L’esame del consuntivo 2012, in Commissione bilancio di fronte all’assessore regionale Pichetto, ha permesso di far emergere alcune ombre presenti nel documento. Tra queste, la vicenda dei residui attivi, solo in parte cancellati.
Abbiamo chiesto chiarimenti su alcune centinaia di milioni di residui attivi che la Regione attende da FinPiemonte. Per questo, abbiamo chiesto una certificazione da parte del collegio dei revisori dei conti di FinPiemonte sui debiti a bilancio della società nei confronti della Regione. E abbiamo anche chiesto una riconciliazione tra debiti e crediti vantati dai due enti, l’uno nei confronti dell’altro.
E’ evidente che residui attivi di alcune centinaia di milioni, se non esigibili, appesantirebbero ancora il passivo già di per sé importante nei conti regionali. Ad esso andrebbe poi aggiunta la brutta abitudine presa dalla Giunta Cota di spostare sull’anno successivo una parte delle spese dell’anno in corso. Una abitudine che rischia di portare al default dei nostri conti già nel 2013.
Ancora una volta è toccato all’assessore Pichetto giustificare conti, quelli del 2012, su cui non ha alcuna responsabilità, dato che è stato nominato assessore da poco.
Del resto lui non è solo l’uomo forte della Giunta. E’ ormai diventato l’unico interlocutore e interprete delle politiche del centrodestra, visto che ancora una volta il presidente Cota non ha sentito la necessità di dire una sola parola sul deficit 2012. Ormai da mesi Cota non gioca alcun ruolo nella politica regionale, se non quello del ripetitore del mantra “tutto bene, tutto sotto controllo”, smentito ogni volta che si passa dalla parola ai fatti. Più che un presidente del Piemonte, sempre più un “desaparecido”
Dichiarazione di Aldo Reschigna, capogruppo Pd in consiglio regionale