Nella serata di Consiglio Comunale di ieri si è dato inizio ad un percorso di rigenerazione urbana.
Il clima ormai troppo teso nel quale buona parte della minoranza ha deciso di concentrare i propri sforzi si è dovuto vivere anche su un aspetto importante come la riqualifica di Via Madonna di Campagna.
Un percorso nato da mesi, ampiamente condiviso in commissione urbanistica ed aperto al quartiere di Verbania Ovest, ha rischiato di essere fermato dalla volontà di quasi tutti i consiglieri di minoranza di abbandonare l’aula.
Due ore a discutere di legittimità dell’atto nonostante la piena disponibilità del segretario generale ad offrire gli elementi di certezza normativa.
Va detto che non tutta l’opposizione si è prestata al gioco facile della protesta a tutti i costi e responsabilmente alcuni consiglieri di minoranza hanno permesso il dibattito sulla futura scelta urbanistica e affrontato la votazione.
Il progetto prevede di offrire una doverosa dignità all’ingresso del cimitero di Suna, lo spostamento del sedime di Via Madonna di Campagna tra cimitero e questura e la creazione di parcheggi intorno alla questura.
Prevede inoltre quanto questa sera abbiamo approvato: la pista ciclabile tra cimitero e parcheggio del liceo Cavalieri, la riqualifica del parcheggio della scuola, la rivalorizzazione del verde di fronte al campo di calcio e, chiave di volta del progetto, l’abbattimento della casa ex-Squassoni già alla fine di luglio.
La Giunta regionale ha approvato due delibere, proposte dall’assessore al bilancio Aldo Reschigna, che stanziano le risorse necessarie al completamento del palazzetto di Gravellona Toce.
La prima delibera stanzia 500 mila euro per il 2015. La seconda 800 mila euro sul 2016 e 411 mila euro sul 2017.
“Con le due delibere diamo sostanza all’impegno assunto con una precedente delibera regionale di inizio anno e alla richiesta dell’amministrazione comunale di concludere i lavori di una opera nata come intervento di accompagnamento alle olimpiadi del 2006 e mai completata.
Ormai era solo uno scheletro di cemento armato abbandonato a se stesso”, commenta Aldo Reschigna. Le vicissitudini del palazzetto di Gravellona Toce cominciano a ridosso delle olimpiadi invernali, con l’avvio dei lavori. La amministrazione comunale successiva non ritiene però l’opera necessaria e ne blocca la costruzione, arrivando alla rescissione del contratto con la società costruttrice.
L’attuale amministrazione decide di riprendere in mano il progetto del palazzetto. Ora, con lo stanziamento regionale, sarà possibile riaprire la pratica e concludere la costruzione dell’opera.
Torino, 6 luglio 2015
L’ex presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo saluta l’anniversario della entrata in carica della Giunta Chiamparino dipingendo un bilancio fortemente negativo.
E’ comprensibile che un uomo del centrodestra, che durante la Giunta Cota ha ricoperto un incarico particolarmente prestigioso, polemizzi con il governo di centrosinistra succedutogli.
Altrettanto comprensibile, ma fuorviante, è che, nel fare queste valutazioni, dimentichi completamente lo stato dei conti in cui la Giunta Cota e Valerio Cattaneo hanno lasciato il Piemonte. Non è questione di poco conto.
Nella passata legislatura avevamo attaccato dall’opposizione i bilanci presentati dal centrodestra, che già allora ci sembravano poco credibili e irrealistici nei numeri.
Ma non ci aspettavamo certo il disastro cui ci siamo trovati di fronte.
Alcuni dati lo dimostrano chiaramente. Il consuntivo del 2013, che la maggioranza di Cattaneo aveva chiuso con un passivo di 364 milioni di euro, è stato parificato dalla Corte dei Conti (non dalla Giunta Chiamparino) con un passivo di 2,655 miliardi di euro. In pratica 2,3 miliardi in più di quanto denunciato dalla Giunta Cota.
Ci siamo anche trovati circa 900 milioni di spese sanitarie messe in perenzione nel 2013, cioè cancellate dal bilancio, ma rimaste da pagare; 700 milioni di fondi da reimpostare; la necessità di cancellare residui attivi per oltre 1,3 miliardi di euro.
Sono cifre da far tremare i polsi, cifre che negli anni sono rimaste nelle pieghe dei bilanci e che noi abbiamo portato alla luce in nome della trasparenza dei bilanci.
Di fronte a un debito così pesante, che rendeva impossibile ogni spesa sul fronte delle politiche sociali, della cultura, dell’istruzione e via dicendo, siamo riusciti a trovare le risorse per andare avanti, anche attraverso la ristrutturazione del debito con la Cassa Depositi e Prestiti. Dopo una lunga e difficile trattativa con il governo, abbiamo anche reperito risorse per 1,8 miliardi di euro attraverso il DL 35, in modo da pagare fornitori sanitari e non che aspettavano da anni che i loro crediti venissero saldati.
Abbiamo cioè risolto problemi annosi e reimmesso liquidità in una
economia piemontese in grande difficoltà.
Naturalmente tutto questo ha avuto un prezzo. Il governo ci ha imposto di aumentare le tasse. Lo abbiamo fatto in modo equilibrato e socialmente equo, a differenza di altre Regioni e della Giunta che ci ha preceduto. Non abbiamo toccato l’Irap proprio per non pesare sulle imprese in un periodo di crisi. L’addizionale Irpef
non è stata aumentata per i 3/4 dei contribuenti, 2 milioni su 2,6 milioni. Abbiamo cioè cercato di tenere in massimo conto le difficoltà dei cittadini e delle imprese.
Considerino Cattaneo e i cittadini che il nostro aumento dell’addizionale Irpef vale 70 milioni di euro, quello della Giunta Cota valeva 200 milioni di euro, e pagati da tutti i contribuenti, senza alcuna esenzione.
Lo stesso è avvenuto in sanità, dove – ricordo – siamo ancora governati dal piano di rientro concordato con il governo. Nonostante questo, siamo riusciti a riaprire le assunzioni: 600 persone tra personale medico e paramedico nei prossimi due anni.
Per quanto riguarda il Dea, la discussione su dove collocarlo è ancora aperta, e la faremo dopo l’estate con i sindaci e i cittadini dei territori coinvolti.
Anche l’Arpa è rientrata nel piano di razionalizzazione della spesa che ha coinvolto gli uffici regionali. Si sono ridotte le sedi e i laboratori, ma senza alcuna riduzione della qualità del servizio.
L’autonomia del VCO, poi. Dopo tanti anni passati in parole, in pochi mesi abbiamo varato un disegno legge e lo abbiamo approvato. Ora l’autonomia del VCO è una realtà di fatto e, nonostante le grandi difficoltà di bilancio, troveremo le risorse per
renderla attuale.
I rimbrotti di chi ci ha lasciato in questa situazione di tracollo finanziario e non ha fatto che parole sull’autonomia, lasciano il tempo che trovano.
Si ricordi Cattaneo che la Provincia del VCO ha ancora oggi iscritti a bilancio crediti dalla Regione per 12 milioni di euro proprio per l’autonomia del VCO, soldi che nel bilancio della Regione non compaiono. Un “pasticcio” che risale a quando la Provincia e la Regione erano governati dal centrodestra.
In conclusione: in questo anno abbiamo affrontato una situazione di grandissima difficoltà e abbiamo impedito il default della Regione Piemonte, mettendo le basi per il suo rilancio.
Non mi pare poco.