Il Ministro Graziano Delrio ha confermato l’impegno suo e del Ministero per la messa in sicurezza della strada #statale34 del Lago Maggiore: si lavorerà per inserire l’opera nel Contratto di programma con Anas 2016-2020. Lo ha riferito lo stesso Delrio prima in una telefonata al sindaco di Cannobio Giandomenico Albertella e poi nell’incontro a Torino con i vertici della Regione.
Spiegano il governatore Sergio Chiamparino, il suo vice Aldo Reschignae l’assessore ai Trasporti piemontese Balocco: <Si è convenuto che, indipendentemente dal contratto di programma dell’Anas, che comunque verrà modificato in quanto considerato superato in alcune parti rispetto alle priorità emerse ,il ministero garantisca all’Anas le risorse per la messa in sicurezza dei versanti della SS 34. Per quanto riguarda la realizzazione delle gallerie paramassi, è stato chiesto dal ministero un approfondimento tecnico all’Anas, teso a verificare la fattibilità e la compatibilità in termini ambientali dell’intervento>.
Ricordano anche che la Regione Piemonte ha avanzato da due mesi una richiesta al ministero della coesione sociale per una integrazione sul fondo di sviluppo e coesione del Piemonte, con una ulteriore assegnazione di 25 milioni di euro da destinare a interventi proprio sulla SS 34.
Il sindaco di Cannobio Albertella sta seguendo con attenzione da mesi la vicenda, <Dobbiamo tradurre questi impegni in atti formali> afferma, l’obiettivo è arrivare nel mese di settembre alla stesura dell’accordo di programma, <Un atto fondamentale per passare dalle parole ai fatti> precisa. Un protocollo nel quale saranno definiti ruoli, risorse, tipo di intervento, piano di attuazione che sarà spalmato in 3/4 anni. <E’ un diritto sacrosanto per turisti, residenti, studenti, frontalieri transitare in sicurezza lungo quella strada, continuerò a monitorare procedure e atti perché si arrivi ad una soluzione definitiva> conclude il sindaco.
Nei giorni scorsi la notizia dell’esclusione dell’intervento dal contratto pluriennale aveva suscitato indignazione e preoccupazione in primis da parte del primo cittadino di Cannobio e poi da parte dei frontalieri, dell’Ente Bilaterale del Turismo del Vco e ancora della famiglia del centauro vittima della frana caduta a marzo.