E’ nelle librerie “Requiem per la Bosnia”, il nuovo volume di Barbara Castellaro pubblicato da Infinito Edizioni nella collana Orienti, con l’introduzione e le fotografie di Paolo Siccardi e la postfazione di Marco Travaglini.
Quello della scrittrice, attualmente addetta stampa del gruppo del Partito Democratico nel Consiglio regionale del Piemonte, è un reportage che apre una finestra, soprattutto sotto il profilo umano, alla scoperta di cos’è stata, cos’è e forse potrà essere la Bosnia Erzegovina, terra martoriata dal conflitto nella prima metà degli anni ’90 del secolo scorso proprio sul crinale tra Occidente e Oriente, in quella che viene definita l’Europa “di mezzo”.
Un libro che racconta il grumo d’emozioni, gioie e dolore che pesano nell’anima della gente che abita e abitava quei territori balcanici, dove Barbara ha colto la vitalità di un popolo che ha sofferto pene indicibili, la sua necessità di non dimenticare e, al tempo stesso, di non sotterrare la cultura del rispetto delle differenze, delle diversità che diventano ricchezza.
Nella premessa del libro Barbara Castellaro scrive: “Ho visto che cosa può fare la guerra, ho visto come un uomo può,quasi per capriccio, cancellare intere generazioni di propri simili e questo mi ha sconvolta. Ho visto anche, però, una tenacia, una dignità,una voglia di ricominciare che non credevo possibile trovare. La guerra ha ucciso, distrutto, dilaniato e che cosa ha ottenuto? Che sulle rovine un uomo si mettesse a suonare con il suo violoncello una musica che ha del divino e dell’umano al tempo stesso. Che sui muri coperti di buchi, una mano appoggiasse un vaso pieno di gerani o facesse arrampicare un roseto. Che i colpi di mortaio si trasformassero in rose con una colata di vernice rossa. Che i bambini tornassero a inseguire un pallone senza paura in una piazza polverosa e che i vecchi riprendessero la loro infinita partita a scacchi”. Un racconto sentito, vissuto con grande passione, un approccio importante per capire cos’è stato e cos’è il difficile dopoguerra nel cuore più jugoslavo della ex-Jugoslavia.
Per scrivere un racconto così intenso, ha detto Paolo Siccardi,giornalista e photoreporter free-lance,collaboratore del settimanale Famiglia Cristiana che ha documentato per un decennio i conflitti nell’ex-Jugoslavia,”occorrono sensibilità e coraggio, un grande cuore e una mente lucida”. “Requiem per la Bosnia” è il quarto volume dell’autrice dopo “Ramblas”, “Le voci del silenzio” e “Era più bianca la neve”.