La richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del presidente della Regione Piemonte e di 39 consiglieri regionali rappresenta un altro terribile colpo alla credibilità della Regione.
Un colpo mortale per un rapporto già abbondantemente deteriorato con la comunità piemontese, che si aggiunge a quelli determinati dalla vicenda delle firme false, con la conseguente sentenza del Tar, e dall’incapacità della Giunta di governare, certificata ancora una volta solo ieri dalla bocciatura del bilancio da parte dei revisori dei conti.
Cosa aspetta Cota a dimettersi? Cosa ancora deve succedere? Non penserà davvero di andare al Consiglio di stato per allungare il brodo e ritardare il più possibile le elezioni anticipate, solo per poter occupare ancora per qualche mese il potere?
E’ lo stesso Roberto Cota che diceva ai magistrati, nel primo interrogatorio, che non avrebbe potuto restare in carica anche solo con l’ombra di un avviso di garanzia.
Un presidente della Regione può avere una sola parola. Per questo ci aspettiamo e chiediamo che nelle prossime ore Roberto Cota rassegni le dimissioni e agevoli quella che per il Piemonte è una strada segnata con evidente chiarezza: il voto anticipato per rinnovare il governo regionale entro la primavera.