Dopo l’approvazione della Legge Regionale 26.9.2012 i comuni saranno chiamati a pronunciarsi sugli ambiti ottimale per le funzioni associate. Il nostro partito, PD, pur auspicando che le tre Comunità Montane del VCO si trasformino in Unione dei Comuni montani, per quanto riguarda la CM Due Laghi/CusioMottarone/Valstrona, ritiene di dare una chiara ‘indicazione’ per quanto riguarda le prospettive del territorio dell’attuale Comunità Montana in via di estinzione. Una indicazione per gli enti locali, le forze politiche e sociali e tutti i cittadini, da sempre sostenuta, supportata da una storia concreta e consolidata nel tempo, e cioè:
A) L’area corrispondente al bacino del Cusio (20 comuni)
B) L’area corrispondente al Basso – Verbano
a) Per quanto concerne il riordino dei comuni della Comunità Montana e dei comuni cusiani fuori dalla comunità:
Il bacino del lago d’Orta è sempre stata una subarea amministrativa dello stato e degli enti locali (uffici giudiziari, finanziari, uff. mandamentale elettorale, scuole superiori, ospedale, etc.). Nel tempo anche il Comprensorio del VCO abbracciava tutto il bacino del Cusio. Il primo vulnus avvenne quando fu istituita la Provincia del VCO, per cui alcuni comuni optarono per Novara.
I comuni rimasero comunque nella realtà del servizio sanitario o sociale corrispondenti al bacino cusiano (l’ASL, il CIS (Consorzio Socioassistenziale)) o che hanno il Cusio all’interno (Comunità Montana) o realtà di carattere turistico-ambientale che ne riprendono i confini (Consorzio Acque, Consorzio Comuni Rivieraschi, Distretto turistico interprovinciale, Ecomuseo etc.). L’Unione dei Comuni montani prevista dalla Regione ha una popolazione inferiore a quella prevista dallo Stato (10.000) e cioè 3000 abitanti per le aree montane e collinari.
Noi ritieniamo che l’area ottimale debba essere ampia in modo che l’unione possa al suo interno lavorare per subaree attraverso le convenzioni, attraverso bacini omogenei (la subarea Omegna – Casale – Gravellona; la subarea della Valstrona; Omegna e le Quarne; Omegna e Cusio Ovest; S.Maurizio e Cusio Ovest; Armeno e Cusio Est; altre possibilità di associazione nascono poi dalle esigenze).
Il Cusio ha quindi molte e forti motivazioni per essere unito:
a) La sua storia amministrativa, le esperienze passate e recenti di collaborazione tra comuni; la specificità del suo territorio per l’ambiente, il turismo lacuale e montano, la pianificazione territoriale nelle aree a intensa urbanizzazione, la necessaria pianificazione dei comuni rivieraschi per l’area lacuale, l’economia montana, la rete dei servizi sociali e culturali;
b) I benefici ai territori montani, quando il riferimento è l’unione dei comuni montani derivanti dalla soppressione della CMCMV2L (ciò vale soprattutto per l’area di S.Maurizio che non avrebbe questi benefici se si unisse a comuni collinari);
c) L’aggregazione intorno alla realtà dei servizi sociali (il Consorzio socioassistenziale che è stato salvaguardato; il distretto cusiano dell’ASL 14 che, anche in presenza di una modifica della perimetrazione delle ASL a livello regionale, deve permanere;
d) Nel caso di Provincia di Quadrante una realtà di 43000 abitanti è realtà forte che può interloquire con Provincia, sia pur nei limiti delle sue funzioni, e con la Regione Piemonte;
e) Un Unione dei Comuni di poco più di 43000 abitanti, corrispondente alla popolazione del Cusio, avrebbe un numero di consiglieri pari a 30. Tutti i comuni (20) potrebbero essere rappresentatti nell’Assemblea dell’Unione.
La stessa cosa si può dire per il Basso Verbano che , con Baveno e Stresa che assommano a quasi 10.000 abitanti, e tutta l’area del Vergante con altrettanta popolazione, è di fatto una realtà omogenea, integrata per servizi, vocazione turistica all’interno di una pianificazione che riguarda l’area montana-collinare e quella lacuale fino all’aronese.
Pd Circolo di Omegna