Archivio mensile:Aprile 2016
Rifiuti: PD Verbania sempre pronto al confronto nel merito
Il Partito Democratico apprezza l’invito del Movimento 5 Stelle a condividere le riflessioni in merito al futuro di ConSer VCO e del comparto dei rifiuti nel territorio ed intende accoglierlo.
Con il Movimento 5 Stelle già lavoriamo su un tema di natura consigliare, quale il regolamento sulle slot machine, e un tale rapporto è ovviamente apribile ad altri temi.
Aggiungiamo, non in polemica, che rinnoviamo l’interesse a trovare intese con i gruppi di opposizione che vogliano collaborare su temi specifici come già fatto in sedi istituzionali, ed usiamo il mezzo stampa solo perché in questo caso il movimento ha lanciato questo tema attraverso questo canale.
Rispetto alla impiantistica proposta dal M5S c’è da capirsi.
Perché se per trattamento dei rifiuti a freddo si parla di trattamento bio meccanico allora questo è già un dato di fatto, in quanto tutti i rifiuti indifferenziati prodotti nel VCO vengono spediti al trattamento bio meccanico che permette una piccola parte di recupero (in particolare metalli e qualcosa di organico) mentre il resto, asciugato e tritato, va o in discarica o all’inceneritore.
Se si tratta di tecnologie a temperature ridotte atte a rendere ecologicamente meno impattante il rifiuto si incorre in un interessante dibattito che però, al momento e a nostro avviso è, a fronte dell’obiettivo rifiuti zero, la ciliegina sulla torta e non la torta in sé.
Per precisare, l’articolo apparso su Verbaniasettanta a firma della segreteria PD è indirizzato a immaginare un’impiantistica di separazione di prossimità caratterizzata da una bassa valenza tecnologica ed un alta valenza di manodopera. Questo è, nel senso complessivo delle intenzioni del Partito Democratico di Verbania, l’obiettivo principale.
Ogni investimento in impiantistica può avere un impegno economico limitato, costituire una nuova creazione di posti di lavoro, ridurre il peso e le frequenze dei trasporti ad impianti e mantenere sul territorio risorse. Dai sistemi di compostaggio di comunità, come descritti dal collegato ambientale alla legge di stabilità che aprono a inesplorati confini nel trattamento del rifiuto organico con risparmi davvero importanti sulle bollette, alla separazione della plastica che genera introiti nel conferimento del prodotto selezionato presso i soggetti titolati ad effettuare le operazioni di riciclo.
Un tema a parte, data la complessità dell’impiantistica, è il biodigestore che per propria natura prevede invece investimenti tecnologici importanti ma potrebbe essere attrattore di rifiuti organici provenienti da altri territori. Per una volta tanto ricevere e lavorare rifiuti altrui, che significa fare entrare nuovi danari, invece che regalare valore altrove.
Già martedì 12 aprile la segreteria PD di Verbania aprirà la discussione all’interno della propria assemblea con la consapevolezza che il tema in oggetto è di assoluta rilevanza per lo sviluppo non solo della città ma dell’intero territorio provinciale. E’ giusto quindi auspicare che un confronto onesto e responsabile sia condotto anche con le altre forze politiche.
Insomma il PD per discutere di questo c’è.
Nicolò Scalfi
Segretario circolo PD Verbania
Distretto turistico. Più Proposte . Meno veti
In merito al comunicato stampa emesso dal Presidente del Distretto Turistico, mi permetto di fare solo alcune brevi considerazioni.
Parto dalla velata accusa di politicizzazione che, se non interpreto male e qui mi sconfessi pure il Presidente, viene rivolta nella mia direzione dato il mio impegno politico e il mio personale coinvolgimento, per dire che l’interesse della politica e dei partiti per il distretto è lo stesso di quattro anni fa o forse meno.
L’elezione di almeno 4/5 dell’attuale cda è frutto di rappresentanze politiche all’interno del partito, allora il PDL di cui il Presidente era un esponente di spicco e della Lega Nord e che fino a tre anni fa governavano nelle due province, in Regione e nei maggiori comuni del territorio. Se consideriamo la proposta del sindaco di Omegna, che ha risposto all’invito del presidente in assemblea di palesare se c’erano indicazioni e che allo stesso modo quest’ultimo ha chiesto di votare chi si era speso in questi anni nell’attuale CdA. Queste solo per precisazione.
In questi mesi molti soci mi hanno manifestato una mancanza di relazioni con il distretto, alcuni paventando addirittura la volontà di uscire dalla società, alcuni addirittura da tempo non versano la quota sociale. Non di meno la maggioranza dei contributi per il funzionamento della Società, pur in progressiva diminuzione, sono erogati da enti di natura pubblica, ragione per la quale alcuni di loro hanno espresso un voto di astensione anche al bilancio.
Per evitare il disgregarsi della società e per riaffermare il suo ruolo di ente di promozione e valorizzazione delle risorse turistiche locali bisogna che si indaghino le ragioni di tanti dubbi. Se non vien dato ascolto anche a questi soci, immaginando che tutto va bene solo perché abbiamo dei buoni numeri sulle presenze turistiche, facciamo un grave danno al territorio.
Sicuramente, il voto di oggi, testimonia una frattura fra la componente pubblica e gran parte di quella privata della quale non si può assolutamente non tenerne conto e che va risanata non attraverso la spartizione dei nomi del cda.
Ero contraria al manuale cencelli nel 2012 e lo sono ora. Se avessimo deciso di usare tale metodo, oggi avremo avuto un altro risultato probabilmente con un assemblea molto meno partecipata. Ci venga almeno riconosciuto che abbiamo generato partecipazione.
Nei prossimi giorni, quindi, andranno fatte delle ulteriori valutazioni e incontri con tutti, ma mi sento di dire, fin da ora, che un’eventuale soluzione condivisa o meno dovrà essere agganciata ad un programma che porti avanti la valorizzazione di tutto il comprensorio del Distretto e per tutti i soggetti, pubblici e privati.
Ultima considerazione. Comprendo come gli operatori del settore possano avere delle reticenze nei confronti di persone che non hanno interessi diretti o indiretti con il turismo ma non nascondono la loro visione politica. Per supplire a ciò la nostra proposta era quella di avere un comitato tecnico composto da persone competenti della materia e di renderlo realmente un soggetto attivo per la programmazione e le scelte strategiche in stretto e costante contatto con il cda. Sappiamo che questa è un’altra cosa che non ha ben funzionato. Non sono guidata da interessi particolari, Non ho attività turistiche di nessuna natura, il mio sguardo è rivolto all’interesse generale del territorio.
Quello che farò nei prossimi giorni è specificare meglio gli obiettivi, i percorsi e le azioni che si vorrebbero attuare per esser percepita come portatrice di idee e non solo di una tessera di partito.
Se si vuole che il Distretto possa continuare il lavoro di questi anni e, almeno nelle nostre intenzioni migliorarlo, allora credo che sia corretto che tutti si mettano a disposizione senza portare veti ma portando contributi.
Antonella Trapani
Segretario PD VCO