E’ stato pubblicato ieri sulla gazzetta ufficiale il decreto del Governo che stanzia le risorse per le province per interventi sull’edilizia scolastica.
Delle 49 province italiane che hanno fatto richiesta il Vco risulta essere la seconda per stanziamento: 2.349.000 euro, dietro solamente alla Provincia di Rimini che ha ottenuto 4.549.000 euro.
A beneficiare di questi interventi saranno i lavori, di prossimo avvio, del nuovo Istituto Alberghiero “Maggia” per la quota parte finanziaria già coperta da mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti che, grazie a questo provvedimento, sarà ininfluente, per egual cifra, in termini di rispetto del Patto di Stabilità da parte della Provincia per il corrente anno.
Esprimono grande soddisfazione il Presidente della Provincia Stefano Costa e l’on. Enrico Borghi.
“Ancora una volta il Governo Renzi ha dimostrato grande sensibilità e attenzione per le esigenze dei territori periferici come quello del Vco – commenta il parlamentare ossolano – le risorse disponibili permetteranno alla Provincia di intervenire su problematiche importanti che, finalmente, potranno essere risolte.”
“E’ un aiuto concreto in un momento di estrema difficoltà, non risolutivo ma che sicuramente lascia ben sperare per una possibile quanto indispensabile ‘quadratura del cerchio’ in termini di bilancio 2016”.
Archivio mensile:Aprile 2016
INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, INTERGRUPPO MONTAGNA E UNCEM: ESTREMA SODDISFAZIONE
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto ieri nel pomeriggio al Quirinale i rappresentanti dell’Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della Montagna e l’ufficio di presidenza dell’Uncem per un incontro sui temi della montagna, delle sue problematiche e delle sue potenzialità in attuazione dell’articolo 44 della Costituzione.
La delegazione era composta dall’On. Enrico Borghi (presidente) Sen. Giovanni Piccoli (vicepresidente vicario) On. Roger De Menech, On. Albrecht Plangger, e dai vicepresidenti Uncem Andrea Cirillo, Oreste Giurlani, Alberto Mazzoleni.
“L’udienza che ci ha voluto dedicare il Presidente della Repubblica costituisce un passaggio importante per la ricostruzione delle politiche pubbliche per la montagna – commenta l’On. Enrico Borghi, Presidente dell’Intergruppo – abbiamo avuto modo di manifestargli i temi legati alla contingenza, dal riordino istituzionale alla riforma del Corpo Forestale dello Stato, i temi dei servizi di base per la nostra montagna, dalla scuola ai trasporti alla sanità e alle poste, nonché il grande tema dello sviluppo previsto dalla Costituzione per le zone montane che abbisogna di specifiche azioni politiche e di attenzioni da parte delle istituzioni pubbliche e private”.
“ Su tutti questi temi – continua Borghi – abbiamo trovato una grande attenzione del Presidente Mattarella che ha manifestato la sua disponibilità, all’interno delle competenze e del ruolo attribuitogli dalla Costituzione, di vigilare affinché la Montagna torni ad avere un ruolo centrale all’interno delle politiche di sviluppo del nostro Paese”.
“A questo riguardo – conclude il parlamentare- è di rilevante importanza il fatto che il Presidente Mattarella abbia riconosciuto alla Montagna un ruolo fondamentale e imprescindibile per il rilancio del nostro paese, identificandola come una risorsa nazionale dalla quale ripartire per immaginare il futuro dell’Italia, e abbia assicurato che nel quadro delle sue competenze assicurerà attenzione e sensibilità. A lui va il nostro ringraziamento e la nostra gratitudine per questo gesto di attenzione alle realtà montane d’Italia”.
Ciclo rifiuti: le proposte del PD “città dei Laghi”
Vi proponiamo di seguito il documento acquisito e integrato dall’Assemblea degli iscritti PD di Verbania del 12 aprile contenente gli indirizzi generali che orienteranno le politiche del partito sulla gestione del comparto dei rifiuti.
Documento costruito all’interno del Coordinamento dei circoli Y della Città dei Laghi.
IL CICLO DEI RIFIUTI VERSO L’AUTONOMIA REGIONALE CON UN RUOLO STRATEGICO PER IL VCO.
Siamo Bravi!
Questo va detto, la nostra Provincia è e rimane una eccellenza nel panorama della raccolta differenziata in Italia.
Attualmente produciamo il 64% di raccolta differenziata e questo a fronte di un obiettivo per il 2020 definito dall’Unione Europea del 65%. Su dai, questo per noi vuol dire vincere facile!
Per non parlare della richiesta della normativa italiana del raggiungimento entro il 2020 del 50% di peso della raccolta complessiva dei rifiuti destinati a riutilizzo e riciclaggio. Questo è addirittura un risultato già raggiunto a livello regionale!!!
Che fare quindi? Beh facile, migliorarci oltre gli obiettivi europei e nazionali, continuare ad essere i primi della classe!
Ma come si diventa più bravi?
Per raggiungere questo obiettivo è necessario agire per:
• La costruzione di una volontà politica di coesione del territorio che metta al centro la corresponsabilità di comuni e azienda pubblica nella definizione di strategie unitarie;
• La costruzione di relazioni forti con i consorzi di comuni adiacenti al nostro perché si agisca il più rapidamente ed efficientemente possibile nella costruzione del nuovo Ambito Territoriale Ottimale (quadrante VCO-NO-BI-VC o fusione VCO-NO);
• L’identificazione di scelte compatibili con le nostre capacità di investimento.
Cioè?
La normativa coinvolge il comparto esortando le comunità ad agire per progredire verso un’economia del riutilizzo e del riciclaggio di alta qualità delle risorse nella direzione dell’economia circolare che sempre meno ha nello sfruttamento delle materie prime la propria natura generatrice.
I principi che stabilisce sono sacrosanti e devono ispirare la continua riorganizzazione dei servizi e l’implementazione del sistema industriale del comparto:
– precauzione;
– azione preventiva e di riduzione dell’inquinamento alla fonte;
– chi inquina paga.
Ok ma nel concreto?
I servizi
Vanno attuate politiche che inducano nei prossimi 4 anni a raggiungere una raccolta differenziata media all’80%, ben oltre, quindi, degli obiettivi del 65%.
A tal fine bisogna puntare sulla promozione della cultura del buon senso e quindi della buona raccolta differenziata agendo nella comunità attraverso un coinvolgimento a tutto tondo dei cittadini, potenziando le buone campagne atte alla condivisione di un grande progetto ambientale per il Territorio.
Bisogna fare valere il principio che chi inquina paga, agendo sui comportamenti dei cittadini che non producono in maniera adeguata la propria differenziazione del rifiuto (stabilendo con i comuni criteri certi anche per il l’applicazione di sanzioni giuste degli atteggiamenti non idonei), sul miglioramento del servizio laddove non garantisca la dovuta pulizia (senza temere che ciò produca provvedimenti forti sul personale coinvolto) e soprattutto sull’implementazione di sistemi di tariffazione puntuale che consentono di ottimizzare i costi di gestione, favorendo al contempo le migliori sinergie con le attività di riduzione dei rifiuti. In tal senso è doveroso standardizzare le buone pratiche presenti a macchia di leopardo sul Territorio, quali l’uso del sacco conforme, e migliorare i sistemi di identificazione certa dell’utenza e calcolo reale di rifiuto prodotto nonché rafforzare il ricorso all’autocompostaggio di singoli privati e quello collettivo.
E’, infine, auspicabile aderire ai sistemi di rete delle amministrazioni che adoperano buone pratiche, quali l’associazione comuni virtuosi alla quale fanno capo, tra le altre, realtà avanzate come Capannori e Trento, per individuare strumenti utili, già sperimentati, per raggiungere gli obiettivi.
Si va bene si differenzierebbe di più, ma quali sono i vantaggi?
Un diretto aumento delle unità lavorative connesse alle fasi di raccolta, riciclaggio, industria manifatturiera delle materie seconde. Uno studio di Esper, società specializzata nell’implementazione delle migliori pratiche di riduzione e riciclaggio dei rifiuti, stima un aumento del 23% dell’occupazione nel passaggio dal 65% all’80% di raccolta differenziata. Nel caso del nostro comparto significherebbero almeno 80 posizioni lavorative in più. 80 stipendi, risorse economiche che si fermerebbero qui.
La nostra Provincia vanta già una qualità della vita, del paesaggio e dell’ambiente, della storia e della cultura di livello e coniugare tale predisposizione con l’impegno preciso e concreto di consumare meno territorio, meno energia e meno risorse per ottenere risultati migliori, aumentando il livello delle garanzie sociali ed ambientali, produrrebbe un potenziale di promozione del Territorio di grande effetto.
E cosa ne è della vocazione industriale legata ai rifiuti?
Il comparto industriale della raccolta e del trattamento dei rifiuti urbani in Italia ha conosciuto un forte consolidamento negli ultimi due decenni. Sono nate grandi aziende capaci di raggiungere economie di scala, di avere un forte potere negoziale con gli enti pubblici e di mettere in campo risorse per gli investimenti ad alta intensità di capitale.
Nel frattempo, invece, il comparto nella nostra provincia ha perso i propri asset industriali (il forno inceneritore e la discarica) senza dare vita ad alternative sostenibili.
Bisogna lavorare da subito su tali alternative, valorizzando quanto di buono è stato fatto in questi anni da ConserVCO e dai suoi subappaltatori e, al tempo stesso, definendo l’assetto societario dell’azienda.
Perdere altro tempo significa chiudere molte opzioni e rischiare che rimanga aperta solo quella che vede qualche gigante mangiare il comparto in un solo boccone, vedendo ridurre al lumicino le capacità negoziali della nostra comunità.
Oggi è possibile immaginare una ripartenza del settore industriale che si leghi alla revisione del piano di investimenti votato dai Comuni nel 2014, di cui va verificata ed eventualmente aggiornata l’attualità e la fattibilità in termini di risorse finanziarie, umane e tecnologiche.
Un simile processo è possibile solo se condotto in sinergia con capitali privati e in coordinamento con la Regione che individua per questa area alcuni investimenti strategici. Bisogna sapere scartare, tra le proposte della Regione, l’ipotesi, nell’ambito territoriale di quadrante, dell’apertura di una discarica, poiché, benché sensata con un livello di differenziata al 65%, perde la sua funzione con un obiettivo medio, assolutamente possibile!, di raccolta all’80%.
Va rilanciato, invece, l’investimento previsto per il biodigestore. La Regione ne immagina due nuovi senza però individuare l’ATO di riferimento. Noi diciamo che ben si collocherebbe nel nostro Territorio, come da piano industriale di ConserVCO votato due anni fa. Un investimento in tecnologia complessa di questo genere potrebbe aprire all’ipotesi di ricevere noi il rifiuto organico da altri territori e produrre compost ed energia. Una proposta verde che faccia entrare nuove risorse e opportunità.
Infine bisogna proseguire negli investimenti per la selezione della plastica e per il trattamento dei rifiuti del Verde poiché sono percorsi essenziali sia per creare valore economico e quindi lavoro, sia per ridurre i trasporti di materiale verso le aziende a cui si conferiscono i suddetti rifiuti.
Insomma, il nostro Territorio è nelle condizioni di ripartire grazie ad una politica attenta ad una valorizzazione in loco dei nostri rifiuti, vere miniere di possibilità!
PD Verbania
M20, il codice per il 2 X mille al PD nella dichiarazione dei redditi
Come sapete il Pd ha promosso nel 2014 la legge per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. La nuova legge prevede solo finanziamenti privati e volontari.
La politica però ha un costo, pur in presenza di una riduzione significativa delle nostre spese. I cittadini possono contribuire all’attività del nostro partito attraverso il 2×1000. Una scelta volontaria che non comporta in alcun modo un onere aggiuntivo: si tratta del 2×1000 dell’Irpef già versata, esattamente come avviene con il 5×1000 per le associazioni di volontariato.
Il modulo per la destinazione del 2×1000 è allegato al CUD che viene rilasciato dal sostituto d’imposta.
Con l’abolizione del finanziamento pubblico abbiamo fatto una scelta che abbiamo ritenuto indispensabile; adesso vi chiediamo di sostenerci in questa scelta contribuendo in maniera trasparente con il 2×1000 al Partito Democratico, per proseguire la nostra attività sui territori.
Farlo è semplice, all’interno del modello utilizzato per la dichiarazione dei redditi, è necessario inserire il codice del PD “M20” nell’apposita casella, firmando accanto ad essa.
Grazie.
Partito Democratico
Coordinamento Provinciale VCO
La montagna torna nel documento di Economia e Finanza del Governo
“Il Governo intende infine sviluppare una serie di interventi su temi settoriali di diretto interesse dei cittadini delle zone montane, da cui discenda un percepibile aumento della loro qualità della vita. La scelta delle priorità di investimento e la individuazione delle fonti finanziarie che verranno destinate a ciascuna di esse verrà definita attraverso la costruzione di una Strategia nazionale per le aree montane nella più vasta Strategia Nazionale per le Aree Interne.”
Con queste righe, dopo anni di silenzio totale, il tema della montagna e delle sue comunità di cittadini, imprese e associazioni, torna all’interno di un Documento di Economia e Finanza (DEF) dello Stato, strumento come noto propedeutico alla predisposizione della legge di stabilità in autunno.
La previsione del governo, quindi, è quella di costruire una specifica “Strategia nazionale per le aree montane”, all’interno della più generale Strategia Nazionale per le Aree Interne alla quale il DEF 2016 (presentato dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dal Ministro dell’Economia e Finanze. Pier Carlo Padoan) dedica uno spazio specifico ricordando che essa oggi riguarda “65 aree progetto in tutto il Paese , comprendenti 981 Comuni, con una superficie complessiva pari al 16 per cento del territorio nazionale e una popolazione residente al censimento 2011 di circa 1,9 milioni di abitanti.
Le aree selezionate sono quelle in cui si è registrata una maggiore perdita di popolazione (4,6 per cento tra il 2000 e il 2011) e che presentano più seri problemi strutturali di accessibilità, in linea con quanto previsto dall’Accordo di Partenariato.
Nell’ambito delle 65 aree progetto sono state individuate da parte delle amministrazioni regionali le aree pilota su cui è in corso il lavoro di definizione della Strategia, propedeutica alla stipula, da parte di tutte le parti interessate, dell’Accordo di partenariato quale strumento attuativo”.
Il Def inoltre si sofferma sull’esigenza di dare concreta attuazione nel corso dell’anno al Decreto legislativo in materia di remunerazione dei serviziecosistemici e ambientali previsto dal “collegato ambientale”, un’altra misura importante per le zone montane, e all’esigenza di attuare ” misurefinalizzate alla decarbonizzazione dell’economia, all’efficienza nell’utilizzo delle risorse, alla protezione e al ripristino degli ecosistemi naturali e alla finanza per lo sviluppo. A ciò si affianca un disegno di legge contenente la riforma della governance dei Parchi e delle aree protette”.
Si apre quindi concretamente la possibilità di un ritorno di attenzione da parte dello Stato ai temi dello sviluppo delle aree montane.
Il provvedimento passa ora al Parlamento per sua approvazione. Alla Camera il suo iter inizia martedi 19. Relatore per la commissione ambiente è stato nominato l’on. Enrico Borghi.
Forno crematorio cittadino: riflessioni e analisi per una esternalizzazione sostenibile
Il Partito Democratico, nella serata di giovedì 14 aprile alle ore 21 presso il Centro d’Incontro di S. Anna, propone una riflessione aperta e condivisa con la cittadinanza sul servizio cimiteriale di cremazione. L’oggetto del dibattito offre la possibilità di iniziare un costruttivo ragionamento sulle modalità di collaborazione tra Comune e privati: garantire servizi di qualità ai cittadini considerando sempre prioritari gli interessi generali della Comunità.
L’approvazione della Mozione presentata dal PD lo scorso febbraio ed approvata dal Consiglio Comunale ha già permesso di fatto di annullare la delibera di Giunta con la quale si metteva a gara il servizio sulla base di un bando insoddisfacente e di iniziare un iter di esternalizzazione del servizio di cremazione in forme partecipate e condivise, attraverso il preventivo coinvolgimento in sede consultiva della competente Commissione consiliare e del Consiglio di Quartiere di Pallanza Sant’Anna.
Al fine di definire con chiarezza i contenuti tecnici, logistici, ambientali ed economici di un eventuale bando di esternalizzazione del servizio di cremazione il Partito democratico di Verbania vuole offrire un primo momento di confronto aperto in cui oltre alla relazione del consigliere comunale Davide Lo Duca sarà messa a disposizione dell’assemblea la competenza specifica del Dott. Andrea De Zordi, responsabile procedimenti emissioni in atmosfera della Provincia del V.C.O.
Ricordiamo che è la Provincia l’unico Ente in grado di fornire chiarimenti riguardo gli aspetti tecnici richiamati all’attenzione da una parte della cittadinanza e che un simile confronto è la base di una valutazione realistica dell’esistente e delle sue ipotesi di sviluppo.
Segreteria Partito Democratico di Verbania