Forse il riconoscimento dell’ autonomia per il VCO è stato messo sul binario giusto. C’è da augurarselo davvero, perché l’occasione è importante tanto quanto è grande la necessità di ottenere strumenti e risorse adeguati ad affrontare una crisi dura e difficile. A mio parere il campo di combattimento culturale di maggior rilievo rimane quello dell’unità di un territorio troppo dilaniato da divisioni che le classi politico/amministrative hanno spesso incentivato e dilatato. Si è faticato e si fatica ancora a rendersi conto di una cosa semplice: il VCO può far valere le sue ragioni se non è diviso. La nostra realtà e le nostre differenze, economiche e territoriali, sono un valore che nell’insieme ci fa speciali; viceversa, la loro esaltazione separata indebolisce e frantuma le possibilità di sviluppo e coesione. l’avvio di un progetto federalista, attraverso quella che viene definita “l’autonomia del VCO” può offrire un equilibrato e concreto aiuto. l’obiettivo principale è di riconoscere condizioni speciali di autonomia alle Province piemontesi con prevalenti caratteristiche montane: il VCO è l’unica realtà ad avere tutte le carte in regola. Questo è il federalismo nel quale crediamo, attribuendo poteri e competenze (accompagnate da adeguate risorse) ad un importante livello amministrativo territoriale com’è la Provincia . Autonomia da intendersi come esatto contrario di separatezza, isolamento, autosufficienza. Sta a tutto il VCO l’onere di dare una prova di maturità e, finalmente, di unità, consentendo di elaborare in positivo quella tripolarità che fino ad oggi , declinata come competizione negativa, è stata solo una pesante palla al piede.
Marco Travaglini