“Assolti i nove consiglieri regionali: la sentenza del gup Daniela Rispoli riconosce la buona fede di quei politici e per il giudice il fatto non costituisce reato, ovvero non c’è dolo nel loro comportamento. D’altra parte anche i pm Enrica Gabetta e Giancarlo Avenati Bassi condividevano questa linea e avevano chiesto l’assoluzione dei nove imputati, che avevano scelto il rito abbreviato.
In realtà già alla conclusione dell’inchiesta i pm avevano chiesto l’archiviazione delle loro posizioni ma il gip Roberto Ruscello l’aveva respinta e aveva disposto l’imputazione coatta. Ma per la procura restava evidente la differenza tra questo filone di Rimborsopoli e quello degli ex consiglieri, principalmente del centrodestra, tra cui l’ex governatore Roberto Cota, che sono stati rinviati a giudizio e saranno in aula il prossimo 26 gennaio.”: (Da Repubblica.it)
Il vicepresidente della Regione Piemonte, Aldo Reschigna (Pd), commenta cosi: “per me c’era qualcosa di molto piu’ importante in gioco che continuare a fare l’assessore, ossia riuscire a preservare l’immagine di persona che per 30 anni aveva svolto lavoro politico in modo onesto”.
E’ stata un’esperienza difficile, che ho tentato di vivere con serenita’. Ringrazio innanzitutto il presidente Chiamparino. Se fossi stato condannato mi sarei dimesso immediatamente“.
Oggi una sentenza dice definitivamente quello che noi abbiamo sempre saputo: Aldo Reschigna è un uomo onesto e un’amministratore credibile e merita tutto il sostegno della sua comunità per continuare nel lavoro di vicepresidente che porta avanti con grande responsabilità e competenza.
“Abbiamo ampiamente dimostrato che non c’e’ stato dolo. La giunta Chiamparino puo’ andare avanti“. Il segretario piemontese del Pd e capogruppo in Consiglio regionale del Piemonte, Davide Gariglio, commenta cosi’ l’assoluzione degli imputati nel processo-bis per la ‘rimborsopoli’ piemontese. “Sono contento e soddisfatto, sia per me che per gli altri imputati”, commenta a caldo Gariglio, ricordando che. in Piemonte abbiamo gia’ sottratto i gruppi consiliari dalla possibilita’ di disporre di denaro pubblico“.