E’ nato il cirolo PD di Premosello Chiovenda. Gabriella Guerriero è il nuovo coordinatore.

Gabriella Guerriero, coordinatore circolo PD Premosello-Chiovenda

Si è tenuta, lunedì sera 12 Dicembre, presso la Casa del Popolo di Premosello-Chiovenda sita, un’assemblea molto partecipata degli iscritti e simpatizzanti del Circolo del PD Vogogna-Premosello Chiovenda, nel corso della quale si è proceduto a deliberare la nascita del Circolo PD di Premosello-Chiovenda, scisso così da quello di Vogogna con il quale, comunque, continuerà a collaborare.
La riunione è stata presieduta dall Segretario Provinciale del PD Antonella Trapani e dal coordinatore del Circolo di Vogogna Davide Cantamessa, i quali hanno evidenziato come questa nascita sia frutto dell’esigenza di crescere, confrontarsi e poter lavorare a favore della comunità locale in modo più diretto e capillare.
All’ordine del giorno c’è stata l’elezione del nuovo coordinatore di Circolo per Premosello e le iniziative da mettere in campo nei prossimi mesi.
Come nuovo coordinatore di Circolo è stata eletta la Sig.ra Gabriella Guerriero, con voto unanime dovuto all’impegno dimostrato da Gabriella a livello territoriale nel corso degli anni.
La coordinatrice sarà, comunque aiutata nei vari impegni ,da alcune persone di fiducia resesi già disponibili.

La segretaria del circolo di Premosello Chiovenda.

Riordino delle autonomie locali della regione Piemonte: “la proposta distrugge comunita’ montane e consorzi assistenziali

La proposta di legge della Giunta regionale per il riordino delle autonomie locali è inaccettabile perché distruggerebbe l’esperienza delle Comunità montane e dei Consorzi socioassistenziali senza sostituirli con qualcosa di  almeno altrettanto efficace.
Non si può pensare di improvvisare nuovi enti al posto di quelli cancellati senza tener conto degli aspetti positivi delle esperienze finora attuate.
La proposta della Giunta crea anche molte incertezze per il personale della Comunità montane. I 435 dipendenti andrebbero in una lista di mobilità cui dovrebbero attingere gli enti locali. Ma, in questa situazione di profonda crisi, quale Comune è in grado di assumere nuovi dipendenti?
Immaginare poi, come propone la Giunta Cota, di porre come limite i 15.000 abitanti in montagna e collina ed i 20.000 abitanti in pianura per la gestione delle politiche sociali non significa valorizzare i comuni, ma distruggere la possibilità che venga garantita adeguata protezione e tutela sociale a tutta la popolazione piemontese. Vi è il forte rischio che solo nelle aree urbane si garantiranno i servizi.
La nostra proposta di legge tende invece a una organizzazione dei poteri locali che salvi il valore dei municipi e delle piccole comunità locali, ma che nello stesso tempo spinga verso una gestione associata dei servizi. In questo senso va la proposta di trasformare le comunità montane in unioni montane di Comuni e di chiedere un analogo impegno alle comunità collinari.
Intendiamo anche salvaguardare le esperienze dei consorzi dei servizi sociali: sono 54 oggi in Piemonte, servono una popolazione che varia da 80.000 a 120.000 abitanti. Siamo per introdurre elementi di evoluzione e razionalizzazione, per valorizzare l’integrazione con i Distretti socio-sanitari, ma, a differenza della Giunta, non per destrutturare l’organizzazione esistente.
Come Gruppo Consiliare del PD in Regione avevamo presentato una mozione in aula con la quale chiedevamo alla Giunta regionale di proporre ricorso alla Corte Costituzionale contro l’art. 16 della manovra di agosto,  proprio quello sul riordino dei poteri locali, così come fatto non solo dalle Regioni di centrosinistra, ma dalla stessa regione Lombardia. La Giunta regionale e la maggioranza avevano votato contro la nostra richiesta.
Ora invece la Giunta regionale ha deciso di proporre ricorso alla Corte Costituzionale contro la norma contenuta nel decreto legge del Governo Monti che riguarda le province: prendiamo atto che ci sono due pesi e due misure e che le scelte della Giunta regionale sono fortemente influenzate non dalla tutela della comunità piemontese, ma dalla collocazione politica nazionale della Lega Nord.
Aldo Reschigna
Capogruppo PD in consiglio regionale

La Lega Nord minaccia Zacchera e la giunta di Verbania.

«Il sindaco vuole tagliare numero di assessori e indennità? L’avevamo sconsigliato, in ogni caso queste decisioni vanno concordate. Non dobbiamo leggerle sui giornali. A questo punto la Lega è pronta a uscire dalla giunta, se è il caso anche dalla maggioranza. Così Zacchera non avrà problemi ad accontentare il nuovo gruppo dei Popolari per l’Italia di domani». Enrico Montani, senatore leghista, è furibondo. Nei piani di Marco Zacchera, che a Verbania amministra con una coalizione di centrodestra, l’ex coordinatore provinciale del Carroccio avrebbe dovuto addirittura entrare in giunta nel rimpasto conseguente alle dimissioni di Roberta Mantovani, assessore del Pdl.
Uno schema semplice: dentro Montani fuori i leghisti Luigi Airoldi (presidente Saia) e Fabrizio Sottocornola. Con un avvicendamento su un’altra poltrona della giunta per fermarsi a quota otto. La tesi di Zacchera, condivisa dal gruppo Pdl: «Non possiamo chiedere sacrifici alla gente senza dare il buon esempio. Ma la Lega sembra non comprendere la necessità di dare una risposta concreta da parte dell’intera giunta, anche riducendo indenntià e numero di assessori». Apriti cielo. «Vogliono insegnare a noi l’etica della politica? – si chiede Montani -. Mi sembra che non ci sono più le condizioni per stare insieme. Non siamo noi quelli delle cadreghe, non ci interessano. Certe cose Zacchera poteva farle in An, partito che ha contribuito a radere al suolo o nel Pdl, dove sono ormai in uno stato confusionale. Noi abbiamo sempre fatto la nostra parte di alleati ma chiediamo che le nostre posizioni vengano rispettate. Prima di tutto ascoltandoci».
Zacchera, inoltre, entro il 14 gennaio dovrà scegliere tra l’incarico di sindaco e quello di deputato. Annunciando i tagli a giunta e indennità ha anticipato che entro Natale si dimetterà dalla Camera. Una misura che nulla c’entra, secondo l’opposizione che va dal Pd all’Italia dei valori, con il balletto della politica cittadina e tanto meno con la volontà di dare esempi virtuosi. «C’è una sentenza della Corte Costituzionale – dice Claudio Zanotti, ex sindaco Pd – che sancisce l’illegittimità del doppio incarico. L’abbiamo invitato a rispettarla, anche con un ordine del giorno che sarà discusso nel prossimo consiglio. E potrebbero votarlo anche molti della maggioranza».
Articolo La stampa 12.12.2011

Riunione circolo Alto Verbano

Riunione del Circolo Alto Verbano, che si terrà mercoledì 14 dicembre 2011 per discutere il seguente odg:
Aggiornamenti sulla assemblea provinciale di martedì 13
Prossime iniziative
Varie ed eventuali
sarà l’occasione per scambiarci gli auguri di Buone Feste
Vi aspetto quindi alla Locanda del Fiume a Cannobio, in località Darbedo
Un caro saluto
Francesca

Ente parco delle valli dell’Ossola. I costi della politica che aumentano e nomine alla faccia del merito e della competenza.

In un momento di tagli drastici in ogni settore istituzionale e di richiesta di trasparenza nei confronti della politica ci pare giusto ritornare sulla questione del nuovo assetto dell’Ente Parco delle Valli dell’Ossola.
Nei giorni scorsi sono stati nominati i primi tre componenti il nuovo consiglio, due da parte della Comunità del Parco, nelle persone di Aldo Girlanda di Varzo (area Lega) e Alberto Marani di Antrona Scheranco (area Pdl) ed uno dalla Provincia del VCO nella persona di Germano Panziera di Crodo (area Pdl).
Ora mancano le ultime due nomine che la Regione Piemonte dovrà ufficializzare entro fine anno. L’ultimo consigliere dovrebbe “spettare” a Trasquera (area Lega o Pdl) ed il Presidente a Baceno (sempre di area Pdl) con esclusione, ormai certa di un rappresentante che non sia del centro destra.
I timori da noi evidenziati e manifestati anche dal territorio (associazione albergatori e associazioni ambientaliste) paiono sempre più fondati per quanto riguarda la figura del Presidente e, senza entrare nel merito delle competenze dei consiglieri già nominati, il nome che circola in modo sempre più insistente, fortemente voluto dal senatore Zanetta, sembra essere quello del geometra del suo studio, da tre anni consigliere di C.e.s.a. spa, che è un’impresa edile che svolge la sua attività in via quasi totalitaria per progetti e interventi di SAIA, (partecipata della provincia del VCO), mediante la realizzazione sia delle opere di urbanizzazioni delle aree, sia per la costruzione di eventuali strutture edilizie industriali e di servizi, persona quindi, per ovvie ragioni, molto attivo in “ambito immobiliare”.
Il tutto anche a danno del nominativo pubblicamente candidato dal comune di Baceno medesimo rappresentato da un proprio consigliere comunale. Sembrerebbe quindi che, alla faccia della trasparenza, si sia deciso prima di richiedere i curricoli dei candidati per poi procedere a nomine nepotistiche o di favore che nulla hanno a che vedere con il riconoscimento del merito e della competenza.
Inoltre ci corre l’obbligo di precisare, in merito a questi imminenti nuovi costi della politica locale, che a fronte di un consiglio dell’ente composto fino ad ora da 15 consiglieri che non percepivano nulla, ad eccezione del Presidente (negli ultimi 12 anni il sig. Piretti di Varzo (Pdl) che ha percepito un’indennità mensile di circa 1100 euro netti), il nuovo consiglio composto dai 5 consiglieri nominati percepirà un’indennità mensile, ben che vada, pari a 2000 euro netti (1/6 di un consigliere regionale ovvero 12.000:6=2000 euro) per il Presidente, 500 euro netti per il vice (1/4 del Presidente) e 375 euro netti per i consiglieri (il 75% del vice), escluso i rimborsi spese, per un totale annuo pari a circa 34.500 euro netti che corrispondono a circa 50.000 euro lordi circa di pubblici denari a fronte dei 18.000 circa precedenti.
Per quanto riguarda le ultime nomine ci auguriamo che i fatti ci possano smentire, mentre per quanto riguarda le indennità auspichiamo un intervento immediato ragionevole della Regione che, con propria delibera di giunta, commisuri le indennità previste all’effettiva responsabilità della carica, sicuramente inferiore a quella di un sindaco di ciascun piccolo comune costituente l’Ente Parco.

Ufficio stampa
PD VCO

Domenica 11 dicembre a Domodossola: se non le donne chi?

Con lo slogan “Se non le donne chi? Mai più contro di noi, mai più senza di noi.” anche nel VCO le donne del gruppo “Se non ora quando?“organizzano un’iniziativa nella giornata di mobilitazione nazionale. www.senonoraquando.eu
Tutti le cittadine e i cittadini sono invitati ad un  incontro per informarsi ed informare sulle condizioni ed il ruolo sociale della donna come cittadina italiana. Il tutto presso il  Centro servizi volontariato, in vicolo facini 2 a Domodossola Domenica 11 dicembre 2011 dalle
ore 16.00 alle 18.00.
Clicca qui per scaricare il [download id=”78″]
Clicca qui per il collegamento alla pagina facebook del VCO
Un incontro che vuole aprire la strada ad una serie di appuntamenti sul territorio, in cui raccogliere le esperienze ed i contributi di cittadine/i e operatrici/tori con esperienza personale o professionale in ambiti molteplici, nei quali evidenziare e valorizzare il ruolo delle donne. L’incontro dell’11 dicembre coincide con l’appuntamento nazionale di tutti i gruppi e comitati Se Non Ora Quando? attivi nella Penisola –
con quest’iniziativa le donne del VCO vogliono dare segno di attenzione e partecipazione attiva alla vita sociale del Paese.”