Il mondo è in pericolo e la minaccia atomica incombe. La terribile guerra innescata da Putin sta portando il nostro Pianeta sull’orlo dell’abisso. La violazione del diritto internazionale e dei confini di uno Stato sovrano, aver calpestato qualsiasi regola di civile convivenza tra popoli, la violenza e le atrocità inaccettabili sui civili, donne e bambini, il rifiuto di ogni negoziato di pace, rappresentano solchi di disumanità che rendono impossibile non schierarsi e non lasciano spazio alla neutralità.
Siamo al fianco del popolo ucraino, rinnoviamo la nostra solidarietà e vicinanza alla resistenza ucraina, che continueremo a sostenere, e adopereremo ogni nostro sforzo diplomatico, in linea con l’Unione Europea e i nostri alleati, per far cessare la guerra e costruire una pace che sancisca le ragioni delle vittime, dei profughi, di tutti coloro che hanno visto morire i propri cari in nome di una scellerata invasione.
In questi mesi abbiamo accolto, aiutato e sostenuto i rifugiati ucraini, mettendo il nostro partito a disposizione come luogo e aiuto concreto per che ne ha bisogno.
Dopo aver manifestato il 24 febbraio davanti l’ambasciata russa, intendiamo continuare a mobilitarci. Perché questa guerra va fermata. Subito. Gli unici che vogliono la guerra sono coloro che l’hanno iniziata. La pace, al contrario, rappresenta un valore fondante delle democrazie e della convivenza tra popoli.
Per questo saremo presenti e invitiamo i nostri iscritti, militanti, amministratori locali a partecipare alla grande manifestazione nazionale per la pace di sabato 5 novembre che avete organizzato a Roma, con Arci, Acli, sindacati, associazioni e tanta società civile.
Saremo a Roma e in ogni manifestazione che si mobilita in solidarietà con il popolo ucraino, il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe di Putin: la pace è nell’interesse di tutti. Senza mettere bandierine di partito su questa o quella piazza, ma per sostenerne e rafforzarne le ragioni.
Per il popolo ucraino, per l’Europa, per il popolo italiano che chiede pace e un mondo in cui si possa convivere senza ricorrere all’uso della forza.