Dopo le dichiarazioni del commissario della Lega di Verbania (l’ossolano Preioni), sono arrivate le dichiarazioni del sindaco leghista di Omegna, in cui annuncia che il nuovo ospedale “si potrebbe realizzare in qualsiasi parte dell’Ossola, anche alle porte di Domo, tenuto conto che per il Castelli si potrebbe valutare la privatizzazione“.
Il candidato sindaco della destra a Verbania Albertella (dopo aver detto prima SI’ e poi NO all’ospedale nuovo !?), ora si arrampica sugli specchi per giustificare la posizione del suo alleato leghista che indica l’ospedale nuovo a Domodossola, con Verbania che perderà il DEA e sarà privatizzato.
Noi ribadiamo che va portata avanti con coerenza l’idea dell’ospedale nuovo a Ornavasso, in zona baricentrica, come deciso a grande maggioranza dall’assemblea dei Sindaci del VCO (compreso Albertella, autore poi di un incredibile voltafaccia sul tema).
Un percorso di modernizzazione affiancato dal supporto alla medicina territoriale, attraverso le Case della Salute, come quella aperta recentemente a Verbania e presenti sul territorio a Crevoladossola, Cannobio e Omegna.
Nicolò Scalfi, segretario del Partito Democratico Verbania, risponde al commissario della Lega Salvini, il quale aveva dichiarato che “quando la Lega guiderà la Regione Piemonte, lavorerà da subito per stoppare la folle ed inutile spesa di soldi pubblici per la realizzazione dell’ospedale unico a Ornavasso”, ed ancora “punteremo
sulla riqualificazione del S. Biagio di Domodossola e su una collaborazione tra pubblico e privato per quanto riguarda il Castelli
valutato che a Verbania operano già dei privati e sulla scia dell’esperienza positiva in atto da anni a Omegna”.
Il Pd definisce tale posizione politica povera e fuori dalla realtà, in quanto fa leva sul timore delle persone che effettuare piccoli spostamenti sul territorio provinciale per raggiungere il futuro nuovo ospedale all’avanguardia a sostegno di pazienti e personale, sia peggio rispetto allo status attuale di ospedali al centro delle città, non sempre in grado di garantire interventi e cure sul posto e spesso in carenze di personale.
E’ una posizione assurda, se pensiamo che rimanendo fermi nella situazione di oggi le attività medico sanitarie e di assistenza si accentrerebbero sempre di più su Novara, allontanandosi ulteriormente e impoverendo nel prossimo futuro il nostro territorio.
L’ospedale nuovo è invece, un passo avanti, la scelta politica che va nella direzione di riorganizzare la sanità locale in modo efficiente e in linea con le disposizioni nazionali, che prevedono una riorganizzazione delle attività territoriali per rispondere alle esigenze di tutti i cittadini e soprattutto delle fasce più deboli.
L’ospedale nuovo che si deve realizzare è quella struttura in grado di invertire la tendenza, richiamando sul territorio professionisti sanitari in grado di garantire cure che rispondono ai bisogni della popolazione senza necessariamente dover migrare verso altre Asl.
Con l’ospedale nuovo verranno potenziate le Case della Salute per dare attenzione e sostegno ai cittadini in modo capillare su tutto il territorio.La scelta politica per nuovo ospedale del territorio, valutata e progettata accuratamente anche in termini di investimento, è un’inequivocabile opportunità di crescita e di miglioramento dei servizi sanitari per tutti i cittadini che vivono nel Vco.
La posizione della destra non è solo assurda e povera di contenuti ma pregiudiziale, in linea con l’atteggiamento cieco e oppositivo verso opere come la Tav, solo che qua parliamo della salute dei cittadini e delle loro famiglie.