Expo 2015: Milano sigla accordi con la confinante provincia di Foggia e la repubblica del Togo.

image In questi giorni Lilliana Graziobelli, consigliere provinciale del Partito Democratico, ha depositato in provincia un’interpellanza rivolta al Presidente Massimo Nobili relativa all’Expo 2015 e ai protocolli d’intesa firmati con la provincia di Foggia e la Repubblica del Togo
La sottoscrizione dei citati protocolli d’intesa (ultima di una serie di analoghi documenti siglati dagli organizzatori dell’evento con enti di vario genere) sta a significare che la macchina organizzativa di Expo 2015 procede. Con grande acume e tempismo, la Provincia del VCO, durante la passata amministrazione, scrisse al sindaco Letizia Moratti due lettere in cui il presidente Ravaioli ricordava gli storici legami tra la nostra terra e il capoluogo lombardo e, soprattutto, individuava alcuni possibili spunti di collaborazione, tra i quali l’opportunità di soggiorno o visita delle nostre splendide località oppure i modi d’impiego della pietra ossolana nelle opere pubbliche connesse all’Expo in progetto.
Ma da allora non risulta più nessun atto della Provincia per concretizzare la presenza del VCO nell’organizzazione dell’evento milanese. Capiamo che l’enorme distanza che ci separa dalla lombarda Milano, induca il Presidente Nobili a non spingere troppo in questa direzione. Condividiamo che la lontananza geografica, storica e culturale con il capoluogo meneghino ci spinga a focalizzarci su altri obiettivi. Comprendiamo pure coloro che si preoccupano per l’eventuale flusso di turisti che, si dice, possano giungere nei giorni dell’Expo: “Dove li metteremo?”
Fa bene, quindi, il Presidente Nobili a dedicarsi ad altro.
Così come fa bene a non spingere troppo la nostra pietra locale perché non sapremo come trasportarla a così tanta distanza.
Ebbene, crediamo che, sarcasmo a parte, questa vicenda dimostri il grave immobilismo dell’amministrazione provinciale che, anche su questa vicenda, esplicita la sua incapacità di creare reali e concrete opportunità per il nostro territorio.
Ci viene da sorridere oggi nel rileggere le dichiarazioni di Zacchera su “La Stampa” del gennaio 2009, quando, sempre sull’Expo 2015, testualmente sosteneva :”Di sicuro non possiamo restare a guardare. Ci sono in ballo anche cospicui finanziamenti, sarebbe un peccato perderli. Andiamo a sgomitare, facciamoci avanti”.
Chissà, forse ha sgomitato invano. Speriamo, per il territorio, che ci sia ancora tempo per raggiungere qualche obbiettivo..

PD Ufficio stampa

Al Presidente della Provincia del
Verbano Cusio Ossola

Nello scorso mese di novembre sono state siglate due protocolli d’intesa tra Milano e, rispettivamente, la Provincia di Foggia e la Repubblica del Togo. I due documenti sono relativi all’Expo 2015 e – si apprende da internet – intendono, nel primo caso, porre le basi per una “collaborazione concreta, pluriennale e vantaggiosa tra due grandi città italiane…un’intesa che diffonda le opportunità dell’Esposizione Universale nel Sud come nel Nord Italia, rilanciando le potenzialità culturali, economiche, attrattive e di capitale umano come quelle della Provincia di Foggia”; nel secondo caso, invece, l’idea è di lavorare attorno a un progetto di sviluppo in favore di giovani donne del Togo impegnate nella filiera della produzione e trasformazione del pomodoro.

La sottoscrizione dei citati protocolli d’intesa (ultima di una serie di analoghi documenti siglati dagli organizzatori dell’evento con enti di vario genere) sta a significare che la macchina organizzativa di Expo 2015 procede, nonostante i rallentamenti e le lungaggini, causati dalle diatribe fra Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano su chi deve fare cosa e su quali siano le scelte organizzative più efficienti per la miglior riuscita dell’iniziativa, avessero addirittura fatto ventilare l’ipotesi che la titolarità dell’evento fosse trasferita a Smirne, la città turca che aveva perso il confronto con Milano per aggiudicarsi l’Expo 2015.

un’ipotesi (quella del trasferimento dell’Expo 2015 in Turchia) che, se concretizzata, sarebbe stata d’indiscutibile danno all’immagine e agli interessi del capoluogo lombardo e dell’Italia interna poiché, ancorché ridimensionata nella ambizioni e nelle dotazione finanziaria dai tagli governativi, la manifestazione rappresenta un importante momento di crescita e di investimento, di vetrina del sistema Italia e di grande richiamo turistico.

Il VCO può dirsi dunque soddisfatto nell’apprendere che la macchina organizzativa procede e la “minaccia” turca sia stata superata. Come la Provincia pugliese o la Nazione africana, anche la nostra Provincia può infatti nutrire interesse e speranza che Expo 2015 possa essere di vantaggio per il territorio. Anzi, non bisogna essere laureati in geografia per capire che, per storici e consolidati legami sociali ed economici e per prossimità territoriale, ancor più di Foggia e del Togo la nostra Provincia potrà rinsaldare una collaborazione concreta e vantaggiosa col capoluogo lombardo

E infatti, con grande acume e tempismo, la Provincia del VCO, durante la passata amministrazione, scrisse al sindaco Letizia Moratti due lettere (una addirittura nell’ottobre 2007, quando Milano si apprestava alla sfida decisiva con Smirne e, dunque, non era ancora sede ufficiale della manifestazione) in cui il presidente Ravaioli ricordava gli storici legami tra la nostra terra e il capoluogo lombardo e, soprattutto, individuava alcuni possibili spunti di collaborazione. Scriveva infatti Ravaioli una prima volta: “…l’ipotesi che Milano diventi sede di Expo 2015 ci affascina e ci coinvolge. Soprattutto laddove il progetto stima in 29 milioni i visitatori attesi. Credo che un tale flusso di persone necessiti di soluzioni logistiche che giocoforza debbano guardare al territorio al di fuori dei confini metropolitani, assicurando però al contempo le necessarie garanzie di professionalità e stile nella proposta turistica. E allora, signor Sindaco, perché ad esempio non iniziare a discutere assieme – raccogliendo il Suo invito ad allargare il progetto al di fuori dei confini milanesi – su proposte che offrano anche l’opportunità di soggiorno o visita delle nostre splendide località? Oppure perché – rifacendoci all’esempio storico della fabbrica del Duomo – non studiare modi d’impiego della pietra ossolana nelle opere pubbliche connesse all’Expo in progetto?…”

Nel gennaio 2009, con la seconda missiva il presidente Ravaioli tornò alla carica col sindaco Moratti sollecitando un incontro per definire le modalità di una possibile collaborazione tra VCO e Milano sotto il segno dell’Expo 2015.

A questo secondo scritto Letizia Moratti rispose con una cortese nota (acquisita al protocollo della Provincia il 16/02/2009) con la quale si diceva “a disposizione, insieme alla struttura del Comitato di Pianificazione dell’Expo, per un incontro più operativo finalizzato a valorizzare i progetti condivisi, da recepire in un Protocollo d’Intesa che sarò lieta di poter siglare con l’ente da Lei presieduto”.

Tale disponibilità non poté concretizzarsi entro la fine del mandato della passata amministrazione (e non per cattiva volontà di quest’ultima), ma dopo quasi due anni dalla ricordata lettera del febbraio 2009 e la salita al governo del VCO di una maggioranza dello stesso “colore” di quella che regge Milano, non risulta che il protocollo d’intesa sia stato ancora siglato e, quel che è peggio, non è dato sapere, al di la della firma o meno di un documento, quali concrete iniziative siano state intraprese per rilanciare le potenzialità culturali, economiche, attrattive e di capitale umano del Verbano-Cusio-Ossola nell’ambito dell’Expo 2015
Tutto ciò premesso e considerato
SI INTERPELLA LA S.V.

per conoscere cosa concretamente la Provincia del VCO stia facendo per predisporre progetti condivisi con i soggetti che stanno lavorando all’organizzazione di Expo 2015, al fine di promuovere le potenzialità culturali, economiche, attrattive, ricettive e di capitale umano della nostra terra nell’ambito della grande manifestazione espositiva milanese.

Con l’occasione porgo cordiali e sinceri saluti

Lilliana Graziobelli

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