Lo show allestito e premeditato di stamattina in commissione dai soliti, noti personaggi mediatici del Movimento 5 Stelle (mai visti in precedenza quando si trattava di lavorare), dimostrano che non sapendo più cosa dire nel merito i grillini la buttano-come si dice a Roma-in caciara per tentare di consolidare una leggenda metropolitana confezionata dalla Casaleggio e associati, e cioè che il Pd starebbe tradendo il referendum.
Avendo votato a favore dell’emendamento Pd che all’articolo 1 sanciva inequivocabilmente la proprietà pubblica dell’acqua, grillini e SEL stanno in queste ore accreditando l’idea di un Pd traditore della volontà popolare. Nulla di più fazioso e falso.
Parlano di un referendum che non si è mai svolto. Su cui gli italiani non sono mai stati chiamati a esprimere il loro parere. Un referendum che fu preventivamente bocciato dalla Corte Costituzionale, e pertanto non arrivò mai alla matita del popolo sovrano.
Loro confondono quanto gli Italiani hanno votato con un referendum che – effettivamente – avrebbe obbligato i Comuni ad affidare il servizio idrico integrato ad aziende di diritto pubblico (come qualcuno ha poi, legittimamente, scelto comunque di fare).
Un referendum mosso dalla cieca e ideologica convinzione -sostenuta da SEL e M5S- che ai cittadini l’acqua arrivi più pulita a seconda della forma giuridica dell’azienda che gestisce il servizio e non, invece, sulla base dell’efficienza e competenza degli amministratori, e la qualità della regolazione pubblica.
E che proprio per questo fu dichiarato illegittimo dalla Consulta.
I nostri emendamenti sanciscono la natura dell’acqua come bene naturale e diritto umano universale, chiariscono che tutte le acque sono pubbliche e che sono risorse scarse da utilizzare il modo efficiente.
Proprio sul criterio di efficienza, abbiamo in proposito registrato il voto contrario dei grillini, che evidentemente hanno un’idea diversa dalla nostra. Senza efficienza si hanno solo due cose: più spreco di acqua, e maggiori costi del servizio!
Per noi l’obiettivo primario, nel pieno rispetto del mandato referendario, è’ fare in modo che l’acqua sia realmente garantita a tutti, con un servizio di qualità, nel pieno rispetto delle direttive europee e dell’autonomia comunale e a costi contenuti inseriti e in tariffa e non sulla fiscalità generale. Questi sono i fatti, e per oscurarli i grillini danno vita al consueto show che non oscurerà il nostro lavoro e non ci spaventerà dall’ andare nella direzione di un servizio idrico garantito a tutti, efficiente e ambientalmente sostenibile, anziché attardarci nel dirigismo, nella difesa dei carrozzoni e dell’aumento delle imposte come loro vorrebbero”.
On. Enrico Borghi