“Bruciate tutti” è la scritta comparsa nella notte davanti al cancello di Casa Letizia francescana, la struttura che dove sono albergati 15 migranti giunti a Domodossola nelle scorse settimane. Davanti al cancello di quella che un tempo fu la “Casa del fanciullo” è stata la lascaita anche una rudimentale bottiglia incendiaria, una molotov. Ad accorgersi del fatto il gestore del vicino bar ” la rivincita” al momento dell’apertura. Sul fatto indagano gli agenti del commissariato domese in collaborazione con i colleghi della Digos. In via San Francesco questa mattina sono arrivati anche gli uomini della scientifica. ” Un fatto che lascia l’amaro in bocca ” è stato il primo commento del direttore del Ciss Ossola. Mauro Ferrari avvisato di quanto successo si è precipitato all’alba a Casa Letizia. E’ il Ciss infatti a gestire la presenza dei migranti in Ossola. Inutile sottolineare come la notizia abbia destato clamore in città. Del resto a Domodossola, a differenza di Verbania e Omegna, l’arrivo dei profughi – la scorsa primavera – aveva suscitato vivaci proteste.
“Atto di inaudita gravità. Occorre verficare al più presto la natura di questo gesto estremista “. Sono le prime parole di commento del sindaco domese, Mariano Cattrini, ai fatti successi nella notte nel quartiere della Cappuccina. Cattrni in viaggio verso Torino per impegni istituzionali spiega : ” siamo oramai in una situazione di degrado totale. Credo sia giunta l’ora di abbassare i toni e di smetterla di considerare gli immigrati come soggetti riprovevoli “.
Il ritrovamento stanotte di una bottiglia incendiaria davanti alla casa dei Padri Cappuccini di Domodossola, con il corollario di assurde scritte inneggianti al nazismo, fa il seguito a fatti spiacevoli accaduti nei giorni scorsi nel centro migranti di Crusinallo.
Nell’esprimere – afferma il deputato PD Enrico Borghi – i sentimenti di vicinanza e solidarietà’ a tutti gli operatori che stanno svolgendo una azione importante nel quadro delle politiche di accoglienza e di sicurezza del nostro paese, desidero fare appello a tutti affinché’ su questi temi delicati ciascuno utilizzi senso della misura e atteggiamenti responsabili. Le legittime e naturali dialettiche politiche non possono sfociare in atti minacciosi ne’ costituire il brodo di coltura nel quale soggetti non rispettosi delle regole della democrazia passino dalle parole ai fatti.
Un sentimento di vicinanza anche alle forze dell’ordine che sono già’ all’opera per trovare i responsabili di simili atti, nella consapevolezza che esse sapranno garantire e tutelare gli Ossolani
solidali e responsabili.