SI DIMETTE L’ASSESSORE PRETI a VERBANIA. PERCHE’?

image l’assessore lascia i Lavori Pubblici perchédiventerà, tra un mese, consigliere di Saia. Le motivazioni di queste dimissioni non convincono proprio nessuno, ma confidiamo di poter capire meglio tra qualche settimana.
l’assessore ai Lavori Pubblici, Preti, s’è dimesso dall’incarico nella giornata dl 1 giugno. Annuncio in mattinata, dichiarazioni di circostanza prima di mezzogiorno, breve e anodino comunicato-stampa del Comune, fulmineo decreto del sindaco nel primo pomeriggio con l’assegnazione delle deleghe di Preti al vicesindaco leghista Pella. Una manciata di ore e tutto viene archiviato. Caso chiuso e sigillato. Eppure il povero assessore di Brovello Carpugnino, era stato chiamato con grande enfasi un annetto fa da Zacchera come “tecnico esterno” a reggere uno degli assessorati considerati più difficili e delicati. Eh no, caso chiuso mica tanto. Queste dimissioni non convincono proprio per nulla. In primis, le motivazioni. Che sono davvero lunari. Preti si dimette perché il nuovissimo Consiglio di Amministrazione di ConSer Vco lo ha indicato – con curioso tempismo – come suo rappresentante nel (pletorico: sono 22 consiglieri) Consiglio di Amministrazione di Saia Spa, la holding pubblico/privata che fa un po’ da salotto buono della nostra politica locale. Attenzione: Preti non è ancora consigliere di amministrazione di Saia. Lo diventerà nel corso della prossima assemblea della Società (verosimilmente a fine giugno), quando saranno nominati Presidente e amministratori di Saia per il triennio 2010-2012.
Le cariche di consigliere di Saia e di assessore comunale non sono incompatibili (il Comune non è azionista di Saia). E infatti veniamo a sapere dai giornali (“La Stampa”, 2 giugno) che, mentre Preti lascia immediatamente l’assessorato a Verbania perché diventerà tra un mese uno dei 22 amministratori di Saia, il leghista Airoldi – “lanciatissimo per la Presidenza di Saia” – si accinge a diventare………assessore a Verbania. E lo diventerebbe lasciando il posto di assessore provinciale, quello sì incompatibile con la Presidenza di Saia perché la Provincia della Società “salotto buono” è azionista. Preti si dimette da assessore per non cumulare le due cariche e Airoldi diventa assessore proprio per poter cumulare le due cariche! La Stampa docet. Ci sarebbe da scompisciarsi dalle risate, se il senso del ridicolo non ci avesse da tempo ormai abbandonato. A meno che una sdegnata rettifica non smentisca il giornalone di Torino. Difficile, difficile, difficile……
A non voler passare per beoti, una domanda almeno dobbiamo farcela: perchéun secondo dopo essere stato indicato dall’azionista ConSer Vco nel CdA di Saia, Preti si dimette e lascia un assessorato così delicato per il quale il sindaco era andato a cercar con il lanternino la persona giusta addirittura fuori Verbania? Preti si dimette in un batter di ciglia e senza nessuna ragione convincente. Anzi, La Stampa ci svela la totale inconsistenza della ragione addotta.
Da tempo in Comune si sussurrava della qualità dei rapporti tra sindaco e assessore; e nelle ore immediatamente seguenti le dimissioni i boatos si sono intensificati. Sembra proprio che si sia approfittato della prima, inconsistente occasione (come dire: un pretesto?) per dare corso a un gesto che non poteva più essere differito. Perché? Chissà che le prossime settimane non ci aiutino a capire meglio le ragioni, quelle vere, di questa fulminea giubilazione.

ARticolo tratto da VERBANIASETTANTA è un foglio virtuale di informazione prodotto da Claudio Zanotti, consigliere comunale di Verbania. All’indirizzo info@verbaniasettanta.it possono essere inviati contributi, riflessioni, testi, nuovi indirizzi di posta elettronica. Gli arretrati possono essere letti su: http://file.webalice.it – username: verbaniasettanta – password: Verbania

Non c’è concerto senza “spina”

Pubblichiamo questo articolo scritto da Andrea Dallapina per il sito d’informazione Verbania news
EDITORIALE – L’ordinanza anti-birra al concerto che il sindaco deve spiegare. Scelta etica, ad personam o di ordine pubblico?
Vietare la birra a un concerto folk-rock è come vietare i popcorn al cinema. Un autogol. Autogol in chiave anche turistica. Dei 1.600 paganti che ieri sera erano al concerto all’Arena di Verbania di Davide Van De Sfroos, molti provenivano da fuori città; se ne tornano a casa con il ricordo di una città dove non si può nemmeno bere una birretta a un concerto.
E allora perché il sindaco Marco Zacchera ha firmato quell’ordinanza anti-alcolici in occasione del concerto di ieri sera?
Secondo le nostre informazioni l’ordinanza è stata predisposta dai vertici della polizia municipale in accordo con le indicazioni fornite dalla questura (leggete l’intervista al questore sull’argomento). Ma sgomberiamo subito il campo dalla motivazione normalmente utilizzata in questi casi: l’ordine pubblico. Comprensibile per eventi sportivi con tifoserie "calde" ma per un concerto di musica folk con giovani, famiglie col passeggino e anche qualche capello bianco (a partire da chi suona sul palco) che bisogno c’era di una simile ordinanza. Visto che peraltro è il terzo anno consecutivo che De Sfroos suona all’Arena. Perché penalizzare chi si vuol mangiare la salamella con una "bionda"? Perché rischiare liti tra persone che chiedono una birra e chi deve spiegare che non può dargliela con alle spalle venti fusti?
E allora il motivo dev’essere un altro.
 1) Si tratta di una scelta etica? Il sindaco vuole combattere una battaglia proibizionista e puritana contro l’alcool? Al di là del fatto che un esponente di un partito che si ispira alla storia liberale dovrebbe ben sapere che gli abusi non si prevengono con le proibizioni, se così fosse ci aspetteremmo analoghe ordinanze per tutte le feste di piazza e gli eventi, dalla 24X1 ora alle Notti di note, che richiamano anche oltre le 1.600 persone di ieri sera e che si prolungano sino a notte fonda. Ieri a mezzanotte gli amplificatori erano spenti. Ma sappiamo che simili provvedimenti segnerebbero la chiusura degli esercizi serali e la migrazione dei giovani locali.
2) Ma se non è una scelta etica allora è una scelta "ad personam"? Chi ieri sera pensava che si trattasse di un atto da inserire nel braccio di ferro tra amministrazione e gestore dell’Arena, in vista dello scioglimento del contratto per costruire il nuovo teatro, faceva peccato ma indovinava? Noi non crediamo che un politico responsabile possa scegliere queste vie nell’amministrazione della città e scartiamo l’ipotesi
3) E allora? Allora l’unica spiegazione è che il bersaglio era Van De Sfroos, reo di aver scritto e continuare a cantare una canzone che recita "Tucc in su la curiera". E si sa a Verbania l’unica battaglia ideologica rimasta da combattere non è quella sulla libera cultura ma sulla "cu…riera" libera.