All’insegna de “la confusione regna sovrana”, oggi (martedì 17 gennaio) la Giunta regionale ha varato un disegno di legge che affida la gestione delle politiche sociali alle Asl, esautorando di fatto i comuni. Un disegno di legge che si aggiunge a quello dell’assessore Maccanti sul riordino dei poteri locali, provvedimento che l’assessore sta presentando in giro per il Piemonte in questi giorni, e che sostiene che la responsabilità delle politiche sociali è in capo ai comuni. Cioè l’esatto contrario.
Proprio la settimana scorsa, inoltre, l’assessore Maccanti ha annunciato i finanziamenti alle forme associative dei comuni (unioni di comuni, comunità montane e comunità collinari) su un bando pubblicato due mesi fa. In quel bando viene considerato un punteggio prioritario per quei comuni che all’interno delle forme associative attuano la gestione delle politiche sociali.
Lo stesso assessore Monferino, nelle settimane scorse, aveva dichiarato che era un errore affidare alle Asl la gestione delle politiche sociali, perché ciò avrebbe determinato un progressivo disimpegno da parte dei Comuni in termini di messa a disposizione delle risorse economiche per le politiche sociali.
E il presidente Cota in questi giorni continua a ripetere che i tagli sul bilancio delle politiche sociali (-100 mln euro sul 2012) sono dovuti al fatto che la Regione non può più surrogare la responsabilità e la competenza dei comuni.
A chi dobbiamo dar retta?
Noi siamo contrari a questa scelta e ci apprestiamo a una dura battaglia contro l’impostazione che la Giunta regionale dà sulle politiche sociali, sia sulla forte riduzione delle risorse, sia sul trasferimento delle competenze alle Asl. Lo faremo con la stessa linearità e convinzione con cui abbiamo combattuto il disegno fallito di chi voleva riorganizzare la sanità sulla testa dei piemontesi.
dichiarazione di Aldo Reschigna,
capogruppo PD in consiglio regionale