Frontalieri: l’on. Narducci e l’on. Braga del Pd presentano un’interrogazione al Ministro degli Affari esteri e al Ministro dell’economia e delle Finanze sulla questione dei ristorni

Lo scorso venerdì 16 marzo l’on Franco Narducci del Pd ha presentato un’interrogazione in Commissione affari esteri della Camera e, un’altra interrogazione al ministro dell’economia e delle Finanza, è stata presentata sempre il 16 marzo da parte dell’On. Del Partito Democratico, Chiara Braga.
Interrogazioni presentate in seguito alla notizia dell’approvazione, nel Parlamento elvetico, di una mozione sostenuta dall’intera delegazione del Cantone Ticino con cui si chiede di modificare la quota di ristorno del prelievo fiscale sul reddito dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera diminuendolo dall’attuale 38,8 per cento al 12,5%,
L’on, Franco Narducci, dopo aver evidenziato le gravi ripercussioni per la decisione unilaterale del Canton Ticino del blocco del 50% dei ristorni fiscali all’Italia, facendo venire meno una fonte importante di finanziamento per gli enti locali di frontiera da cui provengono i circa 50 mila lavoratori frontalieri, ha messo in guardia dalle conseguenze disastrose per le casse di detti comuni se la percentuale del ristorno fosse portata dal 38,8 al 12,5 per cento.
Narducci, preoccupato della mancanza di un dialogo tra il nostro Paese e la Confederazione elvetica è convinto che “riprendere i negoziati sarà sicuramente di giovamento per le buone relazioni tra i due Paesi, per lo sviluppo dell’economia e servirà anche ad adeguare ai tempi una legislazione datata”, ha chiesto al Ministro degli Affari esteri “quali siano le motivazioni che hanno impedito la ripresa del dialogo tra Italia e Svizzera e l’apertura di un tavolo negoziale coerentemente con la mozione approvata all’unanimità il 7 giugno 2011 dalla Camera dei Deputati, con il parere favorevole del Governo, nonché con successivi ordini del giorno in linea con lo spirito della summenzionata mozione, accolti parimenti dal Governo”.
Infine, il parlamentare eletto all’estero, entrando ancora di più nel merito delle questioni, ha chiesto Governo di sapere “quali procedure intende attivare per accelerare il trasferimento dei ristorni fiscali versati dalla Svizzera ai Comuni che ne hanno diritto, già alle prese con le enormi difficoltà finanziarie prodotte dalle ripetute manovre di contenimento della spesa pubblica”.
“Nell’interrogazione – spiega l’onorevole del Pd Chiara Braga – chiedo al Governo quali iniziative e misure intende adottare per tutelare e garantire il pieno riconoscimento dei ristorni ai Comuni di confine, sia in riferimento al congelamento del 50 per cento dei ristorni del 2010, corrispondente, è bene ricordarlo, a circa 23 milioni di euro depositati, dal giugno dello scorso anno, presso un conto vincolato della Banca di Stato ticinese, che all’eventuale proposta, intrapresa unilateralmente in questi giorni dalla Confederazione elvetica, di ridurre al 12,5 per cento la quota dei trasferimenti da versare all’Italia”
“Ma non solo. Chiedo inoltre – continua la deputata comasca – quali siano le ragioni che impediscono la necessaria ripresa di un dialogo tra il nostro Paese e la Confederazione elvetica, e di avere notizia dell’impegno preso a suo tempo dell’Esecutivo, di convocare un apposito tavolo di confronto italo-svizzero. Infine interrogo il Governo anche sull’opportunità di garantire comunque, attraverso l’anticipazione di risorse proprie, il pieno riconoscimento dei ristorni agli enti locali di frontiera, affinché le questioni delicate aperte, a partire da quelle relative agli aspetti fiscali, possano essere risolte senza subire forme di pressione non rispettose degli accordi bilaterali in essere e senza far ricadere le conseguenze sui Comuni di confine e i lavoratori frontalieri”.

Ufficio Stampa

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Arpa: presentato ordine del giorno del Pd in consiglio provinciale

E’ stato presentato un ordine del giorno dal gruppo del Partito Democratico in consiglio provinciale.
Oggetto del documento la questione degli uffici Arpa del VCO, con la richiesta all’amministrazione comunale di  porre in campo tutte le azioni possibili volte ad evitare la chiusura dei laboratori dipartimentali A.R.P.A. della nostra Provincia e quindi a garantire la piena funzionalità ai laboratori esistenti nella sede di Crusinallo di Omegna (microbiologia, chimica ed ecotossicologia).
Qui di seguito pubblichiamo l’intero ordine del giorno.
ORDINE DEL GIORNO
Oggetto: dismissione dei laboratori provinciali di A.R.P.A.
Premesso che
•    negli anni passati la sede provinciale A.R.P.A. del Verbano Cusio Ossola è stata oggetto di importanti investimenti che hanno riguardato i laboratori del dipartimento e che i suddetti laboratori possiedono apparecchiature, di recente acquisizione, funzionali allo svolgimento delle molteplici attività della struttura;
•    l’amministrazione regionale dell’agenzia sta predisponendo un’ipotesi di riposizionamento delle sedi e delle attività su tutto il territorio regionale in un’ottica di razionalizzazione ed efficentamento della struttura e che tale ipotesi, per quanto concerne il VCO, comporterebbe la chiusura dei laboratori, dopo che nel 2009 vennero già chiuse le due sedi territoriali di Verbania e Villadossola;
•    gli importanti investimenti effettuati negli anni passati andrebbero sprecati insieme ad un’importante professionalità del personale formatasi negli anni;
•    verrebbe meno un’importante attività di monitoraggio e controllo, in termini di tempestività nelle risposte, causata dalle evidenti maggiori difficoltà nella gestione dei campioni da analizzare, aumentando altresì i costi per il trasporto dei campioni da analizzare;
•    non sarebbero garantiti i tempi di risposta dell’Agenzia nei confronti delle richieste degli enti committenti, Provincia del VCO inclusa;
•    i risparmi sul bilancio di A.R.P.A. appaiono esigui, a fronte invece di una perdita di efficienza operativa in un’attività indispensabile per tutelare il nostro ambiente e salvaguardare la salute  pubblica;
•    la stampa ha dato rilievo alla notizia in seguito a ripetuti interventi scritti dei dipendenti del Dipartimento A.R.P.A. di Crusinallo;
Constatato inoltre che
•    dovremmo assistere ad un’altra chiusura ed alla conseguente perdita di posti di lavoro nel nostro territorio provinciale, già gravemente colpito dalla crisi di questi ultimi anni che comporterebbe, oltre al problema  della ricollocazione del personale impiegato nei laboratori, anche il mancato impiego di alcune unità di personale esterno che, in forza a società cooperative, rende servizi complementari alla struttura laboratoristica della sede di Crusinallo,
si impegna il Consiglio Provinciale a
1)    porre in campo tutte le azioni possibili volte ad evitare la chiusura dei laboratori dipartimentali A.R.P.A. della nostra Provincia e quindi a garantire la piena funzionalità ai laboratori esistenti nella sede di Crusinallo di Omegna (microbiologia, chimica ed ecotossicologia);
2)    porre in campo tutte le azioni possibili affinché il Dipartimento Provinciale A.R.P.A. del VCO, con gli annessi laboratori, in aggiunta e non in alternativa a quanto sopra, venga individuato come riferimento specialistico dei laghi del Piemonte, (sia dal punto di vista chimico che microbiologico), considerata I’ubicazione geografica del Dipartimento al centro dei maggiori laghi della Regione Piemonte;
3)    inviare questo ordine del giorno alla Direzione Regionale Ambiente, alla Direzione Generale A.R.P.A. Piemonte ed a tutti gli organi competenti ed interessati, nonché a tutte le Amministrazioni Comunali della nostra Provincia affinché venga portato all’attenzione dei rispettivi Consigli.

Verbania, 17 marzo 2012
IL GRUPPO CONSIGLIARE DEL PARTITO DEMOCRATICO