Il nostro giudizio politico sulla inadeguatezza, irresponsabilità e strumentalità di Cota e della sua Giunta è noto, come la richiesta di dimissioni più volte avanzate negli ultimi mesi.
La vicenda che coinvolge l’assessore Giordano, con le sue dimissioni, getta ulteriori ombre e conferma che la Giunta Cota è arrivata al capolinea. Siamo rispettosi del lavoro della magistratura e delle persone, ma i fatti che hanno portato alle sue dimissioni, seppur respinte, coinvolgono il numero due della Lega nord in Piemonte, l’uomo forte della Giunta regionale, titolare di deleghe strategiche. Segno che l’esperienza di Cota e del centrodestra piemontese è davvero terminata.
Cota è ormai avviato sulla strada di Formigoni, costretto a dimettersi in una Regione decimata dalla crisi politica e giudiziaria: eviti al Piemonte la stessa agonia. Prima Cota lascia, prima i piemontesi potranno riappropriarsi del proprio futuro, scegliendo un governo autorevole.
In meno di tre anni abbiamo assistito a un susseguirsi di scandali: in sanità, con l’inchiesta giudiziaria e le conseguenti dimissioni dell’assessore Ferrero; le firme false, con la condanna di Michele Giovine; la vicenda della GEC, che vede coinvolto anche l’assessore Casoni, e ora Giordano. Scandali che nella scorsa legislatura non erano mai entrati in Regione.
Dalla prossima settimana riprenderemo la nostra azione con tutti i mezzi, dentro e fuori il Consiglio regionale, perché Cota si dimetta e si torni al più presto al voto in Piemonte.
Dichiarazione di Gianfranco Morgando e Aldo Reschigna