Il candidato alle elezioni politiche del Partito Democratico Enrico Borghi ha aderito, nella giornata di oggi, all’iniziativa “Riparte il futuro” (clicca qui), la più grande campagna digitale per combattere la corruzione in Italia organizzata da Libera.
Borghi ha sottoscritto cinque impegni. Quattro di questi sono impegni di trasparenza e integrità, da adempiere nell’immediato durante la fase di candidatura alle prossime elezioni; il quinto consiste in una promessa di responsabilità, da assumere esplicitamente come punto della campagna elettorale e da attuare nel ruolo di parlamentare nei primi cento giorni di governo.
Primo impegno
Inserire la riforma della norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) tra i punti urgenti della propria campagna elettorale.
L’articolo 416 ter del Codice Penale persegue lo scambio elettorale politico-mafioso e recita: “La pena stabilita dal primo comma dell’articolo 416-bis si applica anche a chi ottiene la promessa di voti prevista dal terzo comma del medesimo articolo 416-bis in cambio della erogazione di denaro”.
La petizione on line chiede che la norma venga riformulata con l’aggiunta della voce “altra utilità” tra le ragioni dello scambio, con l’effetto di allargare l’applicazione della legge stessa.
La dazione di denaro infatti non è l’unica controprestazione che il politico mette in campo nello scambio corruttivo. Può infatti utilizzare promesse di informazioni su appalti permettendo l’infiltrazione criminale nell’economia, posti di lavoro da garantire ai clan presenti sul territorio, salvaguardia dall’azione repressiva ostacolando in diversi modi il lavoro delle forze di polizia. In occasione delle elezioni politiche del 2013 vogliamo ribadire la necessità di rompere il legame che unisce il mondo della politica a quello della criminalità organizzata, uno dei punti non affrontati dalla nuova norma.
Impegnandosi fin dalla fase iniziale delle elezioni politiche del 2013, le chiediamo di inserire questo punto nella sua campagna elettorale al fine poi di intervenire in seguito, nelle vesti di parlamentare o membro di governo, con la riformulazione dell’articolo 416 ter entro i primi cento giorni del mandato
Secondo impegno
Rendere pubblico il proprio Curriculum Vitae. Grazie a questo documento, che sarà pubblicato sul sito www.enricoborghi.it , ciascun elettore potrà valutare la competenza, la professionalità e l’esperienza del candidato, nei vari settori in cui è coinvolto.
Terzo impegno
Rendere pubblica la storia giudiziaria personale
Il candidato Enrico Borghi ha chiarito di non avere in essere e non aver avuto in passato procedimenti giudiziari conclusisi con condanne. L’intento è aiutare l’elettorato a scegliere in maniera più consapevole i propri rappresentanti in Parlamento in linea con il principio di trasparenza e a garanzia della vita istituzionale italiana.
Quarto impegno
Rendere pubblica la propria situazione reddituale e patrimoniale
Il candidato Enrico Borghi si è impegnato a rendere pubblica sul web e sulla piattaforma digitale Riparte il futuro o sul loro sito la propria condizione reddituale e patrimoniale entro venti giorni dall’inizio della legislatura, qualora eletto.
Quinto impegno
Dichiarare i potenziali conflitti d’interesse
In Italia non esiste una legge sul conflitto d’interessi. Per questo , con un atto volontario, il candidato Enrico Borghi ha reso pubblico di non avere situazioni di conflitto tra il proprio interesse e quello pubblico, che sarà chiamato a rappresentare, né per sé né per congiunti e familiari.
“Occorre –ha dichiarato Enrico Borghi nel sottoscrivere la petizione on line- favorire il riavvicinamento fra politica e cittadinanza, contribuendo a ricomporre la sfiducia generata dai fenomeni corruttivi che logorano la vita istituzionale e sociale dell’Italia.In questo modo l’elettore potrà esprimere un voto pienamente consapevole.Insieme possiamo contribuire a fare dell’anticorruzione una priorità nel calendario politico e sociale del nostro Paese.”
Vogogna, 14 gennaio 2012