Clamoroso risultato a Domodossola: Mariano Cattrini candidato del centro sinistra raccoglie il 35,65% dei voti contro il 38,88% del candidato del centro destra, il leghista Galvani.
Se consideriamo che 4 anni fà l’ex sindaco leghista Marinello aveva raccolto al primo turno il 63% dei voti siamo di fronte ad una debacle incredibile. Questo è un dato incontrovertibile.
Di contro il sindaco Cattrini raccoglie un bel risultato arrivando oltre il 35%.
Per il PD il dato si avvicina al 20% con un balzo del 4/5 % rispetto al voto di Ds e Margherita.
Ora c’è la sfida del secondo turno, del ballottaggio.
Ci proveremo a dare un governo diverso. I domesi se lo meritano.
Un voto amministrativo che vede anche la conferma di Tiziano Falda a Cesara e di Flavia Filippi a Belgirate.
Archivi giornalieri: 16 Maggio 2011
EX COLONIA MOTTA. E ADESSO CHE SI FA?
Suona il ‘De Profundis’ per il più importante progetto di rilancio turistico-ricettivo della nostra città, costruito e perfezionato dal Centrosinistra nel 2007. E a Palazzo di Città – dove ci si gingilla con parchi acquatici, centri multifunzionali, capitale dei laghi, coltura delle nocciole, ritiro del Chelsea, Casa della Musica e nuovo stadio – nessuno commenta l’azzeramento dell’unica iniziativa di rilancio economico ed occupazionale pronta a partire.
Il quotidiano La Stampa qualche giorno fa ha annunciato che nella vasta e prestigiosa area dell’ex Colonia Motta non si farà più la struttura turistico-ricettiva per la quale nel 2007 il Comune e la società Interlaghi avevano sottoscritto un dettagliato e impegnativo contratto urbanistico-edilizio.
La più importante e significativa operazione di rilancio turistico degli ultimi cinquant’anni (1.000 posti-letto a regime in 90.000 mc, rispetto ai 60.000 mc oggi esistenti) viene seppellita con un articoletto a quattro colonne, nel quale il tecnico locale “portavoce” della Società Interlaghi dichiara papale papale che la previsione turistico-ricettiva, pur garantita da una fideiussione di 1,8 milioni a favore del Comune per l’avvio del lavori entro la fine del 2012, non è più attuale.
Il sindaco e la Giunta, così solleciti ad annunciare qualunque cosa possa assicurare uno spazio sui giornali purchessia, questa volta non hanno detto nulla. Un silenzio assordante e fragoroso. Mentre si sprecano annunci, comunicati, dichiarazioni e paginate sui giornali per il ritiro del Chelsea e la coltura delle nocciole lungo il Toce, per il Centro Eventi Multifunzionale e il parco acquatico all’Acetati, per la capitale dei laghi europei e il progetto Thun a Villa Poss, tutti fingono di non avere sentito il “De profundis” suonato per l’unico vero progetto di rilancio economico ed occupazionale della città che avrebbe potuto partire già domani.
Si dirà che la morte tragica e improvvisa di Marcello Gabana, proprietario dell’area, ha reso tutto più difficile; ma è proprio di fronte a un’improvvisa complicazione che si misura la reattività, la caparbietà, la tenacia, la fantasia di chi amministra la città.
E anche in questo caso non s’è visto nulla. Si dirà – come annuncia “in solitaria” il tecnico-portavoce locale – che al posto della struttura turistica sarà realizzato un avveniristico Centro di Ricerca. La risposta può andare bene per il cittadino poco provveduto in questioni amministrative, ma non certo per chi ha una qualche dimestichezza con la materia: una cosa è costruire un progetto turistico-ricettivo, come quello che oggi viene incautamente abbandonato dalla proprietà, fondato su una puntuale e complessa previsione urbanistica di Piano Regolatore Generale; una cosa tutta diversa è immaginare – a margine di un convegno – il Centro di Ricerca.
Se anche questa proposta avesse le gambe per camminare (e lo potremo vedere solo in un fiuto indeterminato), si tratterebbe di rivedere radicalmente l’attuale destinazione urbanistica dell’area, i parametri edificatori, gli standard, le cessioni e gli usi pubblici. Senza contare la sostanziale differenza delle ricadute economico-occupazionali per la città di una struttura di ricerca rispetto a una struttura turistico-alberghiera. La sola cosa certa, per ora, è questa: il progetto, moderno e ambizioso, approvato nel 2007 non si farà, con grave e permanente danno per la città.
E per molti anni ancora il compendio ex Colonia Motta resterà in malinconica attesa di una valorizzazione che si attende da una quarantina d’anni.
Claudio Zanotti, consigliere comunale PD Verbania
LA LEGA SI SMARCA E GIRO SI DIFENDE.
La recente costituzione del gruppo consigliare autonomo della Lega in seno alla maggioranza sta creando molte ansie al Sindaco che tenta di difendersi proponendo di cambiare il Regolamento del Consiglio Comunale.
Il Sindaco sta preparando il terreno per assicurarsi la possibilità di votare quello che gli pare con i soli consiglieri del PDL. Giro notoriamente in difficoltà, quando si tratta di mediare, vuole assicurarsi una piccola maggioranza di fedelissimi con cui governare indisturbato senza subire ricatti dagli “amici” leghisti che di volta in volta potrebbero intralciare i suoi piani (vedi l’inno, l’ordinanza coprifuoco o la maxivariante al prg)
E’ bene ricordare che la difficoltà del Sindaco nasce dal fatto che nella maggioranza, lui, un assessore e il consigliere delegato all’urbanistica saranno costretti sempre ad uscire dall’aula al momento della votazione perché personalmente interessati dalle modifiche del nuovo PRG.
Questo non fa bene all’intera città e quello che viene venduto come efficienza amministrativa è solo desiderio di sbarazzarsi di ogni opposizione, specie se interna, e di ogni visione contraria a quella del primo cittadino. Giro propone provvedimenti legittimi ma dal carattere palesemente “ad personam”, cercando di piegare lo strumento che regola il funzionamento del Consiglio Comunale ai propri interessi politici e mettere al riparo il suo potere.
Quello che è ancora più grave e che tutto sia scaturito dal bisogno di approvare senza difficoltà il Piano Regolatore della città, il documento di programmazione e sviluppo più importante, che varrà per i prossimi anni e che dovrebbe essere approvato con una larga maggioranza, magari con il voto favorevole anche della minoranza. A breve potremmo trovarci di fronte ad un Consiglio Comunale in cui è possibile approvare scelte senza una maggioranza degna di questo nome, cioè la classica metà più uno.
Se la Lega si è resa conto di questo potremmo in qualche occasione futura, vedere ingrossarsi le fila della minoranza e forse Giro sarà costretto a rimettere i piedi per terra per discutere insieme (qualche volta) del futuro di Gravellona Toce.
Il PD di Gravellona Toce ribadisce la totale contrarietà a qualsiasi modifica del Regolamento che limiti e riduca la maggioranza specie nelle scelte importanti su cui è doveroso cercare un’ampio consenso per il bene comune. Il Sindaco si ricordi sempre che il 51,5 % dei cittadini ha votato per le minoranze !
Il Coordinatore cittadino
Roberto Birocco