Ieri il Consiglio regionale del Piemonte ha bocciato un emendamento che rifinanziava per il 2012 il fondo regionale per le aree montane e che avrebbe dato un po’ di respiro a tutti i comuni montani.
Dopo quest’ennesimo taglio non si capisce quale sia il disegno complessivo della Regione o, meglio, ci sembra che l’unico intento sia quello di voler distruggere tutto per asfissia, senza indicare ciò che si vuole costruire.
Più volte il Pd del Vco ha chiesto che ci si confrontasse su quale assetto la giunta regionale e la sua maggioranza vorrebbe costruire per il futuro amministrativo del Piemonte e della nostra provincia. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta ma solo segnali contradditori su trasporti, sanità, ambiente.
Alcune amministrazioni, pressate politicamente, spingono verso la ricostruzione di mini unioni di comuni che, visti i tempi che corrono, non avranno nemmeno gli occhi per piangere. Le stesse, però, dovrebbero addirittura trovare i fondi per gestire i servizi sociali, visto che il Governatore Cota ha più volte affermato che non è una funzione della Regione, ma dei comuni e quindi: si arrangi chi può!
Come sempre accade, chi più soffrirà di questi tagli, saranno le aree più marginali, più lontane, le più piccole, le più deboli e nelle quali l’erogazione dei servizi diventa oggettivamente più costosa.
Il Pd ha sollevato con insistenza il tema del riordino degli enti locali, senza posizioni di difesa assoluto dello stato attuale delle cose, ma l’unica osservazione che oggi possiamo fare è che la regione intende affossare le comunità montane senza immaginare una collaborazione tra i comuni. Per l’ennesima volta il presidente Cota abdica alle sue responsabilità di governo e scarica sui comuni i problemi di cassa della regione. Un po’ come avviene per la sanità: che i territorio trovino la soluzione e mentre sono impegnati, a litigare i fondi diminuiscono.
Nessuna riforma, solo tagli. Ecco, in sintesi, il lavoro di Cota.
Partito Democratico
Coordinamento provinciale VCO