Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del circolo PD di Vogogna/Premosello sulla situazione del fiume Toce.
Sono di questi giorni purtroppo le notizie dei danni a cose e persone causate dall’alluvione che ha colpito il Veneto. Disastri derivanti in modo preponderante dall’incuria e dalla cattiva o assente gestione del territorio.
Purtroppo non occorre andare molto lontano per verificare come in Italia la prevenzione sia praticamente assente e che le, peraltro poche, risorse disponibili vengono impiegate unicamente per sostenere politiche di emergenza che, spesso e volentieri, si rivelano insufficienti.
Il Circolo del Partito Democratico di Vogogna-Premosello, ha deciso nella riunione di Giovedi 11 novembre, con voto unanime dei presenti, di segnalare l’increscioso stato del fiume Toce nel territorio di Vogogna. Il fiume presenta, a valle dello sbarramento di Prata, una sorta di isola centrale e gran parte del letto ricoperto da arbusti con fusti anche di discrete dimensioni. In caso di alluvione le acque potrebbero essere deviate dall’ “isola” centrale e tutto il materiale arboreo potrebbe intasare, unitamente al materiale proveniente da monte, le arcate del ponte della Masone, immediatamente a valle dello sbarramento.
Segnaliamo poi, nella zona a sud del ponte della Masone, dove si registra la confluenza nel Toce del Rio Dresio e del Torrente Anza, la presenza di enormi quantitativi di materiale e l’erosione delle sponde del fiume, in particolare
sul lato di Pieve Vergonte.
Da notare che questa è una zona molto sensibile, sulla tutela e manutenzione della quale “pende” anche la decisione
che deve essere accelerata sulla bonifica del sito Tessenderlo di Pieve Vergonte.
Altra zona che a nostro avviso richiede intervento immediato è la zona Calami, a sud di Vogogna.
In questa zona il fiume continua ad erodere le sponde ed i terreni circostanti (lo stesso problema si verifica nella zona dell’oasi “Bosco Tenso” a Premosello) e si riscontra l’assenza di adeguati argini a protezione delle abitazioni; l’unico argine presente si interrompe in un punto tale da non consentire l’adeguata protezione del territorio e della popolazione residente.
In zona Passerella-Ponte ferrovia Novara si assiste all’incredibile accumulo di materiale e di arbusti..
Si invitano tutte le autorità competenti in materia, provincia, Regione e A.I.P.O ad intervenire per mettere a punto uno studio urgente di messa in sicurezza dell’alveo del Toce.
Il circolo del PD Vogogna-Premosello
Archivi giornalieri: 30 Novembre 2010
I problemi del commercio e dell’economia a Omegna vanno affrontati coinvolgendo tutti.
Riceviamo e pubblichiamo dal circolo PD di Omegna.
Il PD: “Convocare tutte le componenti sociali e politiche omegnesi e lavorare insieme per dare alla città una prospettiva, scegliendo le strategie migliori e più realizzabili”
Chi si trova a transitare nel centro storico di Omegna si rende conto di come sia desolante la realtà del commercio. Molti negozi sono chiusi da tempo, altri stanno chiudendo. Le serrande abbassate sono la cartina tornasole di una crisi economica che colpisce il lavoro e i redditi, deprime i consumi, impoverisce le famiglie.
Molti commercianti in difficoltà chiedono all’amministrazione di sostenerli nei modi e nelle forme più svariate:
1. attraverso iniziative di richiamo turistico;
2. un diverso regime dei parcheggi che incentivi il cliente; 3. agevolazioni tariffarie e sugli oneri di urbanizzazione per chi ristruttura, abbellisce secondo il piano-colore o migliora la qualità dell’offerta;
4. un regime di orari e aperture che incentivi le opportunità di vendita;
5. una promozione di eventi e iniziative che veda protagonista l’intera città con le sue articolazioni associative
E’ evidente come la crisi dell’industria, dell’artigianato e del commercio, mettono in risalto l’inderogabile necessità di politiche di sostegno reale al lavoro, all’accesso al credito, alla tutela del reddito delle famiglie.
La città deve essere vissuta in modo intelligente, con iniziative che vengano incontro ad una domanda di cultura e di spettacolo, di arte e conoscenza.
Ne và dell’immagine turistica, della vivacità sociale, della tenuta di quel tessuto economico e commerciale che si deve attrezzare ed essere coerente con un proprio impegno al sostegno del pur necessario investimento pubblico.
La risposta non può che venire da tutta la popolazione omegnese, dalla sinergia che si potrà creare tra gli operatori economici e sociali e i livelli istituzionali.
Una città che, se vuole avere un futuro, deve creare le condizioni di reddito di chi qui vive e opera.
Occorre verificare, alla luce delle intenzioni degli operatori, delle previsioni di piano regolatore e di un normativa urbanistico-amministrativa che può essere modificata per venire incontro agli investitori, quali possono essere in concreto le possibilità di realizzare delle strutture ricettive che rafforzino l’offerta turistica di una città che deve guardare al lago come alla sua più grande risorsa.
Le iniziative in campo turistico vanno raccordate con tutti gli enti che operano sul territorio per evitare sprechi. Stagione lunga, turismo integrato sia nel tempo che nello spazio, valorizzazione del lago, adeguamento delle strutture sportive, culturali e ricreative, pianificazione intercomunale sono obiettivi perseguibili non solo nel breve, ma anche nel medio lungo periodo.
Sarebbe utile convocare tutte le componenti sociali e politiche omegnesi e lavorare insieme per dare alla città una prospettiva, scegliendo le strategie migliori e più realizzabili.
Come Pd intendiamo lavorare su questo obiettivo con i cittadini e la società omegnese.
Segreteria del PD di Omegna
Sanità: campagna manifesti PD.Pericoli in vista!
Per vedere i manifesti del PD affissi sul tema in questi giorni nel VCO cliccate qui.
Sanità: purtroppo avevamo ragione. Pericoli in vista! Se ne discuta subito in consiglio provinciale. Si convochi subito la conferenza dei Sindaci. Interpellanza e campagna di manifesti del PD.
È questo il titolo del comunicato stampa inviato lunedì 29.11 dal PD del VCO. Ecco il testo.
Avevamo scritto nelle settimane scorse di confusione, di pericoli, di probabili scelte, con le nuove linee guida in campo sanitario della giunta regionale di Cota, che rischiavano di penalizzare il nostro territorio, con il possibile declassamento dei nostri ospedali ed il conseguente rischio di perdita dei Dea, o di uno di essi.
Preoccupazioni lanciate dai sindaci Marzio Bartolucci di Villadossola e di Baveno Massimo Zoppi, dal capogruppo in regione Aldo Reschigna, dal PD, persino dall’onorevole Zacchera (che di Cota è alleato) e prima di tutti dall’ordine dei medici del Vco.
Lega Nord e PDL ci hanno risposto: state alimentando polemiche pretestuose. State tranquilli non succederà nulla e la sanità del VCO non sarà colpita. Nemmeno pochi giorni dopo lo stesso consigliere regionale leghista De Magistris, in un dibattito televisivo venerdì scorso, non è stato in grado di chiarire se gli ospedali di Verbania e Domodossola saranno, anche in futuro, dotati di DEA o di Pronto Soccorso. Il centro destra locale, attraverso i propri amministratori, a partire dal consigliere regionale Marinello, appare più concentrato ad umiliare il Sindaco di Verbania (impedendogli di convocare la Conferenza dei Sindaci) che a chiarire se le preoccupazioni dei cittadini, dei Comitati Salute, dei Sindaci del VCO siano, o meno, annoverabili tra gli “inutili allarmismi”
Per questo il PD ha presentato oggi un’interpellanza in Provincia, per portare al più presto in consiglio provinciale questo tema e per sollecitare il presidente Massimo Nobili, assolutamente e colpevolmente immobile e silenzioso su questo problema.
Ricordando, sommessamente, allo stesso Presidente che esiste anche il peccato di omissione che commetterebbe se non agisse – con tutta l’autorevolezza della sua carica – a tutela dell’“ospedale unico plurisede” del Verbano Cusio Ossola con entrambi i Dea del “Castelli” e del “San Biagio”, nosocomio le cui caratteristiche sono pienamente compatibili con quelle che le linee guida regionali attribuiscono agli ospedali provinciali “a media intensità assistenziale” (ospedali di fascia “B”).
Chiediamo inoltre che sia convocata al più presto la conferenza dei Sindaci.
Parallelamente abbiamo lanciato una campagna di manifesti sul tema, affissi in tutti i comuni della nostra provincia in cui esprimiamo questo pericolo.
Qui di seguito il testo dell’interpellanza presentata da tutto il gruppo consigliere del PD in provincia.
PD Ufficio stampa
INTERPELLANZA
Signor Presidente,
con la presente interpellanza le chiediamo di portare anche in seno al consiglio provinciale il dibattito sulla sanità del Verbano Cusio Ossola
tale questione si è riaperta a causa delle nuove linee guida della giunta Cota: che sono difficilmente interpretabili persino dai consiglieri regionali della Lega Nord se è vero, come è vero, che lo stesso consigliere De Magistris, in un dibattito televisivo, non è stato in grado di chiarire se gli ospedali di Verbania e Domodossola saranno, anche in futuro, dotati di DEA o di Pronto Soccorso.
Il centro destra locale, attraverso i propri amministratori, appare più concentrato ad umiliare il Sindaco di Verbania (impedendogli di convocare la Conferenza dei Sindaci) che a chiarire se le preoccupazioni dei cittadini, dei Comitati Salute, dei Sindaci del VCO siano, o meno, annoverabili tra gli “inutili allarmismi”
Dei 50 milioni di € destinati all’edilizia sanitaria piemontese pare che nemmeno un centesimo sia previsto per il VCO: affermare che la seconda ala del San Biagio non sarà realizzata pensiamo non possa essere interpretato come “inutile allarmismo”.
Signor Presidente,
le funzioni che competono alla sua carica amministrativa non la indurranno a commettere peccati in opere ( questi riguardano la Giunta Regionale) e neppure in parole (questi riguardano i consiglieri regionali della Lega Nord di questo territorio): le ricordiamo, sommessamente che esiste anche il peccato di omissione, che lei commetterebbe se non agisse – con tutta l’autorevolezza della sua carica – a tutela dell’ “ospedale unico plurisede” del Verbano Cusio Ossola con entrambi i Dea del “Castelli” e del “San Biagio”, nosocomio le cui caratteristiche sono pienamente compatibili con quelle che le linee guida regionali attribuiscono agli ospedali provinciali “a media intensità assistenziale” (ospedali di fascia “B”) .