle concessioni di grande derivazione idroelettrica (quelle relative agli impianti >3000 kW di potenza nominale di concessione), riallineando al 2010 le scadenze di tutte le altre concessioni scadenti o scadute entro il 2010.
Le Regioni avrebbero dovuto avviare le procedure finalizzate all’assegnazione delle concessioni scadenti al 2010 entro il 2005, ma ad oggi lo Stato non ha ancora emanato i criteri generali per la loro effettuazione (art. 12, comma 2, del d.lgs. n. 79/1999), criteri che, secondo la sentenza citata della Corte Costituzionale, devono essere adottati dallo Stato d’intesa con le Regioni.
Tutto ciò considerato, il PD del propone di superare l’empasse provocata dalla sentenza della Consulta attraverso due strade
1 – a livello nazionale
Il PD del VCO chiederà ai parlamentari del proprio partito di operare, a partire dalla discussione sulla manovra finanziaria annunciata per le prossime settimane, per giungere alla revisione dell’attuale meccanismo di proroga delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche introducendo in via sperimentale per i soli territori montani (in virtù della previsione normativa sancita dall’articolo 44 della Costituzione che recita “La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane”) un sistema premiale su base volontaria, derogatorio rispetto alla disciplina al momento vigente, secondo il quale ai concessionari che volontariamente cedono, prima della pubblicazione dei bandi previsti per il rinnovo delle concessioni, il 30/40% delle quote delle società agli enti locali interessati ubicati in territorio montano, viene concessa una proroga di 7 anni in luogo dei 3 anni di proroga tecnica (tempo minimo ora richiesto per indire le gare).
Una tale iniziativa mira per un verso a compensare gli squilibri economici determinati nel corso degli anni passati a svantaggio dei territori montani, prevedendo un equo ristoro per l’utilizzo della risorsa acqua di cui la montagna è particolarmente ricca, e assume per l’altro un’importanza politica decisiva, anche in chiave simbolica, nella realizzazione della svolta federalista del Paese con un approccio bottom-up.
– a livello provinciale
Il PD del VCO ribadisce in proposito un concetto di fondo : il controllo delle strategie del settore energetico sia fatto da parte del pubblico, la gestione venga effettuata in base alle regole di mercato.
Questo per il Verbano Cusio Ossola rappresenterebbe una autentica rivoluzione, visto che qui il pubblico non ha fatto una autentica strategia, e le regole del mercato non sono mai esistite visto che non è stata fatta UNA SOLA GARA delle attuali 161 concessioni idroelettriche PUBBLICHE rilasciate nel territorio provinciale per una straordinaria potenza media nominale installata di 391.872,18 kwh.
Il rinnovo delle concessioni idroelettriche può diventare – e deve diventare – l’occasione per rifondare su basi nuove il rapporto fra i produttori idroelettrici e la Provincia del VCO col decollo di un’Azienda di Valle, che potremmo chiamare “Azienda Energetica delle Valli Lepontine” o “VCO Energia” a partecipazione pubblico-privata, inserita in un più vasto progetto industriale in grande di darle immediatamente una prospettiva nazionale e internazionale.
Un’ Azienda energetica delle nostre Valli che dovrà vedere come soggetti protagonisti al proprio interno gli enti locali del territorio (Provincia. Comunità Montane, Comuni sedi di impianti), le realtà operative come Tecnoparco del Lago Maggiore e SAIA e anche gli industriali, le forze imprenditoriali e le banche del territorio, in primis la Banca Popolare di Intra che avrebbe in tal modo l’occasione concreta per fugare ogni dubbio che spesso aleggia circa la sua reale volontà di rimanere radicata sul territorio nel quale è nata.
Il modello cui guardare è quello già sperimentato con le Province di Trento e di Bolzano, dove con successo si è unita la capacità del pubblico di guidare le strategie e la logica di mercato per la gestione del comparto.
Solo così il Verbano Cusio Ossola potrà compiere quel salto di qualità che la sua economia oggi richiede e che solo in questo quadro si potrà discutere di energia a basso costo o a costo zero e di altri vantaggi territoriali altrimenti impossibili da conseguire.
PDVCO
Verbania, 21 maggio 2010