Per festeggiare i 150° anni dell’unità d'”Italia il PD organizza una iniziativa pubblica a tema in ogni provincia d’Italia. Potete scaricare l’invito cliccando qui [download id=”42″]
“Italia-Svizzera. Storie di ieri oggi e domani” e” questo il titolo dell’iniziativa che si terra nella nostra provincia venerdì 4 marzo alle ore 21.00 presso la Saletta superiore del Teatro Nuovo a Cannobio.
Al centro della serata i rapporti tra svizzera e Italia, il passato ma anche i problemi dle presente e del futuro, a partire dalle questioni dei frontalieri.
Alla serata parteciperanno Teresio Valsesia giornalista e scrittore, l’On. Franco Narducci Vicepresidente della Commissione Affari esteri Camera dei Deputati.
Moderatore sarà Giorgio Zaniboni membro del comitato provinciale frontalieri.
Partecipano Antonella Trapani segretario PD VCO e Francesca Zammaretti segretario del Circolo PD Alto Verbano
Sono invitati lavoratori, cittadini, amministratori, associazioni economiche e sindacali.
Archivi giornalieri: 22 Febbraio 2011
Rifiuti. Le proposte del PD del VCO
È stato presentato in conferenza stampa lunedì 21 febbraio il documento provinciale del Partito Democratico del VCo sul tema dei Rfiuti. A presentarlo il segretario provinciale Antonella Trapani, il responsabile ambinete provinciale Gianni Desanti, il capogruppo in provincia Giuseppe Grieco.
A slogan la sintesi del documento è:
– produrre meno rifiuti,
– più raccolta differenziata,
– impianto biogas per l’umido,
– ulteriore lavorazione a “secco” della parte non riciclata.
Di seguito pubblichiamo integralmente il sintetico documento con le sei proposte del PD in materia.
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GESTIRE IL CICLO DEI RIFIUTI NELLA NOSTRA PROVINCIA
Bisogna andare oltre i positivi risultati conseguiti in passato Sono necessarie scelte ed investimenti che fino ad ora mancano
Se non ci saranno elezioni anticipate, nei prossimi mesi saremo chiamati a esprimere la nostra opinione su due referendum proposti dal Forum per l’Acqua Pubblica che hanno come obiettivo la cancellazione della normativa che “impone” la privatizzazione della gestione del ciclo idrico integrato. La Direzione Provinciale del PD si è espressa all’unanimità per un sostegno ai “SI”.
Per i rifiuti, la situazione è in parte diversa: pur essendo un servizio pubblico importante, non necessita di una tutela così stringente come quello dell’ “acqua” e si ritiene che debba essere gestito privilegiando efficacia ed efficienza senza temere la presenza dei “privati”. Già da tempo, inoltre, le infrastrutture e i mezzi tecnici sono, in diverse situazioni, di proprietà privata.
A livello locale, si è però avuta e consolidata – negli anni – una gestione quasi totalmente pubblica (per i rifiuti urbani o assimilabili agli urbani). I risultati sono stati generalmente positivi e si ritiene che questa esperienza non vada semplicemente “chiusa” con implicazioni gravi anche dal punto di vista occupazionale ed economico, ma razionalizzata. Lo impone anche la normativa di legge che sottopone a complesse procedure la possibilità di conferire oltre il 2011 servizi “in house”, cioè direttamente alla società di proprietà dei Comuni senza passare attraverso una “gara”.
Bisogna allora fare “massa critica”, unificare quanto meno le due società esistenti (ConserVCO e Ossola Spa) e – se non fosse possibile il conferimento “in house”, che rimane la scelta principale da verificare – individuare, con gara ad evidenza pubblica, un patner privato. Questa ci pare essere la proposta più interessante in merito alla società di gestione in modo che possa, anche giuridicamente, essere nelle condizioni previste dalla normativa per eventualmente assumere gestioni dirette o quantomeno partecipare con garanzie (solidità economica e gestionale) a gare che prevedano non solo competenza e buona organizzazione, ma anche capacità di investimento.
In questa cornice societaria e giuridica (su cui sappiano che il COUB sta tecnicamente lavorando) va però inserito un progetto politico e di merito rispetto alla gestione dei rifiuti che non vediamo praticato da chi ha oggi la responsabilità amministrativa prevalente a livello locale. Il centro destra oscilla tra la demagogica riduzione delle tariffe (forse un euro all’anno per utente, un’inezia, ma efficacemente pubblicizzata come se fosse uno sgravio consistente) e il nulla dal punto di vista progettuale e di prospettiva:
– nessuna ipotesi pianificatoria o quantomeno gravi ritardi a livello regionale (quali ambiti? Quali politiche di smaltimento?)
– nessun progetto a livello locale (che fine ha fatto la norma che il centro sinistra ha inserito nel Piano Territoriale Provinciale per garantire l’utilizzo del sito di Mergozzo? Quali incentivi e risorse la Provincia sta mettendo in campo per mantenere e incrementare la raccolta differenziata? Che fine ha fatto l’ipotesi di un impianto per produrre biogas con la raccolta differenziata dell’umido? Cosa si intende fare del forno inceneritore, visto che in campagna elettorale si giurava sulla sua chiusura entro (sic) il 31 dicembre del 2009 ? Quali investimenti si prospettano ?
Per quanto ci riguarda queste sono le nostre proposte:
- proseguire nella politica della raccolta differenziata “porta a porta” che ha portato la nostra Provincia ai primi posti a livello nazionale con percentuali medie intorno al 60%. Dal 2004 al 2009 la Provincia ha cofinanziato – assieme ai Comuni – investimenti per milioni di Euro (esempi hanno riguardato le ottime sperimentazioni di Gravellona e Pieve Vergonte, il compattatore di Domodossola, l’avvio della raccolta nella media Ossola, in val Vigezzo, a Baveno e a Stresa) mentre nei primi due anni dell’Amministrazione Nobili non sono stati stanziati fondi significativi al riguardo;
- dismissione programmata del forno nel 2011/2012 al termine dell’attuale Autorizzazione Ambientale Integrata; è una scelta doverosa poiché l’impianto di Mergozzo, che pure ha svolto fino ad ora un servizio importante e in condizioni accettabili da un punto di vista ambientale, è tecnologicamente vecchio e di dimensioni “troppo piccole” per essere opportunamente rigenerato con un rapporto costi benefici accettabile;
- trasformazione dell’impianto di incenerimento di Mergozzo in impianto a biogas per la produzione di energia; al proposito era stato fatto uno studio preliminare negli anni scorso inserendo addirittura il progetto all’interno del Piano Integrato Territoriale (con capofila il Comune di Verbania). In questo modo, non si tratterrebbe di “bruciare” i rifiuti, ma di recuperare dalla frazione umida (della nostra Provincia, ma anche di una parte di quella di Novara) il biogas che si sviluppa in un digestore e di sfruttare in parte l’impiantistica esistente a Mergozzo. Oltre al risparmio (abbattimento dei costi di smaltimento dell’umido) si avrebbero entrate legate alla produzione di energia elettrica e di calore (teleriscaldamento);
- sinergia con aziende private per la realizzazione di impianto/i di trattamento a freddo del residuo indifferenziato; politiche e pratiche di valorizzazione delle varie frazioni differenziate raccolte sono il corollario indispensabile per fare in modo che la raccolta differenziata dei materiali (che ha costi evidenti) possa diventare fruttuosa non solo da un punto di vista ambientale, ma anche economico. Esempi sono l’ulteriore separazione di materiali dalla frazione indifferenziata e la suddivisione della plastica nelle varie “plastiche”. Esistono positive e sperimentate tecnologie al proposito;
- garanzie di mantenimento degli attuali livelli occupazionali attraverso ricollocazioni del personale nelle attività sopra indicate; è una questione non secondaria ed è risolvibile anche e soprattutto prevedendo e realizzando da subito almeno alcune delle soluzioni che abbiamo prospettato;
- riduzione dello smaltimento delle frazioni residue a quantità assolutamente marginali da collocare possibilmente in modo coerente con le scelte di programmazione regionale e sovra provinciali, quando venissero assunte.
Tutto ciò, nel medio termine, potrà garantire il mantenimento e il miglioramento di un servizio già positivo ed anche il contenimento delle tariffe attuali. Ogni altra scelta (esportazione dell’indifferenziato) o “non scelta” porta diritto alla dismissione di un grande patrimonio gestionale pubblico, ad un ulteriore impoverimento dell’offerta di lavoro sul territorio provinciale, alla privatizzazione del settore e ad una tariffazione sicuramente fuori controllo.
L’insieme di queste proposte costituisce non solo un programma di lavoro operativo, ma anche una evoluzione positiva dell’approccio culturale in tema di rifiuti; consapevolezza che, fin dalla produzione dei materiali e dal loro utilizzo, è possibile e necessario impegnarsi ad una riduzione significativa degli imballaggi e dei materiali non strettamente necessari per la loro funzione; determinazione nel considerare comunque i materiali utilizzati non un rifiuto da distruggere, ma materie prime secondarie sicuramente da valorizzare e da riutilizzare. Per fare questo è determinante l’impegno di tutti i soggetti coinvolti (produttori, distributori e utilizzatori) attraverso un processo di coinvolgimento e di educazione ambientale che la Provincia e gli Enti Locali hanno il compito di coordinare e finanziare. L’obiettivo che tutti insieme potremmo porci è quello di ottenere una certificazione ambientale di piena sostenibilità del territorio provinciale in materia, spendibile anche in termini di attrazione turistica e di qualità della vita per i cittadini residenti.
documento Commissione Provinciale Ambiente del PD VCO
febbraio 2011
Nucleare. Dibattito a Verbania venerdì 11 marzo
Venerdì 11 marzo 2011 alle ore 20.45 presso il Centro d’Incontro di S.Anna a Verbania, a cura del Gruppo regionale PD Piemonte, del coordinamento provinciale PD VCO e del Circolo di Verbania si terrà un Incontro informativo sul tema: “NUCLEARE in Italia? Le conseguenze socioeconomiche di questa scelta. Le alternative.”
Ci saranno due relazioni a cura di Pier Renato Trincherini fisico, ricercatore Euratom Commissione Europea
e di Laura Puppato Presidente Forum nazionale Ambiente del PD.
Potete cliccando qui visionare l’invito alla serata. [download id=”41″]
Modera Pier Giorgio Varini biochimico, consigliere comunale Verbania, partecipano Aldo Reschigna Capogruppo regionale , Gianni Desanti Responsabile ambiente, Antonella Trapani Segretario provinciale e Corrado De Ambrogi Coordinatore circolo di Verbania.
Sono invitati cittadini, amministratori, associazioni, categorie economiche e sindacali.
CENTRO DESTRA NEL CAOS: Litigano dappertutto. Ad Omegna ultimo atto con con lo “sciopero” del PDL
Roba di “riderci” sopra se non fosse che a farne le spese sono i cittadini delle amministrazioni da loro guidate.
Ci riferiamo all’incredibile serie di litigi che in queste settimane stanno squassando il centro destra del VCO.
Solo un breve, e non completo, elenco per rinfrescare la memoria:
– le polemiche del sindaco Zacchera (PDL) contro il senatore Montani (Lega) sulla questione del nuovo assessore;
– le polemiche del presidente del consiglio regionale Cattaneo(PDL) contro Zacchera sui posti barca;
– le polemiche di Cattaneo contro i consiglieri regionali De Magistris e Marinello(Lega) sulla sanità;
– le polemiche dell’assessore provinciale Pizzi (PDL) contro il presidente della provincia Nobili (PDL) e Cattaneo sulla questione sanità;
– le polemiche dell’assessore provinciale Bendotti (Lega) contro Pizzi.
– L’ultimo atto, ieri, quando trapela la notizia che la Giunta di Omegna si è riunita senza la delegazione del PDL, (segue)
in “sciopero” polemico, evidentemente, contro il sindaco Quaretta o con i colleghi di giunta della lega Nord. Motivazioni dell’assenza non dichiarate dall’assessore Songa – vice coordinatore del PDL del VCO – che si trincera dietro un “no comment. Posso solo dire che il motivo è politico e l’abbiamo riferito a chi di dovere. Nei prossimi giorni valuteremo se renderlo pubblico”.
Insomma ad Omegna si “sciopera”. a Verbania si litiga, a Domodossola hanno ripreso ora, in Provincia e a livello della Regione pure. Siamo allo sbando nel rapporto politico tra Lega e PDL.
Il problema è che i rappresentanti di questi partiti, Lega Nord e PDL, litigano al posto di occuparsi dei problemi veri dei cittadini. A partire da due questioni importanti sul tappeto.
La sanità, dove ci vogliono risposte concrete e atti formali per rispondere alle preoccupazioni di tagli e declassamenti (e non a parole).
Sul federalismo fiscale che al posto di dare risorse agli enti locali sta portando solo nuove tasse (tassa di scopo, tassa di soggiorno, la nuova IMU alle imprese, l’aumento dell’irpef comunale).
Di questo ci si dovrebbe preoccupare. Invece litigano.
PD VCO
Ufficio stampa
Bugie e false promesse e intanto smantellano la nostra sanità
Qualcuno ci può dire che cosa veramente il centro destra ha in mente per la sanità del VCO?
Alla prossima rassicurazione dell’assessore Ferrero, del consigliere Marinello o di altri esponenti che oggi sono alla guida della regione Piemonte ci sentiremo di dire “ma chi vi crede più!”.
Non solo il PD, ma anche le organizzazioni dei medici avevano prefigurato uno scenario di progressiva demolizione del nostro sistema locale della sanità, tuttavia, siamo stati zittiti da confortanti e false dichiarazioni. Bhè qualcuno ha intenzione di far seguire alle parole i fatti o andremo avanti per altri quattro anni a dire una cosa e far l’opposto??
Pian piano, vediamo il nostro territorio perdere servizi ed assistenza, in modo strisciante, senza far rumore, da Torino ci tolgono pezzi. Importanti pezzi.
Da “La Stampa” di oggi, cronaca di Torino pag. 70, apprendiamo che il dott. Zanon, uomo di fiducia del presidente leghista, prevede la declassamento del DEA di Domodossola a semplice Pronto Soccorso. Per noi aver ragione sta’ diventando non un motivo di soddisfazione, perché ci sarebbe piaciuto veder aumentare i servizi per il nostro territorio, ma di profonda preoccupazione.
Costruire una proposta sanitaria regionale senza un minimo di confronto con le realtà territoriali, valutando solo tabelle e numeri è un modo centralista ed arrogante.
Certo che molti ossolani e molti cittadini di Domodossola, si sarebbero aspettati qualcosa di meglio dal loro ex sindaco che dopo averli abbandonati per andare a scaldare una poltrona più comoda e conveniente, sta avvallando senza problemi il disegno del suo Presidente Cota di declassare la sanità non solo ossolana, ma di tutto il Vco per concentrarla su Novara.
E’ giusto che i cittadini sappiano che trasformare un Dea in Pronto Soccorso, significa per tutti gli ossolani affidare la loro salute alla fortuna di non essere mai afflitti da patologie improvvise gravi, come ictus, infarti ecc. ecc. Ecco cosa sta producendo il governo Cota in Piemonte, altro che essere vicini alla gente, altro che avere a cuore il proprio territorio.
E’ una situazione che noi non accetteremo e faremo di tutto per impedire che il progetto Cota-Lega vada in porto. Per questo chiediamo a tutte le istituzioni del territorio, a tutti i cittadini di mobilitarsi per fare sentire la propria voce, a partire da domani mattina dove, dalle 9.30, saremo davanti ai cancelli del San Biagio insieme a tutti coloro che hanno a cuore una sanità seria e vicina alla gente
Crediamo che il progetto dell’Ospedale Plurisede , Domo Verbania, sia l’unico che garantisca una sanità seria a tutta la provincia, una provincia che fa della specificità montana una bandiera che non può essere sventolata solo per raccogliere voti alle elezioni. O questa specificità, lor signori sono in grado di farla valere sui tavoli che contano oppure che dicano quanto la loro politica sia solo finalizzata a interessi che ai normali cittadini sfuggono.
Comunicato stampa PD VCO
Sanita’, presentato il documento del Partito Democratico
Pubblichiamo il testo dell’ordine del giorno votato dall’assemblea provinciale del Pd del Vco nella seduta di lunedì 31 gennaio e presentato oggi agli organi di informazione locale nel corso di una conferenza stampa indetta a Domodossola.
L’Assemblea provinciale del PD VCO, in relazione all’avvio della discussione sulla riforma della Sanità in Piemonte ed alle problematiche relative alla gestione delle politiche sociali
RIBADISCE
la propria contrarietà
– alla proposta della Giunta regionale di separazione degli ospedali dalla sanità territoriale;
-alle modalità con le quali la Giunta Regionale intende arrivare ad una riforma sanitaria senza alcuna vera consultazione e confronto con enti locali, organizzazioni professionali e sindacali ed associazioni di volontariato;
– alla visione del Presidente della Giunta regionale di una riforma tecnocrate ed autoritaria perché decisa e gestita da poche persone; (segue)
RIBADISCE INOLTRE
– che la sanità non deve essere considerata una spesa inutile o un privilegio per ricchi ma un grande fattore di sviluppo civile, di risposta sociale a bisogni essenziali, possibile soltanto in un Paese che sa crescere sul piano delle istituzioni democratiche e sa anteporre il senso della comunità a qualsiasi egoismo individuale o di categoria;
– che il PD è contrario allo smantellamento della sanità pubblica a beneficio di quella privata;
– che la Giunta regionale deve presentare un Piano Socio-Sanitario nel quale siano inserite le scelte che attengono alla riforma sanitaria in Piemonte, in modo che tutta la comunità piemontese possa assumere una posizione;
CONFERMA
– il proprio impegno a proseguire nel progetto avviato nella precedente legislatura regionale che confermi il modello piemontese, costruito su integrazione tra ospedali e territorio e tra sanità e sociale rispettando la volontà popolare definita con il referendum, indetto a suo tempo dalla Provincia del VCO, dunque sulla continuità assistenziale e sull’appropriatezza delle prestazioni, con il recupero di ancor maggiore efficacia ed efficienza;
– la scelta, già portata avanti dalle amministrazioni di centro-sinistra provinciale, di sostenere e valorizzare la formale organizzazione dell’ unico presidio denominato “Ospedale Unico Plurisede del V.C.O.”, con un ulteriore potenziamento degli stessi presidi che lo costituiscono in gestione integrata e coordinata, da realizzare con importanti investimenti.
– la necessità di mantenere i due DEA di Verbania e Domodossola, tenuto conto soprattutto della estensione territoriale e dei disagi nei collegamenti con i paesi di montagna (75 comuni in Comunità montane su 77)
– l’esperienza positiva della gestione delle politiche sociali in Piemonte, incentrate su un ruolo forte da parte degli enti locali;
– L’altrettanto positiva esperienza della sperimentazione in gestione mista pubblico/privata con partecipazione a prevalenza pubblica dell’ Ospedale “Madonna del Popolo” di Omegna S.p.A. – C.O.Q. Centro Ortopedico di Quadrante, i cui significativi risultati devono poter preludere alla stabilizzazione dell’ esperienza in tempi brevi.
SOTTOLINEA
che sul Piano Sanitario della Regione Piemonte debba svilupparsi un ampio confronto che coinvolga le comunità locali, le organizzazioni sindacali, le associazioni professionali e del volontariato;
INOLTRE PROPONE
– una politica di prevenzione attiva diretta ed indiretta sul territorio per contenere il ricorso alla medicalizzazione. Questa azione ridurrebbe la necessità dell’ospedalizzazione e la spesa sanitaria e favorirebbe una maggiore presa di coscienza da parte dei cittadini del rapporto salute/ambiente/società;
– la prosecuzione, già avviata in sede di attuazione del precedente piano sanitario regionale, dell’ attività del Comitato di Coordinamento AFS2 (Area Funzionale Sovrazonale 2), attribuendo al Direttore ASO/AOU funzioni specifiche di direzione dello stesso, con affidamento di obiettivi, linee di indirizzo e strategie per attuare in concertazione e cooperazione un’ omogenea programmazione sanitaria regionale e territoriale che dia risposte responsabili, condivise e con strumenti e risorse idonee ai bisogni locali e dei malati.
IMPEGNA
– i circoli territoriali del PD ad una forte campagna di informazione e di mobilitazione contro le scelte politiche in materia sanitaria espresse dalla Giunta regionale;
– i Gruppi consiliari PD della Provincia e i consiglieri comunali a presentare ordini del giorno in materia.