Bocci escluso dalla terna per il Parco Valgrande? Un grave doppio errore

L’esclusione del presidente uscente Massimo Bocci dalla terna per la nuova presidenza del Parco Nazionale Valgrande rappresenta un sorprendente doppio errore.
Un errore per non aver riconosciuto la validità di un lavoro delicato e significativo, oltre che ampiamente riconosciuto, che ha portato il Parco ad ampliarsi su 5 comuni con un percorso concertato che ora priva i Sindaci di un interlocutore riconosciuto dal territorio e apprezzato per il lavoro di questi anni.
Un ulteriore errore consiste nel blitz compiuto all’interno della maggioranza di governo, escludendo da ogni confronto o informazione il Partito Democratico. In ogni caso, una scelta la cui paternità deve venire a galla pubblicamente e che indebolisce l’ente e la sua azione. Vedremo come il Parlamento si esprimerà quando sarà chiamato a votare sulla scelta.
Onorevole Enrico Borghi

Presidio a sostegno dell’ospedale Castelli di Verbania sabato 24 aprile alle ore 15.00

Il Partito Democratico, circolo di Verbania, aderisce alla manifestazione a sostegno dell’ospedale Castelli di Verbania, e invita a partecipare al presidio di sabato 24 aprile alle ore 15.00 presso l’entrata dell’Ospedale.

Di seguito l’appello.

LIBERIAMO IL CASTELLI. Giunge dai consiglieri Laura Sau, Giovanni Battista Finocchiaro e Giovanni Alba il seguente invito rivolto a sindaco e consiglieri comunali a mettere in atto tutti insieme un’importante mobilitazione di difesa dell’Ospedale Castelli a partire dal 24 aprile.——-

Al Sindaco di Verbania
Ai Consiglieri Comunali del Comune di Verbania“LIBERIAMO IL CASTELLI! “
L’emergenza pandemia tuttora persiste e non dà tregua e tutto il sistema sanitario fatica a reggere lo sforzo richiesto; il personale sanitario preposto, da più di un anno, si prodiga per affrontare al meglio le necessità, ma, a dire il vero, si ritrova a lavorare in un sistema sanitario che ha messo in luce tutti i suoi limiti proprio in condizioni emergenziali.Il Consiglio Comunale di Verbania, all’unanimità, dopo che la rappresentanza della Lega ha vergognosamente abbandonato la riunione per non votare a favore dell’ospedale Castelli, ha approvato il giorno 11 marzo 2021 un ordine del giorno che chiede alla Regione Piemonte e all’ASL VCO di riportare alla funzionalità l’attività urgente e quella oncologica e chirurgica, come da prescrizione regionale (DIRMEI); e di ristabilire, terminata l’ondata pandemica, così come negli altri presidi ospedalieri del VCO , tutte le attività precedenti, investendo le risorse necessarie per recuperare e potenziare in tempi rapidi il ritardo che si è accumulato in seguito al blocco di tutte le attività programmate sia nei reparti che negli ambulatori.Lo stesso ordine del giorno chiede rassicurazioni sul rispetto della direttiva regionale del 27 gennaio 2021 che disponeva il ripristino dei posti letto dedicati alle attività chirurgiche e all’ unità di terapia intensiva coronarica presso il Castelli.I cittadini verbanesi stessi, attraverso mail e lettere ai consiglieri comunali, hanno espresso chiaramente il disagio che devono affrontare per cure periodiche a e altre prestazioni sanitarie non disponibili a Verbania.Non da oggi è apparso velato l’orientamento di privatizzazione del nostro nosocomio, e la Regione Piemonte non ha certamente rassicurato la cittadinanza verbanese e quella limitrofa (parliamo di 100 000 abitanti che nella stagione estiva ordinaria si moltiplicano per 10) su quali siano le sue reali intenzioni in merito alla organizzazione o riorganizzazione ospedaliera.Per questo e altri motivi abbiamo deciso di organizzare un presidio davanti all’ospedale Castelli il giorno 24 aprile 2021 alle ore 15, , invitando i consiglieri comunali che hanno approvato l’ordine del giorno ad unirsi a noi nel manifestare una pressante richiesta di attenzione su questo tema.Vi ringraziamo dell’attenzione e v’invitiamo a mettere in atto insieme a noi un’importante mobilitazione di difesa del nostro ospedale “Castelli”, a partire dal 24 aprile.
Laura Sau
Giovanni Battista Finocchiaro
Giovanni Alba

NO ALLE MODIFICHE DELLA DESTRA PIEMONTESE E DEL PRESIDENTE CIRIO ALLA LEGGE SULGIOCO D’AZZARDO. PERCHÉ LA LEGAIN PIEMONTE VUOLE RIPORTARE LE SLOT MACHINE VICINO ALLE SCUOLE?

La Regione Piemonte ha calendarizzato per oggi la discussione in Consiglio Regionale sulla proposta di modifica della Legge 9 del 2016 in materia di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico. Un’accelerazione che noi consideriamo molto grave perché ignora le molte richieste di incontro e di ascolto da parte di cittadini ed associazioni che si sarebbero dovute tenere in commissione consiliare.
Si tratta, infatti, di una legge fortemente voluta dalla precedente Giunta Chiamparino che ha dimostrato, numeri alla mano, di saper funzionare nella prevenzione e nel contrasto di quella che è una vera e propria piaga sociale, che comporta danni alla salute dei cittadini. Con il disagio sociale che cresce e il rischio di povertà che aumenta a causa della crisi, ritornare avere le slot in ogni bar e tabaccheria è una mossa davvero pericolosa.Perché la Lega in Piemonte vuole riportare le slot machine vicino alle scuole?  
La Lega continua a dire che le norme vanno allentate per salvare posti di lavoro, ovvero per salvare le lobby del gioco d’azzardo a cui lo hanno promesso in campagna elettorale. Le famiglie distrutte dal gioco invece, evidentemente, per il centrodestra piemontese non sono un problema.
Una legge che ha trovato anche ampio riscontro positivo nei territori, che funziona e ha portato il Piemonte in testa in Italia per la lotta alla ludopatia.
Numerosi Comuni della nostra provincia, infatti, sono sempre stati in prima linea nella lotta al gioco d’azzardo, anche, in alcune iniziative, come precursori della legge.
Per questo saremo oggi a fianco dei Consiglieri regionali PD, delle Associazioni e dei cittadini che manifesteranno a Torino contro questa iniziativa di Cirio e della maggioranza alla guida della Regione Piemonte.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale Partito Democratico
Coordinamento provinciale VCO

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Regione Piemonte: giù le mani dalla legge 194 sull’aborto. Il Partito Democratico a difesa della libertà di scelta delle donne e dei consultori

Il Partito Democratico del VCO invita la Giunta piemontese di centro-destra del Presidente Cirio a ritirare la determina dirigenziale “per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l’interruzione volontaria di gravidanza”, che proroga i termini per le presentazioni delle domande alle organizzazioni e associazioni “Pro vita”.
A inizio marzo gli uffici degli assessorati alla Sanità e al Welfare della Regione Piemonte hanno inviato a tutte le ASL una nota per la proroga del bando utile ad aggiornare gli elenchi delle associazioni operanti nel settore della tutela materno infantile con le quali collaborare. Tra i criteri utili a partecipare alla gara c’è la “presenza nello statuto della finalità di tutela della vita fin dal concepimento”.
La presenza esclusiva delle associazioni pro-vita (e quindi contro l’aborto) dentro i consultori è contraria allo spirito della legge 194 ed è una chiara espressione di scelte ideologiche, volte a esercitare una pressione psicologica inaccettabile sulle donne, che condanniamo in modo fermo e alle quali ci opporremo in ogni modo possibile.
L’art. 3 della nostra Costituzione sancisce in modo chiaro la laicità dello Stato e delle sue leggi e nel rispetto di questo principio al quale non rinunceremo mai, riaffermiamo il diritto di ogni persona a seguire le proprie convinzioni, il dovere di non imporre il proprio credo ad altri e difendiamo la laicità delle strutture sanitarie.
Per tutti questi motivi, appoggiamo le manifestazioni di piazza di sabato 17 aprile, alle quali aderiremo convintamente per ribadire e ricordare a tutte e tutti che la legge garantisce il diritto all’aborto tramite l’accesso alla sanità pubblica in strutture laiche e che le donne decise a intraprendere questo percorso devono essere assistite da personale qualificato e competente all’interno di strutture specializzate come i consultori che vanno sostenuti, potenziati e rifinanziati prioritariamente.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale
Flavia Filippi
Responsabile Diritti
Partito Democratico Verbano Cusio Ossola

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Manifestazione negazionista No Vax a Verbania: uno schiaffo alla scienza, alle vittime e a chi combatte la malattia, a chI Ha fatto sacrifici in questo anno.

Non possiamo che esprimere amarezza e disappunto per le immagini a cui tutti hanno dovuto assistere ieri, durante la manifestazione negazionista no vax che si è svolta, purtroppo, a Verbania.
Dopo più di un anno che combattiamo contro questa terribile pandemia vedere persone, arrivate anche da fuori provincia e regione, assembrate e molte senza mascherina rappresenta uno schiaffo morale alla scienza, ai malati, a tutte le persone che hanno purtroppo perso i loro cari a causa del Covid, uno schiaffo agli operatori sanitari che, con turni massacranti, lavorano per la nostra salute, alle attività economiche chiuse e a tutte le persone che hanno difficoltà economiche, e che hanno fatto grandi sacrifici fino ad ora. Non dimentichiamo, poi, i bambini chiusi a casa da oltre un anno, la dad, il carico sulle famiglie, i disagi psicologici con cui molti stanno combattendo.
Per questo, nel rispetto della libertà ad esprimere le proprie opinioni sancita dalla Costituzione, stigmatizziamo fortemente non solo i contenuti della manifestazione di ieri, a cui peraltro ha partecipato anche una Parlamentare della Repubblica, ma anche questo assembramento che, proprio mentre ci affacciamo alla zona arancione, ha rappresentato un pericolo sanitario di contagio per i cittadini.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale

Partito Democratico
Coordinamento provinciale VCO

Foto manifestazione da Azzurratv.it

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Su NEXT Generation EU il Presidente Cirio è andato fuori tema. La mancanza di visione nel dossier piemontese si traduce in una grande occasione mancata: l’ennesima.

Non è ancora chiaro quale ruolo avranno le Regioni all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma certamente il lavoro fatto dalla Giunta piemontese non coglie la grande opportunità che aveva di fronte.
Nessuna visione sul Piemonte, ma una lunga lista di progetti, non sempre collegati tra di loro o addirittura sovrapposti, che solo parzialmente rispondono alle missioni principali del piano: la transizione ecologica, rivoluzione digitale, maggiore equità sociale, istruzione e ricerca e una nuova sanità.  
La mancanza di visione evidente nel dossier piemontese si traduce in una grande occasione mancata, l’ennesima.
Un fatto grave di per sé ma ancora più spiacevole se pensiamo al metodo con cui ha operato il Presidente. Il “tour di ascolto” tanto pubblicizzato e celebrato non è servito a fare sintesi, ad elaborare una strategia, a costruire una pianificazione con i territori, ma semplicemente ad allungare “la lista della spesa” da inviare a Roma.
Un conto da 26 miliardi di euro quando al Piemonte potrebbero esserne destinati nella migliore delle ipotesi la metà. Tutti gli altri progetti e finanziamenti saranno evidentemente scartati e non sarà responsabilità del Governo, come certamente dirà il Presidente Cirio, ma di chi ha voluto inserirli senza presentare un vero piano di riforma e di rilancio della regione.

Domenico Rossi – Consigliere regionale Pd
Rita De Lima – Segretaria provinciale PD Biella
Ilaria Cornalba – Segretaria provinciale PD Novara
Alice De Ambrogi – Segretaria provinciale PD Verbano Cusio Ossola
Michele Gaietta – Segretario provinciale PD Vercelli

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