Quanto succede sul nostro territorio in tema di sanità lascia sempre più increduli.
Da una parte il governatore della regione Cota si vanta della sua “lungimiranza” e dichiara: “nel decreto legge sulla sanità approvato dal Consiglio dei ministri, per la verità, sono stati ripresi alcuni punti del nostro Piano socio-sanitario e del nostro piano di governo: in particolare, per i medici H24 è stato copiato il nostro modello dei Cap, i Centri di assistenza primaria“.
Dall’altra parte gli amministratori della Lega e del Pdl (senatore Zanetta in testa) restano sorpresi dalle conseguenze sul territorio.
Oggi siamo di fronte alla riduzione della presenza della guardia medica sul nostro territorio alla quale non corrisponde un implemento di servizi dei medici di famiglia.
Per il momento assistiamo ancora una volta alla riduzione di un servizio, per altro già discriminato dalla gente che spesso ritiene più utile ed efficace il rivolgersi al 118 o direttamente ai Dea.
Vorremo sollecitare – afferma il segretario provinciale del Pd Antonella Trapani – il senatore Zanetta non tanto a sostenere la raccolta firme ma, se ne è in grado, ad attivarsi con i suoi contatti politici regionali, a partire dal presidente del consiglio regionale Valerio Cattaneo, per dare risposte tempestive a provvedimenti che sono condivisi da Lega e Pdl e mostrarci quali sono i vantaggi di tutto questo.
Qual è la medicina territoriale che si sta “costruendo” per questo territorio?
Le direttive ricevute dall’Asl sono chiare, e sono di origine politica: l’ASL VCO ha tagliato il servizio di continuità assistenziale (meglio noto come guardia medica) in attuazione della DGR n. 2-4474 del 6 agosto 2012 avente per oggetto “determinazione obiettivi economici-finanziari delle aziende sanitarie regionali per l’anno 2012” che nell’allegato B, punto C, stabilisce: “Il numero ottimale di medici inseribili nei servizi di continuità assistenziale di ciascuna ASL è definito dal rapporto un medico ogni 5000 abitanti residenti. Pur tenendo conto delle diverse caratteristiche orografiche esistenti non è possibile permettere nella situazione attuale scostamenti in eccesso per cui le Aziende che si trovano ancora in detta situazione devono rivedere l’organizzazione del servizio prevedendo un fabbisogno massimo di medici pari al numero previsto”.
Tutto questo fa parte di un modello sanitario – conclude Antonella Trapani – al quale il Partito Democratico si oppone, e considerato che non sembra gradito neppure al Senatore di Baceno e ai sindaci di tutti i colori politici, ci chiediamo se oltre ad una sospensiva del provvedimento non sia il caso di rivedere l’impianto generale al fine di creare prima le condizioni di efficienza del servizio integrato medici di base e medici territoriali (guardia medica) costruendolo sulle nostre necessità orografiche invece che escludendole.
Ad esempio: non è forse giunto il momento di realizzare una piattaforma comune per lo scambio delle informazioni cliniche?
Basterebbe, a questo proposito, citare il fatto che «le postazioni di montagna della “continuità assistenziale”, non hanno in molti casi neppure collegamenti Adsl il che le esclude dall’accesso ai dati.
Come scritto, ci vuole coerenza.
Antonella Trapani
segretario provinciale
Ufficio Stampa