Forse è giunto il momento che il presidente Cota si chiarisca le idee sulla manovra economica del Governo e su quali sono gli interessi del Piemonte. È ciò che afferma Aldo Reschigna, capogruppo in consiglio regionale.
Ieri infatti a Roma, in sede di conferenza delle Regioni e delle Province autonome, è emersa tutta la sua confusione.
Prima ha aderito al documento votato all’unanimità dai presidenti di Regione, fortemente critico nei confronti della manovra. Poi in qualche modo se ne è dissociato, affermando che la manovra va sostenuta e che il federalismo
fiscale è salvo.
Tanto che lo stesso presidente della Conferenza, Errani, ha dovuto leggere il passo del documento firmato da Cota – firma mai ritirata – in cui si ricorda come la manovra metta in forse la realizzazione del federalismo fiscale.
Per Cota è tutto normale, come per il centrodestra piemontese che oggi con stile “tafazziano” ha votato un documento di sostegno alla manovra governativa, la stessa nella quale Formigoni intravvede elementi di incostituzionalità.
Se invece di occuparsi dei giochi romani Cota scegliesse di fare davvero il presidente della Regione Piemonte, i suoi dubbi sparirebbero e condividerebbe le critiche di Formigoni. Ma non a caso Cota non si è ancora dimesso da parlamentare. Quel ruolo gli piace proprio, forse più di quello di Presidente del Piemonte.
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico