La mobilitazione per Cattrini sindaco

Sabato 21 maggio, dalle ore 10.00,  presso i Gazebo organizzati a Domodossola per sostenere il voto per Mariano  Cattrini sindaco, sarà presente il Sen. Pietro MARCENARO (PD), Presidente della Commissionestrordianria Diritti Umani del Senato.

Pietro Marcenaro

gazebo in
– P.zza Municipio ((fronte Anagrafe) Dalle 8 alle 20
– Corso P. Ferraris (Carpisa) Dalle 9,30 alle 19,30
– Corso P. Ferraris (CIAO-CIAO) tav. Dalle 9,30 alle 19,30
-Piazza Chiossi

Premio letterario della resistenza ad Omegna

Ricordiamo a tutti due importanti appuntamenti per Sabato 21 maggio sui temi della resistenza
A OMEGNA PREMIO LETTERARIO DELLA RESISTENZA, SABATO 21 MAGGIO ore 17.30  presso l’Auditorium del Forum di Omegna.
VINCITORE DELL’EDIZIONE 2010-2011 il libro  “BIANCA LA ROSSA”, di BIANCA GUIDETTI SERRA, con SANTINA MOBIGLIA Einaudi editore
Interverrà GIAN GIACOMO MIGONE Docente di storia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino e primo direttore de L’indice dei libri del mese.

A NONIO La presentazione del libro storico “Nonio, Brolo, Oira – storia e memorie di una comunità” e contestualmente delle opere di restauro del quadro “Il martirio di San Biagio” si terranno sabato 21 maggio alle ore 10.00 presso la Chiesa Parrocchiale di San Biagio a Nonio.
Il libro contiene una parte dedicata alla memoria di episodi e personaggi della Resistenza, cui la nostra Sezione ha collaborato.

Lavoro: i sindacati preoccupati per i risultati della “cabina di regia provinciale”

CGIL CISL e UIL del VCO esprimono tutta la loro preoccupazione riguardo al metodo ed alla tempistica con i quali sta procedendo il confronto sulle strategie e i finanziamenti da dedicare alla ripresa territoriale, all’interno della cabina di regia provinciale.
Infatti, nell’ultimo incontro svoltosi il 16.05.2011 è stato comunicato che il documento inviato al Ministero dello Sviluppo Economico, nel quale la Regione Piemonte ha preso atto del nostro “piano strategico”, non è sufficiente per avere il riconoscimento di “zona di crisi complessa” e conseguentemente ottenere i finanziamenti dedicati alla ripresa territoriale.
Questo significa un ulteriore prolungamento dei tempi riguardo alla concretizzazione di strumenti che possano aiutarci ad uscire dalla crisi, ma anche una non sufficiente attenzione da  parte degli assessori provinciali competenti, ad un tema come la crisi e la ripresa del lavoro.
Preoccupazione ulteriormente rafforzata dal fatto che mentre noi siamo ancora fermi, altre province italiane hanno già avuto assegnato lo status di “zona di crisi” e altri territori piemontesi stanno avviando la procedura per ottenere il riconoscimento.
Ora più che mai è indispensabile che a partire dai Consiglieri Regionali, dalla Provincia ai Parlamentari si facciano le pressioni indispensabili ad avere il riconoscimento della crisi territoriale, dimostrando di essere concretamente quella lobby territoriale in grado di fare gli interessi del VCO, cosa purtroppo fino ad oggi poco evidente.
E’ però indispensabile muoversi in fretta, perché il rischio che si corre è che il VCO sia  scavalcato da altre Province con una rappresentanza e un peso politico e istituzionale più significativo del nostro, relegando il nostro territorio, già ai margini, in una situazione di crisi perenne.
Come già dichiarato nella riunione del 16.05.2011 CGIL CISL e UIL sono disponibili a fare la loro parte, sia attraverso le Segreterie Regionali sia con una mobilitazione di tutto il territorio (istituzioni, politica, rappresentanza sociale) che permetta di recuperare quel peso politico e quella visibilità che fino ad oggi non siamo stati in grado di avere.
Una mobilitazione non contro qualcuno ma PER il territorio, sostenuta da tutti nell’interesse del VCO.
I Segretari provinciali
CGIL CISL UIL
Aldera C. Caretti L. Borsotti F.

Intervista a Mariano Cattrini

Si aspettava questo risultato positivo?
«Non di queste dimensioni: speravo nel ballottaggio, non di arrivare a tre lunghezze dal centrodestra».
Nel 2007 il divario era di quasi 40 punti percentuale, cos’è cambiato?
«Allora il centrosinistra si presentò diviso e l’elettore non ha fiducia di partiti dello stesso schieramento che si muovono indipendentemente l’uno dall’altro».
L’arma vincente quindi è stata l’unione a sinistra?
«E’ stata fondamentale».
Lucio Pizzi del Pdl ha preso 344 preferenze, più del sindaco uscente, capolista della Lega, Michele Marinello,
che ne ha avute 279. Cosa ne pensa?
«E’ il segnale emblematico di una tensione interna al centrodestra. Dal punto di vista strategico, poi, c’è stato un errore di fondo della Lega nord nell’aver voluto imporre un suo sindaco».
Non la stupisce che sommando i voti di Galvani e Folino non si arrivi al 50 per cento dei consensi?
«E’ un dato che va visto alla luce del quadro nazionale, con la flessione dell’appeal di Berlusconi e del centrodestra. Un riflesso che si registra anche nella nostra città, a cui va aggiunto il fatto di un sindaco che se n’è andato in Regione e di una coalizione che non riesce a darsi unità di azione».
L’addio diMarinello ha pesato sul voto?
«E’ lampante dai risultati che ha ottenuto».
Né i grillini né la lista Sterpone vi hanno tolto preferenze. Comemai?
«L’area a cui si sono riferiti è comunque di sinistra, ma nel caso dei grillini si tratta di elettori scontenti della politica fatta dal centrosinistra. Per Sterpone è diverso, tutela gli interessi legittimi di alcuni cittadini con una puntualità che viene premiata».
Perché ha rifiutato Sterpone nella sua coalizione?
«E’ una scelta relativa al passato, quando la sua linea non era in sintonia con la mia. Non aveva senso riproporre una nuova coabitazione all’interno della nostra coalizione».
Il suo risultato è anche frutto delle liste civiche che l’hanno appoggiata?
«Il fatto nuovo per Domo è una presenza giovanile massiccia e indipendente dall’organizzazione dei partiti. Ragazzi che non chiedono azioni a loro favore ma solo attenzione verso un mondo che oggi non ha un punto di riferimento.
E’ bello si sentano in sintonia con ilmio operato».
Pensate di aver già vinto?
«L’errore più grave è pensare di arrendersi: nel 1997 avevo un distacco abissale e non c’era una minima ipotesi di successo. Possiamo vincere senza apparentamenti e senza il timore reverenziale verso gli altri».
Si pente di aver già escluso alleanze?
«No, la chiarezza è la cosa più bella del mio modo di fare politica.
Dalla Stampa di mercoledì 18 maggio