Importante seduta, quella di ieri alla Camera, per i piccoli Comuni italiani. L’aula ha votato gli emendamenti, fra i quali quelli presentati anche dal deputato piemontese Enrico Borghi (capogruppo Pd in commissione ambiente e lavori pubblici) al testo di conversione del decreto sul pagamento dei debiti scaduti delle pubbliche amministrazioni, introducendo misure a favore dei piccoli Comuni e delle imprese. Nel complesso, è stata prevista la nuova definizione dei pagamenti dei debiti sostenuti dagli enti locali ed esclusi dai vincoli del patto di stabilità interno (art.1), l’aumento degli spazi finanziari per tutti i comuni, e per i piccoli fino a 500 milioni di euro, per il pagamento di obbligazioni di parte capitale anche per il 2013 nell’ambito del patto verticale incentivato (art.1-bis), la modifica sul durc (art.6) , l’autenticazione gratuita dei segretari comunali delle sottoscrizioni degli atti di cessione dei crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni (art.8, comma 2) , il via libera alle procedure di acquisto a titolo oneroso di immobili o terreni effettuate per pubblica utilità (art.10-bi s).
“Le modifiche ottenute –commenta l’on. Borghi- sono un salto di qualità nell’applicazione del patto di stabilità interno e rappresentano una boccata di ossigeno per le imprese. Ora occorre proseguire per modificare le regole del patto in senso premiante per le collettività, e soprattutto per ciò che concerne il patto di stabilità verticale occorre che la Regione Piemonte apra subito un tavolo di concertazione con le autonomie locali per suddividere gli spazi finanziari che ora si apriranno consentendo a tutti i piccoli Comuni di essere sgravati dal Patto di Stabilità per l’anno in corso.”.
Va ricordato, infatti, che con questa legge il Patto di Stabilità per i piccoli Comuni verrà sterilizzato per l’anno in corso. Il Partito Democratico è dell’opinione che vada definitivamente eliminato per i Comuni fino a 5.000 abitanti, e per questo sempre ieri in aula il Governo ha accolto un ordine del giorno del Pd con il quale si impegna il governo “ad assumere con urgenza un’iniziativa normativa volta a esentare i piccoli Comuni dal patto di stabilità interno e a disciplinare il loro concorso alla realizzazione degli strumenti di finanza pubblica mediante uno strumento più ragionevole e sostenibile, in considerazione delle loro dimensioni demografiche e capacità finanziarie e amministrative e del processo di riorganizzazione amministrativa già in atto”.