Sabato 20 gennaio 2018, si è tenuto il Congresso dei Giovani Democratici, per stabilire chi guiderà l’organizzazione giovanile del VCO da qui ai prossimi 3 anni. Mattia Nobili è stato eletto all’unanimità segretario dei Gioviani Democratici. Mattia Napolitano è stato scelto come delegato del VCO al regionale e Marigliano Darioli come tesoriere dell’organizzazione“.
Di seguito l’intervento al congresso del neo segretario Mattia Nobili.
Da troppo tempo manca un organizzazione Giovanile nel nostro territorio. Di questi tempi, non possiamo negarcelo, fare Politica è estremamente complicato, soprattutto trai giovani. Viviamo in un periodo difficile per la Politica, chi ci ha preceduto ci ha illuso con false promesse. La voglia di lottare, di cambiare il mondo, è sempre più ridotta a un numero sempre minore di persone. Molti pensano che la Politica non serva a niente e che nulla possa essere cambiato. Sento un sentimento di disfattismo, di qualunquismo, di indifferenza tra molti miei coetanei. E come se non bastasse, la memoria dei tempi del fascismo sembra essere stata persa. Ogni giorno dalle fogne di questa società maleodorante escono delle marionette fasciste senza valori e senza coscienza.
Sembra essersi avverata la profezia di Pier Paolo Pasolini, quando diceva: “Prevedo la spoliticizzazione completa dell’Italia: diventeremo un gran corpo senza nervi, senza più riflessi. Lo so: i comitati di quartiere, la partecipazione dei genitori nelle scuole, la politica dal basso… Ma sono tutte iniziative pratiche, utilitaristiche, in definitiva non politiche. La strada maestra, fatta di qualunquismo e di alienante egoismo, è già tracciata. Resterà forse, come sempre è accaduto in passato, qualche sentiero: non so però chi lo percorrerà, e come.”
Come abbiamo fatto in passato con diversi mezzi, oggi tutti insieme, come Giovani Democratici, dobbiamo tentare di percorrere questa strada. Oggi, 20 gennaio 2018, deve segnare il punto di inizio di un nuovo percorso. Un percorso di cambiamento, avviato dalle perone qui presenti, con fatica, nei mesi precedenti. Tra tre anni dobbiamo guardare ad oggi come la data in cui abbiamo resuscitato i Giovani Democratici.
Con la nostra Segreteria, l’obbiettivo primario sarà quello di lavorare per i giovani e con i giovani, per fargli capire, che la Politica, quella con la P maiuscola, quella fatta di sacrifici, di fatica, di gioia e delusione, è un’attività bellissima, e l’unico strumento per cambiare il paese. Dobbiamo fare capire ai nostri coetanei, che anche loro nel loro piccolo, con il loro impegno, posso contribuire al cambiamento. E non c’è niente di meglio, che farlo tutti insieme nei Giovani Democratici. Ma per cambiare il paese, prima dobbiamo cambiare il modo di pensare di molti giovani. Dobbiamo trasformare il ‘’ me ne frego’’ fascista, con il più socialista ‘’ mi interessa’’. Avverto il disagio nelle scuole, nelle università, trai ragazzi che lavorano e tra quelli che il lavoro non lo trovano. Non possiamo permettere che vengano attratti dalle ‘’non idee’’ del populismo. Propongono soluzioni semplici, per problemi complessi. Queste destre non sono la soluzione, sono parte del problema. Dobbiamo portare a sinistra l’egemonia culturale. Dobbiamo essere noi ad interpretare il disagio, e a lavorare per creare un organizzazione giovanile grande e forte, in modo da poter cambiare veramente le carte in tavola. Dobbiamo riuscire a creare una giovanile, in grado di non lasciare da solo chi combatte per rivendicare i propri diritti. Una giovanile che non lasci indietro nessuno. Una giovanile che avanzi proposte per migliorare il partito e che formi la futura classe dirigente del PD, visto che quella attuale sembra non essere neanche all’altezza di fare una compagna elettorale sui social.
Questa segreteria si deve distinguere completamente dalla precedente. Dobbiamo riconquistare la credibilità persa a livello territoriale, trai cittadini, trai militanti e nei rapporti con il Partito. Quello che hanno fatto nell’ultimo anno e mezzo, ha distrutto la giovanile. A noi tocca il compito di ricostruirla. Non c’è nessuna intenzione, di stabilire oggi tutto quel che faremo da qui ai prossimi tre anni. Saranno i militanti, sarete voi, a deciderlo, tutti insieme.
Indico però 2 punti che ci accompagneranno in questi tre anni di segreteria, oltre a quanto detto prima.
- Unità. Noi Giovani Democratici, non siamo e non saremo mai una corrente, siamo parte integrale, nel rispetto della nostra autonomia, del Partito Democratico, e perciò lavoreremo per la sua unità. Discuteremo e criticheremo il Partito Democratico quando sarà necessario, ma lo faremo per preservare il partito stesso Noi crediamo che dividerci in tanti piccoli partiti, favorisca la destra, e contribuisca alla perdita di credibilità di tutta la Sinistra. Serve un grande partito di Sinistra unito,che la smetta di litigare su tutto, con guerre personali, e al contempo favorisca una dialettica interna, senza accusare chi non la pensa come la maggioranza di essere un traditore. Le decisioni si devono prendere tutti insieme, ma poi si deve fare quello che tutti insieme si è deciso, in base del principio del centralismo democratico.
- Sinistra. Non prendiamoci in giro, togliamo la parola centro, il nostra giovanile deve essere un’organizzazione di sinistra che vive nel presente e guarda al futuro, e dobbiamo lottare per questo. I nostri valori, le nostre radici, la nostra storia, devono rivivere in ogni lavoro e attività che facciamo. Essere antifascisti, stare vicini a chi a bisogno, agli ultimi, a chi non riesce ad andare avanti, questo è essere di sinistra. Lottare per garantire ogni libertà, tranne quella della volpe nel pollaio, ovvero la libertà di sfruttatore gli altri esseri umani, questo vuol dire essere di sinistra. Combattere per gli Stati uniti d’Europa e per i diritti dei migranti, questo è essere di sinistra. E essere di sinistra vuol dire anche cultura e rispetto. Giocare a chi fa il più populista, senza rispettare chi la pensa in maniera diversa sia all’interno, che all’esterno del partito, non è di sinistra.
Concludendo il mio breve discorso, son convinto che scriveremo delle splendide pagine della politica delle nostre città nei prossimi anni. Ringrazio chi ha deciso di iniziare questo percorso nei Giovani Democratici. Ringrazio mio zio Alberto, che è grazie a lui se oggi son qui a far politica con voi nel Partito, per la comunità.