Leggiamo sui giornali delle dimissioni del vicepresidente di Cesa, Simone Travaglini. Consideriamo questo gesto un segnale di discontinuità con la gestione del Presidente della società e Presidente della Provincia Massimo Nobili.
Mentre stiamo ancora aspettando che il presidente Nobili (lo farà prima o poi?) renda pubblica tutta la documentazione con relative fatture ecc. in merito alla questione concernente il suo appartamento costruito dalla società pubblica Cesa di cui è Presidente, apprendiamo dagli organi di stampa (potete cliccare qui per visionare l’aritcolo in questione) di altre situazioni inopportune prese dallo stesso presidente Nobili.
A differenza del Presidente che si giustifica così “non vedo poi quale problema ci sia nella scelta di destinare delle risorse per la promozione di una società”, per noi il problema è evidentissimo.
La società che ha ricevuto 4 mila euro da Cesa si chiama Spazio 3 Snc con sede ad Omegna, ed è di proprietà di Roberto Tomatis presidente di Vco Trasporti e oggi candidato sindaco per il Pdl ad Omegna (il presidente Nobili è anche segretario cittadino della PDL del capoluogo cusiano).
Sicuro presidente Nobili che non ci sia un problema? Noi – afferma il segretario provinciale del PD Antonella Trapani – ne vediamo uno ed anche notevole. In queste scelte si evidenzia ancora una volta la necessità che figure istituzionali rappresentative di un’amministrazione pubblica di primario livello come ad esempio la Provincia, non ricoprano ruoli nei cda delle società la cui partecipazione è di derivazione pubblica. Questo perché si dà adito a situazioni che appaiono poco trasparenti o decisamente inopportune da un punto di vista politico come questa di Nobili di finanziare con Cesa una società di un candidato a sindaco suo collega di partito nel Pdl e concittadino.
Lo abbiamo già ripetuto più volte, è ora che politica ed economia si separino maggiormente. Il presidente Nobili ritiene che tutto si risolva con la scadenza del mandato e che le sue responsabilità gestionali si annullino dopo il 30 aprile, aggiungendo Cesa al lungo elenco di società in passivo presiedute da Nobili; a noi ci sembra una comoda via di uscita.
Peccato che i nostri imprenditori – continua Antonella Trapani –coinvolti nella crisi di sistema che da anni colpisce la nostra provincia, non possano fare altrettanto: raccogliere l’ultima indennità e andare a fare altro.
E qui si evince la grande differenza tra un imprenditore che subisce i rischi d’impresa, su cui pesano le scelte per ogni singolo euro, e un presidente a scadenza. Peccato non cogliere l’occasione per verificare la necessità di queste aziende e i loro bilanci, potremmo migliorare e rendere più trasparente la gestione dei bandi pubblici, finanziati con soldi dei cittadini, cui queste aziende accedono.
Il nostro appello a questa nuova responsabilità continua sempre a cadere nel vuoto, non ci resta che aprire il toto scommesse: il nuovo presidente di Cesa sarà in quota PDL o Lega Nord?
Ufficio Stampa
Partito Democratico Coordinamento provinciale VCO