Due mesi di dibattito nel Pdl e tra Lega e Pdl si sono risolti con la nomina di Monferino a capo della sanità.
Quando un tecnico assume la responsabilità del più importante assessorato della Regione significa che la politica è debole.
Apparentemente la Lega potrebbe cantare vittoria. Ora al partito di Cota fanno capo tutti i principali assessorati. Il Pdl esce con le ossa rotte, incapace di superare i dissidi interni, paralizzato dai veti incrociati sui nomi da proporre. Lʼipotetico rimpasto è rinviato a settembre. Se ci sarà, cosa non scontata, servirà ad aumentare il numero degli assessori e i costi della politica.
Dalla vicenda esce però sconfitto tutto il centrodestra, incapace di trasformare la necessità di un rimpasto nella occasione per dare risposte concrete alle inadeguatezze di governo emerse con chiarezza in questo primo anno e sottolineate non solo dallʼopposizione, ma anche da pezzi della maggioranza e della società civile.
I problemi della regione restano tutti. A noi il compito da settembre di ripresentarli allʼattenzione della politica regionale e dellʼopinione pubblica, alla ricerca di una soluzione.
Capogruppo Consiliare Partito Democratico
regione Piemonte