“Il dibattito che si è tenuto al Chiostro di Verbania tra i candidati locali al Parlamento, organizzato da Cgil-Cisl-Uil, ha avuto certamente il pregio di chiarire le proposte in campo in materia fiscale.
Da un lato, infatti, si è profilato un chiaro schieramento che ha dichiarato di essere esplicitamente favorevole alla patrimoniale. Oltre a Rivoluzione Civile, infatti, anche il segretario provinciale della Lega Nord e candidato al Parlamento ha fatto una netta dichiarazione in tal senso. Se a ciò ci aggiungiamo le note posizioni del Movimento 5 Stelle, che anche ieri sera ha disertato il confronto ma che sappiamo essere favorevole alla patrimoniale, il quadro ora è chiaro”.
Così Enrico Borghi, candidato del Partito Democratico per la circoscrizione Piemonte 2 della Camera dei Deputati, interviene commentando l’esito del confronto tenutosi ieri sera a Verbania tra i candidati del VCO e organizzato dalle sigle sindacali.
“Ieri sera in materia fiscale –continua Borghi- la destra ha ripetuto la solita sventagliata di favole e di esenzioni, finalizzate solo a salvaguardare i grandi evasori (visto che il tema del condono è tornato sul tavolo) e i grandi patrimoni frutto di rendite. Resta sul campo, come una proposta seria di cambiamento responsabile, la soluzione avanzata dal Pd e dalla coalizione di centrosinistra.
Ovvero una seria riforma fiscale, che alleggerisca il peso fiscale sui ceti popolari e medi, che diminuisca il costo del lavoro, che incentivi le nuove assunzioni (in particolare di giovani e donne) e trovi copertura finanziaria facendo pagare il peso della crisi a chi non lo ha fatto. E cioè le grandi rendite, i monopoli costruiti sulle concessioni pubbliche, il mondo della finanza e della speculazione borsistica, con un’azione incisiva contro evasione ed elusione e la fine definitiva della stagione dei condoni”.
“Insomma –conclude Borghi- tra la patrimoniale proposta da qualcuno e le favole proposte da altri, in materia fiscale ancora una volta emerge che l’unica soluzione per un cambiamento responsabile del Paese è il voto al Partito Democratico e alla coalizione Italia Bene Comune”.