Punto nascite, interviene l’on. Borghi. “Palesi illegittimita’ e ingiustizia per le aree montane, Cavallera intervenga”

Sembra un romanzo di Kafka, oppure il teatro dell’assurdo di Ionesco questa vicenda della chiusura del Punto Nascite di Domodossola, che configura uno scenario di mancata applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza per le gestanti delle valli ossolane, in un quadro di palesi illegittimità e senza che la politica regionale -con l’assessore Cavallera ormai calatosi nei panni di Ponzio Pilato- sappia affrontare la situazione, demandando di fatto ai giudici amministrativi ogni determinazione“.
Così Enrico Borghi, deputato democratico, interviene nella vicenda della chiusura del punto nascite di Domodossola disposta dall’ASL14. “Vorrei ribadire una volta di più quanto da me già affermato con una specifica interrogazione parlamentare rimasta allo stato senza risposta: nelle aree geografiche montane occorre una specifica previsione alternativa di sicurezza e di attivazione del Servizio di Trasporto Assistito Materno che rispetti la regola della “golden hour” in caso di chiusura dei punti nascite.
Qui siamo in totale assenza di tutto ciò.
Non viene attivato lo STAM, non si rispetta la regola della “golden hour” per tutte le testate di valle dell’Ossola, e si mette sul campo un servizio alternativo incongruo e insufficiente con personale che sguarnirebbe -in caso di trasporto d’urgenza tra Domodossola e Verbania- il DEA.
In tutto questo grande pasticcio, l’assessore regionale con il suo silenzio conferma che Susa è diversa da Domodossola e che quindi può restare aperta sulla base di criteri evidentemente del tutto discrezionali.
Credo che sia innanzitutto da sostenere l’iniziativa del sindaco di Domodossola e dell’Unione Montana dell’Ossola di ricorrere contro la delibera dell’ASL 14 di fronte al TAR. Detto ciò, la giunta regionale -a cominciare dal suo presidente diventato improvvisamente muto- si assuma le sue responsabilità, perché è troppo comodo appaltare alla magistratura amministrativa scelte che la politica non è in grado o non vuole fare”.

PD VCO
Ufficio Stampa

Acqua: Borghi, si a intervento normativo organico attuazione referendum

“Il Partito democratico è favorevole ad un intervento normativo urgente ed organico di attuazione dei contenuti del referendum del 2011. Sulla base di questo, depositeremo una specifica risoluzione da adottarsi in sede di commissione, non che di una specifica proposta di legge successiva all’approvazione di tale risoluzione”.
Lo ha dichiarato Enrico Borghi, deputato del Partito democratico e capogruppo PD in Commissione Ambiente.
Su questa base potremmo tradurre le risultanze referendarie in un’azione organica per la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione dell’acqua come bene pubblico comune”.

PD VCO
Ufficio Stampa

Video della conferenza stampa di Borghi e Realacci per presentare la legge sui piccoli comuni

Pubblichiamo il video (cliccare qui per il link al video)  della conferenza stampa tenutasi ieri alla Camera dei Deputati in cui gli onorevoli Enrico Borghi ed Ermete Realacci, hanno presentato la proposta di legge per le “misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti nonché dei comuni compresi nelle aree naturali protette“.

Centraline idroelettriche: serve una moratoria, intervenga la Provincia.

A qualche settimana dalla vicenda dell’annullamento da parte del Tribunale Superiore delle Acque Pubblice (TSAP) della Delibera Provinciale nr. 29 – nella quale erano previsti criteri di concessione delle derivazioni idreoelettrichee volti a favorire la gestione pubblica ovvero misure di compensazione per il territorio – desideriamo esprimere alcune considerazioni e sollecitare nuovamente la Provincia del VCO.
La questione politica di fondo riguarda il fatto che la DCP 29 risulta inscindibilmente legata alla delibera precedente DCP 28 (entrambe del 24/6/2011, non a caso), nella quale veniva approvato l’aggiornamento della tavola A5 del Piano Territoriale Provinciale, portando il potenziale idroelettrico per il VCO da 35 a 352,5 MW (!), di cui 110 MW “senza difficoltà” e altri 55 MW “con difficoltà media”.
In pratica, con la DCP 28 si apriva allo sfruttamento intensivo della risorsa idroelettrica mentre con la DCP 29 si introducevano dei criteri per calmierare e rendere accettabile tale “liberalizzazione”.
Ora, al di là del merito e dei rilievi tecnico-procedurali sollevati correttamente da Gianni Desanti in un precedente comunicato – e che restano un punto fermo della critica a tutta questa operazione – l’annullamento della DCP 29 fa venir meno il presupposto “sine qua non” sul quale si regge la DCP 28: senza un opportuno meccanismo di compensazione e di drenaggio degli utili sul territorio, non è più accettabile un aumento dello sfruttamento idroelettrico di questa portata.
Per questo sollecitiamo ancora una volta, visto che nulla si muove, un intervento riparatore da parte della Provincia, nell’ambito delle sue competenze, attraverso l’introduzione di una moratoria volta a sospendere gli effetti della DCP 28, riportando quindi i limiti di potenza idreoelettrica installabile entro i livelli precedenti (35 MW), in attesa di un definitivo riesame di tutta la questione alla luce dei nuovi elementi emersi, grazie anche al pronunciamento del TSAP.
Alternativamente e come subordinata, devono essere implementati strumenti di mitigazione che facciano perno non più sulle compensazioni economiche o sulla durata delle concessioni (che si sono rivelati inammissibili) ma sulla salvaguardia ambientale, come anche la sentenza del TSAP ricorda dove afferma che “la Provincia può fissare regole di mitigazione, a tutela di tutti i valori ambientali sottesi alla realizzazione di un virtuoso uso particolare della risorsa idrica” (sentenza TSAP 39/2013).
In pratica, la coerenza e l’equilibrio nella regolamentazione di questa materia va ripristinato, o congelando le modifiche al PTP, o introducendo elementi di riequilibrio della sua portata; in assenza di questi, resta in piedi un provvedimento zoppo e claudicante, che pone un’ipoteca ambientale enorme sul territorio e del tutto inaccettabile.

Sauro Zani
Responsabile ambiente

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Chiusure dei punti nascite: confermata Domodossola, salvata Susa, posticipata Acqui Terme: non possono esserci figli e figliastri. Dubbi anche sull’emodinamica.

Assessore regionale nuovo, ma nulla è cambiato nella politica sanitaria e nei criteri utilizzati nei tagli, condizionati dalla presenza di padrini politici del centrodestra nei diversi territori. Se infatti oggi l’assessore regionale alla sanità Cavallera ha confermato in Commissione la chiusura del punto nascite di Domodossola entro il 30 giugno prossimo, ha anche salvato il punto nascite di Susa – che resterà aperto nonostante il piano sanitario ne prevedesse la chiusura – e posticipato di un anno, al 30 giugno 2014, la chiusura del punto nascite di Acqui Terme, casualmente nell’alessandrino, territorio di riferimento dell’assessore stesso.
Non possono esistere figli e figliastri, non si può continuare nei tagli sulla base delle appartenenze politiche. Ancora una volta nessun confronto con enti locali e territori, solo scelte basate su criteri francamente inaccettabili.
Anche la buona notizia sul trasloco a Domodossola delle attrezzature per la nuova emodinamica è affiancata da una serie di dubbi su cui chiediamo immediata chiarezza: come sarà gestito il servizio, quale sarà il budget dell’Asl e come verrà reclutato il personale? Domande le cui risposte chiariranno molto su quale sarà concretamente il servizio di cui godranno i cittadini.

una dichiarazione di Aldo Reschigna, capogruppo PD in consiglio regionale

Cena democratica a Verbania: partecipa

Venerdì 24 maggio alle ore 20.00 si svolgerà presso la Casa del Popolo ARCI a Trobaso, una cena democratica organizzata dal circolo PD di Verbania aperta a tutti gli iscritti e simpatizzanti  (a soli 15 euro con grigliata mista e bevande comprese). Un occasione conviviale per stare assieme e discutere anche della prossima festa democratica che faremo a luglio.

E’ necessario prenotare via mail a info (chiocciola) partitodemocratico.vb.it entro mercoledì 22 maggio. Oppure contattando Saverio Angiulli al 3931677870 o il sottoscritto al 3403595727.

Vi aspettiamo

Corrado De Ambrogi
coordinatore circolo Pd Verbania