La riforma degli uffici decentrati dello Stato è una riforma che, come tante altre in questo paese, è oggetto di discussione da anni ma che, per un motivo o per un altro, non si è mai concretizzata.
Le articolazioni periferiche dello Stato in questi decenni sono aumentate anche a causa dell’istituzione di nuove province. E’ evidente che nel momento in cui lo Stato rimette mano alle amministrazioni provinciali, alla loro natura, questo porti come logica conseguenza a un ridisegno anche degli uffici statali.
E’ utile ricordare la storia delle prefetture nate con Napoleone e finalizzate a garantire la presenza dello Stato centrale e del Governo in tutte periferie e in tutti i territori anche i più lontani.
Nell’epoca di internet, dove gli spazi e i tempi si sono ristretti, dove la pubblica amministrazione sta, se pur a fatica, digitalizzandosi, pensare di consolidare una rete statale organizzata con la stessa logica di quella ottocentesca, sarebbe un grosso errore e un conseguente disservizio per i cittadini.
In questi anni, tutte le istituzioni locali sono state oggetto di riforme, molte delle quali sono ancora in via di definizione, come quelle riguardanti i comuni, le comunità montane e le province.
Siamo convinti che sia naturale e doveroso che anche lo Stato e gli uffici statali decentrati affrontino il tema di una loro ristrutturazione.
Detto ciò, capiamo le preoccupazioni dei lavoratori, ma è evidente che si parla di posti di lavoro che non saranno soppressi, nessuno perderà il lavoro, pur comprendendo gli eventuali disagi per chi cambierà posto di lavoro, e garantendo l’impegno di tutti affinché sia trovata una soluzione idonea e meno problematica possibile.
Rileviamo inoltre che la “specificità montana” del VCO, richiamata da alcuni per difendere la Prefettura, non può essere sempre usata nel tentativo di preservare sempre e comunque la struttura dei servizi così come sono.
Crediamo che la “specificità montana” debba diventare uno strumento utile per il territorio se questa ci permetterà di avere più autonomia decisionale e risorse da investire per creare nuove opportunità di lavoro per i giovani e le imprese. Se, invece, diventa il grimaldello per salvaguardare tutti gli uffici statali e parastatali dislocati sul territorio, la specificità si trasformerebbe solo in uno strumento di assistenzialismo stile prima repubblica.
In questo momento di trasformazione crediamo sia necessario concentrarsi non sulla difesa di ogni cosa, a partire dalla Prefettura, ma su ciò che maggiormente serve a questo territorio, ricordando che l’opinione pubblica in questi anni ha sempre spinto nella direzione di una riforma che oltre a portare a un risparmio, fosse finalizzata al miglioramento del servizio.
Come ha scritto l’On. Enrico Borghi, per questo territorio montano è forse più importante mantenere il comando dei Vigili del Fuoco e, magari, battersi per quei servizi e “sportelli” di alcuni uffici della prefettura che hanno più contatto con i cittadini.
Non possiamo continuare a invocare le riforme e poi, quando queste toccano noi in prima persona, chiedere una deroga.
La responsabilità del Governo e del Partito Democratico che oggi è guida nel paese è di avere come obiettivo il bene comune e di trasformare un paese che per troppo tempo è stato immobile nella speranza che poi le cose tornassero come prima.
Antonella Trapani
Segretario provinciale PD VCO