“La drammatica circostanza dell’attentato di fronte a Palazzo Chigi nel medesimo istante in cui il governo Letta prestava giuramento deve indurci ad almeno due riflessioni, precedute da un sentimento di vicinanza e di solidarietà al brigadiere Giuseppe Giangrande e al carabiniere scelto Francesco Negri e all’intera Arma dei Carabinieri, nonché alla turista ferita.
Occorre anzitutto che tutte le forze politiche, e in primo luogo le persone di esse responsabili, comprendano fino in fondo la responsabilità di questo momento storico, e contribuiscano ciascuno per la propria parte all’abbassamento dei toni e al rigetto di ogni strumentalizzazione o, peggio ancora, di enfatizzazione a fini di parte del grande disagio sociale presente nel Paese.
Le istituzioni democratiche e repubblicane debbono essere rispettate in ogni loro forma e simbolo, in quanto presidio della libertà e dei diritti di ciascun cittadino italiano, e deve essere chiaro –come insegna anche la Storia italiana- che in nessun modo la predicazione dell’odio e l’incitamento all’abbattimento dell’avversario che poi sfociano in violenza possono essere la strada per la risposta ai problemi del Paese.”
Enrico Borghi