“Nel pieno del dibattito in corso circa l’incontro istituzionale previsto con il Presidente della Regione Lombardia, Maroni il prossimo 10 ottobre che vedrà la presenza del sottoscritto, Presidente della Provincia, con i tre Capigruppo consiliari Morandi, Porini e Spadone, come da invito ricevuto dalla sua segreteria, mi preme fare alcune precisazioni- spiega Costa- il Consigliere Rino Porini ha richiesto, a fine agosto, un incontro con il presidente Maroni a nome suo. Coinvolgendo nella sua proposta il Consiglio Provinciale nella persona mia e dei tre Capigruppo, collegandosi all’imminenza del referendum consultivo per l’autonomia della Lombardia indetto per il prossimo 22 ottobre ed al trattamento riservato nei confronti della loro provincia montana di Sondrio.
La segreteria di Maroni ha risposto in data 21 settembre invitando il sottoscritto ed i tre Capigruppo (Morandi, Porini e Spadone) ad un incontro fissato in un primo tempo per il 3 ottobre poi spostato al prossimo 10 ottobre. In accordo con i vertici del mio partito e nel rispetto del ruolo istituzionale che ricopro, ho ritenuto corretto parteciparvi considerato, ripeto, il taglio istituzionale e amministrativo dell’iniziativa assunta dal Consigliere Porini.
In data di ieri 27 settembre, ho appreso dai media dell’iniziativa di Zanetta, Rosso e Spadone che, chiaramente, ha aperto il dibattito con tutte le normali speculazioni politiche del caso.
Tengo a precisare che questa iniziativa nulla ha a che vedere con il nostro incontro con il Presidente Maroni e mi preme a questo punto ribadire la mia intenzione di continuare a svolgere il mio ruolo istituzionale in accordo con i miei consiglieri valutando di volta in volta le eventuali iniziative che sottoposte al Consiglio Provinciale.
In conclusione mi sento però di aggiungere che esiste un problema oggettivo legato alla non corresponsione dei canoni demaniali che per anni hanno rappresentato l’unica vera forma di perequazione per la nostra Provincia e che sono ora una determinante concausa, insieme ai tagli draconiani del governo centrale, dell’attuale situazione drammatica in cui versa la nostra provincia.
Sarà pertanto interessante disquisire con il Presidente Maroni in merito a questo tema che vede certamente un trattamento diverso riservato alla Provincia montana di Sondrio da parte della Regione Lombardia”.