Lunedìin consiglio provinciale in discussione proposte del PD su personale, catasto e scuola!

image – La prima interpellanza riguarda il delicato tema di un’assunzione, che a parere nostro, solleva molti dubbi e perplessità.
Infatti, di recente l’Amministrazione provinciale ha pubblicato due bandi ai quali hanno partecipato decine e decine di giovani diplomati e laureati con la speranza di affacciarsi al mercato del lavoro.
La Provincia ha scelto di procedere ad un’assunzione attingendo non dalla graduatoria dei giovani che vi hanno partecipato, ma seguendo un’altra strada, che a noi non appare giustificata, ovvero di un trasferimento di un dipendente dall’ufficio delle Entrate alla Provincia stessa.
Oltre al fatto che questa persona non risulta in possesso di particolari competenze che giustifichino tale scelta, egli ha già un lavoro, elemento questo che non dovrebbe avvantaggiarlo ma semmai porlo quanto meno in una posizione di attesa rispetto a chi è in cerca di prima occupazione.
Per questo chiediamo alla Presidenza della provincia di sapere le motivazioni di questa scelta. La seconda interpellanza si riferisce ad una scelta del governo centrale che con un disegno di legge costringe all’accatastamento anche i ruderi di montagna, con una spesa in più per i cittadini (dai 300 ai 600 euro!) oltre che di spreco di tempo per la conseguente burocrazia.
Insomma un’altra gabella che va a colpire i territori marginali e di montagna che aggiunge burocrazia e va in una direzione diametralmente opposta alla necessità di agevolare gli accorpamenti fondiari in montagna.
Per questo chiediamo alla giunta di saper quali atti intendono intraprendere per impedire che questo articolo, così penalizzante per il nostro territorio e i suoi cittadini, venga convertito in legge.

l’ordine del giorno riguarda il taglio annunciato, dall’ufficio scolastico provinciale, del tempo pieno in oltre 18 scuole del VCO.
Nell’ordine del giorno si chiede alla Provincia se corrispondono a realtà tali affermazioni che se confermate rimarcano, in tutta la sua gravità, che nel VCO il taglio al tempo prolungato nelle scuole, al di la di tutte le rassicurazioni arrivate in questi mesi dal Governo nazionale, è un problema serio e pesante e che incide in maniera negativa sulle spalle di molte famiglie.
Se approvato l’odg impegna il Presidente della Provincia ad attivarsi in tutte le sedi per evitare che questo taglio avvenga e chiede di relazionare al prossimo consiglio provinciale dei risultati ottenuti.

PD Ufficio Stampa
Di seguito il testo completo

Al . Presidente del Consiglio Provinciale
Sig. Rino Porini
Al . Presidente della Provincia
del Verbano Cusio Ossola
Sig. Massimo Nobili

Oggetto: Interpellanza

Di recente l’Amministrazione provinciale ha pubblicato due bandi, ha svolto le relative selezioni e approvato le graduatorie finali per selezionare degli impiegati, da inquadrare in categoria C e D, per sostituzioni a tempo determinato di personale di ruolo che per vari motivi (ad esempio la maternità) si assenta per lungo periodo dal lavoro.
A tale selezione hanno partecipato decine e decine di giovani diplomati e laureati, che è facile credere siano stati spinti a prender parte alle prove concorsuali anche dalla difficile congiuntura vissuta dal Verbano Cusio Ossola e dalla difficoltà, per un neodiplomato o un neolaureato, di affacciarsi proficuamente sul mercato del lavoro, tanto da far apparire “appetibile” anche un’occupazione a tempo determinato come quella prevista nei due bandi citati.
La regolare conclusione delle procedure selettive, terminata con l’elaborazione delle due graduatorie, ha di sicuro ingenerato delle legittime aspettative nei concorrenti che hanno dimostrato sufficiente perizia per essere inseriti in graduatoria, soprattutto coloro i quali si trovano nei primi posti nella lista degli idonei all’assunzione.
Ad oggi risulta però che tali graduatorie siano “ferme”, con l’aggravante che, invece di procedere almeno ad un’assunzione attingendo dalla graduatoria per i posti di categoria D, con Delibera di Giunta n. 161 in data 28 giugno 2010, si sia preferito seguire una diversa strada che non appare giustificata.
Entrando nello specifico della citata delibera, risulta infatti che per sostituire una dipendete in maternità del II° Settore – Politiche del Lavoro, Formazione e Pari Opportunità – invece di attingere alla graduatoria di categoria D si è dato seguito alla domanda di comando presso l’Amministrazione Provinciale di un dipendente dell’Agenzia delle Entrate.
Quest’ultimo non risulta in possesso di particolari competenze che giustifichino né l’attivazione dell’istituto del comando ne, soprattutto, l’inserimento nel II° Settore in via preminente rispetto alle persone inserite nella graduatoria di categoria D; risulta invece già in possesso di un posto di ruolo presso l’Agenzia delle Entrate, elemento questo che non dovrebbe avvantaggiarlo ma semmai porlo quanto meno in una posizione di attesa rispetto a chi è in cerca di prima occupazione.
E più in generale, con la DGP 161/2010, oltre a dare priorità al comando sopra citato si limita la validità delle ricordate graduatorie all’anno 2010, riferendole così ai soli posti a tempo determinato che si prevede di coprire in corso di esercizio
Tutto ciò premesso e considerato

SI INTERROGA LA S.V.

per sapere le motivazioni che hanno portato a dare priorità immediata al comando del dipendente dell’Agenzia delle Entrate, come previsto dalla DGP 161/2010, rispetto alla chiamata delle persone iscritte nella graduatoria finale delle procedure selettive citate in premessa;
per sapere inoltre le motivazioni che hanno portato a limitare all’anno 2010 la validità delle ricordate graduatorie, mortificando così le aspettative di giovani diplomati e laureati che hanno considerato la partecipazione ai concorsi come un valido strumento per cercare uno sbocco occupazionale in questi tempi di crisi;
per sapere se – pur ammettendo che all’Amministrazione Pubblica che bandisce un concorso poi non segue un obbligo giuridico all’assunzione – non si ritenga sussistere comunque un “obbligo morale” a dare seguito alle attese di chi si è preparato per affrontare al meglio le prove selettive nella prospettiva di ottenere un posto di lavoro.

Per il Partito Democratico
Lilliana Graziobelli
Consigliere provinciale

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Al presidente del Consiglio Provinciale
Al Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola

OGGETTO: INTERPELLANZA
Premesso che l’articolo 19 comma 14 del Decreto Legge del 31 maggio 2010 n° 78, in merito alla conformità dei dati catastali di fabbricati oggetto di atto notarile, ha sancito, a partire dal 1° luglio 2010, l’obbligatorietà di denunciare al Catasto Fabbricati tutti i fabbricati rurali oggetto di compravendita, permuta, donazione, divisione, cessione di quote, costituzione di servitù ecc.
Sottolineato che tutti significa anche i ruderi o quei fabbricati ancora in piedi, numerosissimi in ogni comune della nostra Provincia, ubicati in aree marginali boscate, non raggiungibili da strade e difficilmente recuperabili anche in futuro ma oggetto, in particolare, di atti di divisione ereditaria”.
Ferma restando l’esenzione da imposte e da dichiarazione al Catasto Urbano precisata dall’Agenzia del Territorio, dopo l’invio dei numerosi avvisi di accertamento degli scorsi mesi, in questo caso l’obbligatorietà risulta invece inevitabile ogni qual volta ruderi o vecchie stalle in luoghi remoti saranno oggetto di atto notarile.
Ne consegue che, volendo procedere comunque all’atto in questione, il proprietario o i proprietari dovranno farsi carico, oltre che delle spese notarili già cospicue, di spese tecniche aggiuntive orientativamente tra i 300 (per i ruderi) ed i 600 euro (per stalle e casere ancora in piedi) in più per ogni fabbricato oggetto dell’atto notarile in questione.
Considerato che questa è di fatto un’altra gabella che va a colpire i territori marginali e di montagna che aggiunge burocrazia e va in una direzione diametralmente opposta alla necessità di agevolare gli accorpamenti fondiari in montagna,
SI INTERPELLA LA S.V.
per saper quali atti Lei e la Sua Giunta intendono intraprendere per impedire che questo articolo, così penalizzante per il nostro territorio e i suoi cittadini, venga convertito in legge.
I consiglieri provinciali
Lilliana Graziobelli
Stefano Costa

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Al presidente del Consiglio Provinciale
Al Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola
OGGETTO: ORDINE DEL GIORNO

Premesso che nei giorni scorsi sulla stampa locale (La Stampa) è comparso un articolo in cui, virgolettato, compariva la seguente dichiarazione del dirigente dell’ufficio provinciale scolastico “questa di Domodossola non è la sola scuola a cui sono state negate le 40 ore. Nella stessa situazione ci sono nel Vco altre 18 scuole. Il tempo pieno poteva essere accolto compatibilmente con le risorse disponibili”.
Se corrsipondono a reltà tali affermazioini appare evidente, in tutta la sua gravità, che nel VCO il taglio al tempo prolungato nelle scuole, al di la di tutte le rassicurazioni arrivate in questi mesi dal Governo nazionale, è un problema serio e pesante e che incide in maniera negativa sulle spalle di molte famiglie.
Ciò premesso il Consiglio Provinciale
chiede
al Presidente della Provincia di attivarsi per sapere quali sono le 18 scuole del VCO in cui è stato tagliato il tempio pieno e quanti sono gli alunni coinvolti.
Impegna
IL Presidente della Provincia ad attivarsi in tutte le sedi per evitare che questo taglio avvenga e chiede di relazionare al prossimo consiglio provinciale dei risultati ottenuti
Il consigliere provinciale
Lilliana Graziobelli

Reschigna:” Una giunta dall’autorevolezza ridotta. Si apra un confronto con l’opposizione”

imageLa decisione del Tar di accettare i ricorsi su due liste sostenitrici di Roberto Cota alle scorse elezioni regionali e di ordinare il riconteggio delle loro schede apre una nuova fase, transitoria e delicata, nella situazione politica regionale.
Lo scarto minimo verificatosi alle elezioni tra Cota e Bresso viene messo in discussione dal riconteggio. Quella che Cota afferma essere una vittoria chiara e lampante è in realtà un risultato appeso al filo di ogni singola scheda ricontata. Ogni esito è possibile, il centrodestra non può fare finta diniente.
Non chiediamo che venga interrotta l’attività di governo della Regione,perché in questo momento guardiamo con grande senso di responsabilità alla difficile situazione economica e sociale del Piemonte. Da una parte la regione ha più che mai bisogno di una guida autorevole. Dall’altra la nuova situazione riduce l’autorevolezza politica della Giunta Cota. Per questo
crediamo che il centrodestra non possa procedere come se nulla fosse successo. E’ necessario che la Giunta e la maggioranza riconsiderino le scelte di bilancio annunciate, aprendosi a un confronto reale con le opposizioni e le loro proposte e ricercando alla luce del sole elementi di convergenza. E’necessario un cambio di rotta sui temi da noi più volte sottolineati e su cui abbiamo formulato proposte precise: politiche sociali e sostegno al reddito,continuità nei lavori pubblici e negli impegni sulle infrastrutture, politiche culturali, sostegno allo sviluppo economico e alle attività delle imprese. Le nostre proposte sono chiare e sul tappeto. Su questi temi la prossima settimana in Consiglio regionale è necessario un atteggiamento nuovo da parte del presidente Cota.
Aldo Reschigna

CM Valli dell’Ossola. Manca il numero legale, rinviato il consiglio

imageIn merito a quanto avvenuto durante il consiglio di questa sera ci preme precisare quanto segue:
Il gruppo consiliare "Ossola Unita" si è trovato ad inizio seduta a dover garantire, con la propria presenza, il numero legale essendo presenti alle 21.15 solo 16 consiglieri su 25 dei due gruppi di maggioranza; abbiamo fatto notare la carenza di rappresentanza al Presidente Francini garantendo comunque la nostra presenza ed il nostro voto al primo punto all’ordine del giorno fondamentale per il rilancio degli impianti funiviari di Macugnaga, (nel mentre sopraggiungevano altri due consiglieri ritardatari);
Era nostra intenzione votare contro ai punti 3-4-5-6 e 7 successivi previsti all’ordine del giorno in quanto rappresentavano pure ratifiche di decisioni già prese in altri contesti, "leggermente" al di fuori degli schemi statutari, nonché sminuenti la funzione stessa del organo consiliare;
nonostante l’arrivo, alle 21.50, di un altro consigliere che portava a 19 su 25 la rappresentanza dei gruppi di maggioranza, sussistendo la mancanza del numero legale in nostra assenza, abbiamo deciso di abbandonare l’aula per i seguenti motivi: (segue)- i suddetti punti all’ordine dell giorno riguardavano i nuovi assetti delle partecipate GAL e SAIA, già definiti nei nomi e negli statuti da altri e, secondo noi, "in barba" allo statuto attuale della Comunità Montana che prevede
la nomina dei rappresentanti nelle partecipate e l’approvazione dei relativi statuti da parte dell’organo consiliare precedentemente alle assemblee delle partecipate medesime;
– pur non avendo poltrone da pretendere o da difendere in qualsivoglia società partecipata (Gal o Saia appunto), abbiamo rivendicato un ruolo di controllo che non può vederci utili solo in caso di emergenza;
– non sussisteva tutta l’urgenza manifestata a gran voce, solo perché"il notaio doveva andare in ferie", ma siamo disponibili ad un’altra convocazione che ci auguriamo possa vedere una partecipazione più numerosa tra i banchi
della maggioranza, non dimenticando che se il GAL è rimasto "fermo al palo" per circa un anno e mezzo non è certo colpa nostra;
– ci siamo sempre comportati con il massimo rispetto per le istituzioni che rappresentiamo e continueremo a farlo, auspicando che questa nostra presa di posizione possa non ripetersi in futuro, nell’interesse di tutto il territorio
ossolano e nel rispetto delle istituzioni che lo rappresentano.
Domodossola,

Stefano Costa.
Il capogruppo di "Ossola Unita"

Regionali: accolto in parte il ricorso, si va verso il riconteggio

image All’una di questa notte, dopo 6 ore di camera di consiglio, il TAR della Regione Piemonte si è pronunciato in merito ai ricorsi presentati contro alcune liste a sostegno di Roberto Cota. In particolare  le liste per le quali è stato parzialmente accolto il ricorso sono "Consumatori" e "Al Centro con Scanderebech".
Il riconteggio parziale riguarderà quindi i voti di queste due liste che hanno appoggiato l’elezione di Cota.  Respinto, invece, il ricorso nei confronti della lista "Verdi Verdi". Per quanto riguarda infine il ricorso sulle presunte irregolarità della lista "Pensionati per Cota" il tribunale ha sospeso il giudizio per dare modo ai ricorrenti di presentare querela per falso, per la quale avranno 60 giorni di tempo. La nuova udienza del Tar è fissata per il 7 ottobre. "Dal dispositivo si riconosce la solidità degli impianti dei ricorsi". È stato il primo  commento della ex presidente del Piemonte Mercedes Bresso. "Andare al riconteggio – ha detto – mi pare una decisione equilibrata, i cui effetti li vedremo nei termini stabiliti dai giudici". Per l’Avvocato Luca Procacci, legale del Presidente Cota  nella decisione del TAR c’é "un aspetto positivo: È stato portato al centro dell’attenzione il tema dei voti assegnati al presidente. Dalle nostre verifiche – dice l’avvocato –  abbiamo già visto che Cota non ha vinto grazie ai voti di lista, ma ha vinto per i voti dati direttamente a lui. Per questo confidiamo che il riconteggio confermerà la nostra tesi". (dal sito di televco)