L’on. Borghi eletto capogruppo PD in Commissione Ambiente, Lavori Pubblici e Territorio della Camera dei Deputati

Il deputato piemontese Enrico Borghi e’ stato eletto stamattina, con voto unanime dei ventuno componenti democratici, capogruppo del Partito Democratico nella Commissione Ambiente, Lavori Pubblici e Territorio della Camera dei Deputati. La Commissione si e’ insediata nel pomeriggio di oggi, e come primo atto ha eletto il proprio presidente nella persona dell’on. Ermete Realacci.
Ringrazio i colleghi della fiducia -osserva l’on.Borghi- per un lavoro impegnativo in quella che e’ una delle commissioni piu’ importanti del Parlamento e le cui competenze sono molto estese e riguardano materie molto delicate.
Inizieremo subito a lavorare, a cominciare dal tema del rinvio della tassa dei rifiuti.
Per noi democratici le materie su cui assumere da subito l’iniziativa saranno la stabilizzazione degli sgravi fiscali in materia di efficienza energetica degli edifici, che scadono a giugno, la legge sul consumo di suolo, la legge sui piccoli comuni e le aree rurali e montane, il riassetto della governance del settore idrico, il tema della casa e dell’edilizia di qualita’ e quello dei rifiuti-zero. In questa chiave, in accordo con il presidente Realacci faremo partire un’indagine conoscitiva sulla green economy per sviluppare le soluzioni italiane per lo sviluppo sostenibile
“.

L’On Mattiello venerdì 10 maggio a Verbania. Organizza Associazione 21 marzo

Promosso dall’associazione “21 Marzo” (ultimo appuntamento della Scuola di Politica 2012/2013), venerdì 10 maggio al Kantiere a Verbania (fr Possaccio) verrà presentato il libro “95-tanti auguri, ragazzi”, alla presenza dell’autore Davide Mattiello; già membro dell’ufficio di presidenza di Libera, fondatore di Acmos, attualmente presidente della fondazione “Benvenuti in Italia”, candidato indipendente nelle liste del Partito Democratico alle scorse elezioni ed eletto alla Camera dei Deputati.
Un importante momento di riflessione e di incontro, partendo da un libro dedicato ai ragazzi nati nel 1995- i neodiciottenni che per la prima volta si affacciano alla ribalta della vita pubblica e politica del Paese- in un momento così delicato e travagliato per la nostra Repubblica.

Interrogatorio sui rimborsi del gruppo regionale del PD:

Oggi ho potuto spiegare al magistrato in un clima sereno, voce per voce, i rimborsi che mi sono stati contestati nell’avviso di garanzia. Ho potuto quindi rappresentare il profondo legame tra ciascuna spesa e l’attività istituzionale e di relazione che ciascun gruppo ha tra i suoi compiti.
Ho anche potuto evidenziare il complesso delle iniziative politiche che il gruppo regionale PD ha assunto nel corso del tempo sul tema dei finanziamenti ai gruppi e della trasparenza delle spese.
Ho infine provato a ricostruire la mia esperienza di capogruppo nei termini del notevole impegno concreto che mi richiede, con spostamenti quotidiani su tutto il territorio regionale per i diversi impegni, anche serali, dimostrati anche dalle certificazioni del telepass, senza che questo abbia mai comportato da parte mia la richiesta e l’ottenimento di rimborsi chilometrici.
I pochi rimborsi da me ottenuti per pasti sono tutti dovuti a incontri legati alla mia attività istituzionale di capogruppo del PD.

UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA

Comunali di Cesara: problema democratico, il Governo intervenga.

Il deputato democratico piemontese Enrico Borghi ha presentato una interrogazione urgente al Ministro dell’Interno on. Angelino Alfano nel quale si solleva la grave situazione venutasi a creare nel Comune di Cesara (Vb) a seguito della ricusazione per motivi formali decisamente discutibili delle due liste formate da cittadini residenti di Cesara, operazione che ha lasciato sul campo solo due liste composte da persone non
residenti nel centro cusiano, di cui una espressione del movimento dei “Pensionati” già pesantemente coinvolto nella vicenda delle firme false in occasione delle elezioni regionali del Piemonte del 2010 e l’altra addirittura di espressione neo-nazista.
Quello che sta accadendo a Cesara -osserva il deputato democratico- è un grave vulnus della democrazia, visto che le liste dei cittadini cesaresi erano state compilate sui moduli ufficiali forniti dalla pubblica amministrazione, e che a seguito di una cavillosa interpretazione di una norma mal fatta si rischia di lasciare come unica opzione per i residenti di Cesara la scelta tra due movimenti catapultati dall’esterno, senza alcun legame con la realtà locale e per di più legati da un lato a fatti di malcostume politico e amministrativo e dall’altro addirittura di esaltazione di ideologie antidemocratiche e razziste.
Chiedo che il ministero dell’interno metta immediatamente a fuoco la vicenda, e fornisca subito elementi per comprendere come sia possibile sanare questo grave vulnus democratico“.

Partecipate pubbliche. Necessaria una profonda revisione. C’è bisogno di un tavolo provinciale.

3127 sono i cosiddetti “enti strumentali”, ovvero società, consorzi e centri studi in mano a regioni, province e comuni cui uno studio dell’UPI, risalente al luglio 2012, attribuisce un peso sulle casse pubbliche di 7 miliardi di euro.
Più interessante risulta essere l’analisi del numero delle partecipate dai Comuni, per il Piemonte: sono 576, una ogni 7 mila abitanti.
Ai comuni piemontesi secondo il CONSOC sono costate, complessivamente, 932,6 milioni di euro, hanno avuto bisogno di aumenti di capitale (ricapitalizzazioni) per 49,2 milioni di euro e di coperture per disavanzi per 1,89 milioni di euro, hanno distribuito dividendi per 37,7 milioni di euro. Sono questi i dati di sintesi per il Piemonte che emergono dallo “Studio sulle partecipate dei comuni italiani”, redatto dal Dipartimento della Funzione pubblica e riferito alla chiusura di esercizio dei comuni al 31 dicembre 2011. Per lucrare i 37,7 milioni di euro di dividendi, si sono sborsati “cash” 51,1 milioni per aumenti di capitale e copertura dei disavanzi. Il risultato economico dell’operazione non è esaltante.
Entrando nel merito verifichiamo, diversamente da quanto sarebbe dovuto avvenire, che si tratta a volte di duplicati di assessorati che esternalizzano funzioni interne, in altri casi sono enti di dubbia utilità o che l’utilità l’hanno persa con le modificate condizioni economiche e di sviluppo.
Ciò naturalmente ha consentito (e consente) di dare corso a forme clientelari da tanti punti di vista: nomine negli organi delle partecipate, assunzioni non permesse all’ente, acquisti senza applicazione di procedure competitive.
Basta scorrere la composizione dei consigli di amministrazione e “scopriamo” che pullulano di amici di e/o familiari di.
Ma la riflessione che dobbiamo fare oggi sta, anche, in altro. Se andiamo a leggere la lista delle partecipate di comuni, province e regioni ci accorgiamo della loro eterogeneità. Abbiamo società che gestiscono parcheggi, istituti che si occupano di lavoro quando già sono presenti gli assessorati competenti, e poi tante e tante immobiliari. Di queste ultime fanno parte per la nostra realtà Saia spa con la sua controllata Cesa, ed un ramo di Tecnoparco. La madre di queste società si chiama Finpiemonte società a partecipazione pubblica regionale che a sua volta controlla 35 società!
Restando nella nostra provincia oltre alla già citata SAIA spa – Società Aree Industriali e Artigiane – di cui la provincia detiene il 2,76% abbiamo Centro Servizi Lapideo del Verbano Cusio Ossola spa – quota 38,54%, Distretto Turistico dei Laghi, Monti e Valli d’Ossola scrl – quota 5,83%, Terme Premia srl – quota 4,97%, G.A.L. – Gruppo Azione Locale Laghi e Monti del V.C.O – quota 13,61%. Da questa prima immagine verifichiamo la partecipazione in due enti che promuovano lo sviluppo e l’azione turistica.
A queste dobbiamo aggiungere i consorzi EcoMuseo del Lago d’Orta e Mottarone, Amici dei Navigli – Istituto per i Navigli, Enoteca Regionale della Serra, ARS.UNI.VCO – Associazione per lo sviluppo della cultura, degli studi universitari e della ricerca nel Verbano Cusio Ossola, Società dei Verbanisti – Sodalizio per la storia, l’arte e la cultura del Lago Maggiore, Associazione Locarno – Milano – Venezia, Orchestra Sinfonica Giovanile del Verbano Cusio Ossola, Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore, Associazione Casa della Resistenza.
Non dimentichiamoci inoltre le società che gestiscono il bene acqua che pur, con una forte razionalizzazione avvenuta in questi anni, contano sul territorio vari soggetti pubblici di gestione (Acque Nord, Acque Novara/Vco, Idra Blu, Comuni Riuniti ecc).
Considerato il dato iniziale non finirà che per che per mantenere galassie (spesso improduttive) di partecipate gli amministratori mandino in rosso i bilanci comunali? Le difficoltà di alcune società sono rese pubbliche, esempio recente Cesa spa e ConserVco, per altre sapremo man mano che i conti non saranno più risanabili.
Il DL 78/2010, L. 122/2010 e la legge sulla revisione della spesa pubblica (DL 95/2012, L. 135/2012) cercano di dare un taglio alle partecipazioni imponendo un limite di partecipazioni per numero di abitanti e di sciogliere le società strumentali che erogano più del 90% della loro attività all’ente locale, o di metterne in vendita le partecipazioni.
A breve inizieranno i cambi di molti consigli di amministrazione ed è giunto il momento di compiere scelte che siano portatrici di un indirizzo societario forte, fin anche la liberalizzazione delle società. Non si tratta di difendere o accusare la gestione pubblica ma di ridisegnare la sua partecipazione.
Dal centro destra che “governa” indirettamente attraverso provincia, regione, comune di Verbania non sembra però arrivare una disponibilità al dialogo. Ciò è apparso evidente nell’ultima assemblea dei soci di VCO trasporti dove il comune di Verbania (socio di maggioranza), si è rifiutato di rinviare la nomina del nuovo cda, come proposto da alcuni comuni (anche di centro sinistra) soci dello stesso ente
Crediamo necessario e urgente la costituzione di tavolo tecnico/politico provinciale (di cui facciano parte anche i privati presenti in queste società) che faccia il punto complessivo della situazione e che cerchi di capire quali società siano davvero utili ed economicamente difendibili e quali invece rispetto alla loro “mission” inziale possano essere chiuse.

E’ questa l’ora per farlo.

Segreteria PD VCO