Il Gruppo Consiliare regionale del Partito Democratico Piemonte ha presentato in questi giorni, in merito alla tematica del riordino dei poteri locali nella nostra Regione, una propsta di legge.
E’ un tema di grande importanza perché una organizzazione dei poteri locali che salvi il valore dei municipi e delle piccole comunità locali ma che nello stesso tempo spinga verso la gestione associata dei servizi è una scelta importante per il nostro futuro.
E’ visibile e scaribale cliccando qui la [download id=”81″] Proposta costruita affinchè la Regione Piemonte non distrugga le esperienze sino ad ora sviluppate ma avvii un percorso che chiami i soggetti locali ad una rivisitazione critica di tali esperienze. Infatti la Giunta regionale ha presentato una suo Disegno di Legge che affronta la stessa materiache e che però non ci convice (Potete leggere e scaricare cliccando qui il [download id=”82″] )
Nei prossimi giorni sarà nostra cura trasmettervi una analisi critica della proposta della Giunta assieme ad un quadro di confronto tra le nostre proposte e quelle della Giunta regionale.
Tra le molte criticità ne anticipiamo una; immaginare come propone la Giunta Regionale di porre come limite i 15.000 abitanti in montagna e collina ed i 20.000 abitanti in pianura per la gestione delle politiche sociali non significa valorizzare i comuni ma distruggere la possibilità che venga garantita adeguata protezione e tutela sociale a tutta la popolazione piemontese. Vi è il forte rischio che solo nelle aree urbane si garantiranno i servizi.
Al contrario la Proposta di Legge del Partito Democratico salvaguarda anche le esperienze dei consorzi dei servizi sociali: oggi in Piemonte esistono 54 soggetti gestori delle politiche sociali con una popolazione che varia da 8.0000 a 120.000 abitanti. La nostra proposta introduce elementi di evoluzione e razionalizzazione, valorizza l’integrazione con i Distretti socio-sanitari, ma a differenza di quello della Giunta non destruttura l’organizzazione esistente.
Siamo convinti che non si costruisce il futuro distruggendo tutto ciò che è stato fatto ma cercando di capire gli aspetti positivi e negativi delle esperienze sino ad ora attuate.
In questo senso va la proposta di trasformare le comunità montane in unioni montane di Comuni, e di chiedere un analogo impegno alle comunità collinari.
Una ultima nota.
Come Gruppo Consiliare del PD in Regione avevamo presentato una mozione in aula con la quale chiedevamo alla Giunta Regionale di proporre ricorso alla Corte Costituzionale avverso l’art. 16 della manovra di agosto, così come fatto non solo dalle Regioni di centro -sinistra ma anche dalla stessa regione Lombardia; la Giunta regionale e la maggioranza hanno votato contro la nostra richiesta.
Ora apprendiamo invece che la Giunta Regionale ha deciso di proporre ricorso alla Corte Costituzionale contro la norma contenuta nel Decreto legge approvato dal Governo Monti che riguarda le province: prendiamo atto che ci sono due pesi e due misure e che le scelte della Giunta Regionale sono fortemente influenzate non dalla tutela della comunità piemontese ma dalla collocazione politica nazionale della Lega Nord.
Aldo Reschigna
Presidente Gruppo Consiliare Regionale Partito Democratico Piemonte