Tutti gli articoli di Alberto Nobili

La senatrice a vita Liliana Segre ricorda la strage della famiglia Ovazza. Domenica 21 ottobre ore 9:30 Verbania 

Domenica 21 ottobre, ore 9:30 -13:00 Villa Giulia #Verbania Pallanza. “…e ora sono nel vento”, il tragico itinerario della famiglia Ovazza – Convegno di studi.
Testimonianza della Senatrice LilianaSegreMai Più. 1943 – 2018: le iniziative per celebrare il 75° anniversario dell’Eccidio degli ebrei sul Lago Maggiore.
Link Casa della Resistenza

Programma
Saluti istituzionali e apertura dei lavori, coordina Mauro BegozziEster Bucchi De Giuli – Gianni Galli
Stato della ricerca e presentazione della banca dati “Eccidio degli ebrei sul lago Maggiore”.Raphael Rues
La Panzer-Grenadier Division Waffen-SS ” Leibstandarte Adolf Hitler”.Leonardo Parachini
Le diverse modalità operative della 1a e 2a compagnia di stanza a Pallanza e Intra e il ruolo del Podestà Pirola.

Gianmaria Ottolini
Ettore Ovazza: profilo culturale e politico.

Mariella Terzoli
La dinamica dell’arresto e dell’eccidio quale emerge dalle carte processuali.

Insegnanti e allievi del Liceo Alfieri di Torino
Le leggi razziali: un’esperienza didattica dell’archivio al palcoscenico con stralcio dello spettacolo teatrale su Riccardo ed Elena Ovazza.

Stralcio dello spettacolo teatrale “Espulsi dall’Alfieri. Storie di discriminazione, persecuzione e resilienza”, con Federico Alberto (Riccardo Ovazza), Francesca Sorice (Elena Ovazza), Vittoria Arnaldi (bidella).

Il coro Polifonico femminile “La Piana” (diretto dal maestro Fausto Fenice ) concluderà con l’esecuzione di “ Shalom Israel” in memoria dell’Olocausto

In occasione del convegno verrà allestita la mostra “Eccidio degli ebrei sul Lago Maggiore”.

Il programma nasce dalla collaborazione tra la Casa della Resistenza, da tempo impegnata nell’approfondire e far conoscere quei tragici eventi, e il Comune di Verbania unitamente a realtà culturali e formative del territorio.

Referendum 21 ottobre 2018. PD: le ragioni di un NO al cambio di regione.

Pubblichiamo il documento approvato dal Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola, in merito al prossimo referendum sulla richiesta di cambio regione.

Referendum 21 ottobre 2018. Le ragioni di un NO

I cittadini del Verbano Cusio Ossola il 21 ottobre decideranno se chiedere di diventare lombardi; le forze politiche, ad oggi, non hanno espresso in maniera chiara la propria preferenza.

Il Partito Democratico, premettendo che “lasciare la libertà di voto” agli elettori è un prerequisito della democrazia e non una concessione delle forze politiche, vuole condividere con iscritti, simpatizzanti ed elettori tutti le ragioni di un NO.

Una perplessità preliminare del Partito Democratico riguardo la proposta referendaria di passaggio del VCO alla Lombardia risiede nel manifesto utilizzato per raccogliere le firme:

il motto “Diamoci un taglio”, con forbice mutilante il Piemonte di Novara e Verbano Cusio Ossola. Il PD più che alle forbici che tagliano crede nel filo che cuce; un referendum svolto solo nel VCO (a Novara non si sono neppure raccolte le firme), in caso di vittoria dei SI, consegnerebbe il nostro territorio alla condizione di enclave lombarda in terra piemontese circondata, via terra, dalle province di Novara, Vercelli e dalla Svizzera.

L’affermazione dei promotori il referendum “La nostra storia ci riporterà in Lombardia” genera in noi altri tipi di perplessità.

È vero che il Ducato di Milano ha, sino al 1748, annoverato tra i suoi possedimenti il VCO, ma richiamare questo dato storico come ragione di un’odierna annessione alla Lombardia pare azione molto ardita. La pace di Lodi (1454) consegna una fotografia del Ducato di Milano comprensivo del VCO, Novara, Alessandria, Piacenza, Parma, Canton Ticino e privo di Bergamo, Brescia, Mantova. L’attuale regione Lombardia è altra cosa rispetto al Ducato di Milano e non ci risulta che piacentini, parmigiani, ticinesi, alessandrini, novaresi chiedano annessioni e neppure che bergamaschi e bresciani intendano traslocare in Veneto in memoria della Serenissima repubblica di Venezia. Nel 1748, quasi 300 anni fa, la pace di Aquisgrana sancisce il definitivo passaggio del VCO (con la sola brevissima eccezione del periodo napoleonico) ai Savoia e più tardi al Piemonte.

Il Verbano Cusio Ossola è periferico, sia in ottica nazionale che regionale (sarebbe invece centrale in ottica europea) e, come ogni territorio in tale condizione, tende a cercare servizi ed opportunità volgendo lo sguardo in più direzioni; ciò si verifica in molteplici ambiti tra i quali quello sanitario, dell’istruzione, del lavoro, del commercio, del turismo. Molti tra noi hanno studiato a Milano o Pavia, si sono curati a Varese, lavorano in Svizzera. L’appartenenza alla Regione Piemonte non è mai stata motivo di impedimento.

È altresì vero che ogni mattina centinaia di giovani lombardi scendono dal traghetto e studiano nelle nostre scuole e che migliaia di lombardi e ticinesi, ogni week-end arrivano nelle nostre località ad acquistare o riposare: anche per loro venire in Piemonte non è mai stato difficile.

Le relazioni interregionali rimarranno inalterate, l’eventuale cambio di regione non altererà la geografia e le distanze tra VCO e Piemonte o Lombardia rimarranno le stesse.

I fautori del cambio di casacca sembrano puntare sui presunti vantaggi economici che deriverebbero dal divenire lombardi.

La comparazione tra i trasferimenti lombardi alla zona montana di Sondrio e quelli Piemontesi al Verbano Cusio Ossola sono di difficile comparazione, perché non ci si può limitare a paragonare i trasferimenti alle provincie, essendo necessario confrontare i finanziamenti a tutti gli enti locali (e non solo) appartenenti alle due aree oggetto di interesse; limitandosi alle provincie, negli scorsi anni sono stati maggiori i trasferimenti al VCO rispetto a Sondrio, mentre negli ultimi due anni, anche a causa della crisi finanziaria della Regione Piemonte, il dato si è rovesciato.

Il PD si chiede se sia giusto abbandonare una Regione e bussare alla porta di un’altra solo nella speranza di ricevere qualche euro in più.

Il recente intervento a Verbania del Presidente Chiamparino ha ridato attualità anche alle questioni inerenti la specificità montana del nostro territorio, come percorso avviato e legittimato dalla legislazione nazionale e regionale e tuttavia in attesa di una completa concretizzazione.

Il Partito Democratico si interroga, inoltre, sull’effettiva convenienza a lasciare il Piemonte anche in relazione ad una propria importante specificità, quella del turismo lacuale.

La nostra provincia, con le sue presenze annue superiori a tre milioni (nel 2017), vede le proprie località di lago ai vertici della classifica regionale riguardante gli indicatori turistici. Il cambio di regione costringerebbe le maggiori località turistiche della provincia (Verbania, Baveno, Stresa, Cannobio, Cannero, Belgirate, Mergozzo, Oggebbio, Ghiffa: oltre 2,5 milioni di presenze) a negoziare con altri laghi (Garda, Como, Iseo) finanziamenti regionali e progetti di sviluppo, lasciando così il monopolio del turismo lacuale Piemontese ai soli comuni di Arona, Dormelletto, Meina, e ad alcuni comuni del lago d’Orta. A tal proposito preme segnalare che l’ipotesi di divisione del lago d’Orta tra due regioni renderebbe la città di Omegna isolata rispetto agli altri comuni del Cusio favorendo, ulteriormente, il ruolo attrattivo di Borgomanero. Non ci sembra un’allettante prospettiva.

Sul fronte sanitario il timore è quello di vedere svanire il progetto di Ospedale Nuovo del Verbano Cusio Ossola ed i finanziamenti ad esso collegati. Le recenti chiusure di ospedali periferici da parte di regione Lombardia, alcuni dei quali in provincia di Varese, non fanno che acuire le nostre preoccupazioni.

E ancora, la cesura dal Piemonte consegnerebbe il Verbano Cusio Ossola ad un decennio di dolorosa e costosissima transizione: si pensi solo alle diverse leggi regionali che regolano, in maniera diversa, moltissimi aspetti dell’economia, del lavoro, della formazione professionale, della tutela ambientale, dell’edilizia e dell’urbanistica, per citarne solo alcuni.

Che dire, inoltre, della fitta rete di relazioni che “Diamoci un taglio” interromperebbe?

In molti casi, associazioni di lavoratori, commercianti, artigiani, industriali, sono costituite su base sovra provinciale, unendo le forze con la provincia di Novara (a volte perché i soli iscritti del VCO ne renderebbe ardua la sopravvivenza): cosa ne sarà di loro?

Ancora una volta il rischio è di passare dalla condizione di periferia del Piemonte a periferia della periferia della Lombardia.

Qualche considerazione finale merita la questione relativa ai costi di questo Referendum.

Alcuni comuni hanno, in passato, chiesto di cambiare regione (quasi sempre per passare da una regione ordinaria ad una a statuto speciale); bene, in tutti questi casi la richiesta è partita con delibera dei consigli comunali e con conseguente assunzione dei costi del Referendum.

In questo caso, nessun comune ha adottato una delibera di richiesta di indizione di referendum, ma si vorrebbe imputare ai comuni il costo di questa consultazione elettorale. Questa è solo l’ultima, e neppure la più importante, perplessità che alberga in noi.

Partito Democratico
Verbano Cusio Ossola

Manifestazione contro i tagli ai trasporti dei Giovani Democratici sabato 13 ottobre 2108 a Verbania

Link a volantino manifestazione trasporti GD 13 ottobre 2018 Verbania

L’Assemblea Provinciale del Partito Democratico del VCO riunitasi ieri sera, lunedì 8 ottobre a Gravellona Toce, condivide gli obiettivi della Manifestazione dì sabato 13 ottobre 2018 organizzata dai Giovani Democratici – VCO a Verbania (con partenza ore 15.30 da palazzo Flaim), in difesa dei trasporti pubblici, per migliorare le condizioni dei viaggiatori, impedire i tagli, sollecitare le Amministrazioni dì RFI, Ferrovie Nord e VCO Trasporti, a dare le giuste risposte alle esigenze degli utenti (a partire da studenti e pendolari).

L’Assemblea Provinciale del Partito Democratico del VCO

La manovra economica del Governo, il referendum per il passaggio in Lombardia! L’attualità politica e le proposte e le idee del Partito Democratico del VCO.

La situazione politica nazionale, la manovra economica del Governo, il referendum per il passaggio in Lombardia! L’attualità politica e le proposte e le idee del Partito Democratico del VCO.
Incontro con cittadini, simpatizzanti e iscritti con l’on. Enrico Borghi e Aldo Reschigna vice presidente regione Piemonte, venerdì 12 ottobre alle ore 21.00 presso la sala biblioteca a Villa Olimpia a Verbania Pallanza.

Presiede Nico Scalfi Scalfi segretario circolo PD Verbania, partecipano Giuseppe Grieco segretario provinciale PD e Silvia Marchionini sindaco di Verbania.

Tutti i cittadini, le associazioni, le categorie economiche e sociali, iscritti e simpatizzanti sono invitati a partecipare.

Le proposte del PD sulla Manovra Economica
https://www.partitodemocratico.it/economia-e-lavoro/contromanovra-pd-famiglie-giovani-e-lotta-alla-poverta/

La posizione del PD sul referendum
https://www.partitodemocraticovco.it/2018/10/01/referendum-21-ottobre-2018-pd-le-ragioni-di-un-no-al-cambio-di-regione/

Referendum: incontro ad Omegna venerdì 5 ottobre ore 18.00

A pochi settimane dal voto, è organizzato un incontro pubblico dedicato al tema del referendum sullo proposta di spostamento della provincia del VCO dal Piemonte alla Lombardia.
incontro che si svolgerà venerdì 5 ottobre alle ore 18.00 presso la palazzina Liberty al parco Maulini (Forum) ad Omegna.
Alla serata parteciperanno ENRICO BORGHI (deputato PD), ALDO RESCHIGNA (vice presidente regione Piemonte), STEFANO COSTA (presidente provincia VCO) e GIUSEPPE GRIECO (Segretario provinciale PD).

Dopo l’incontro pubblico, dalle ore 19.30 circa seguirà la commemorazione dedicata alla compagna Nadia Gallarotti e una cena in compagnia.

A pochi mesi dalla scomparsa della nostra compagna Nadia Gallarotti, si svolgerà una commemorazione pubblica in suo onore, in uno dei luoghi da lei per anni frequentato, il Circolo Arci F. Ferrraris di Omegna. Per l’occasione presenteremo una targa in suo onore e pianteremo un albero di Ulivo nei giardini del circolo in suo ricordo.

Dopo l’incontro pubblico dedicato al referendum e alla commemorazione della nostra compagna Nadia Gallarotti, siete tutti invitati (alle ore 20.15) a trascorrere con noi una piacevole serata in compagnia di fronte ad una tavola imbandita:

MENU: ANTIPASTO MISTO, RISOTTO AI FUNGHI BRASATO, DOLCE (bevande e caffè inclusi)  20 € a persona
MENU BIMBI: primo e secondo 10 € a bimbo
**se ci fossero allergie o intolleranze, previa comunicazione, la cucina servirà delle pietanze alternative.

PRENOTAZIONI:
Mario Cavigioli 3335364300
Alessandro Rondinelli 3333336205

VCO escluso della Fondazione Cariplo: se Atene piange, Sparta non ride

Il territorio provinciale del Verbano Cusio Ossola viene escluso dalla rappresentanza nel Comitato di Beneficienza della Fondazione Cariplo. E’ questo l’esito della riforma statutaria dell’ente, voluta dal presidente Giuseppe Guzzetti, che ha ridotto il numero dei componenti dell’organismo stabilendo che in luogo della originaria previsione che assicurava a tutte le province lombarde e a quelle piemontesi di Novara e del VCO un rappresentante, sul versante piemontese in futuro vi sarà un unico rappresentante per entrambe le province di Novara e del Verbano Cusio Ossola.
Non essendo stata raggiunta una intesa tra le due province su quale territorio dovesse partire per primo, ieri a Milano si è tenuto il sorteggio che ha stabilito che sarà Novara la prima provincia che fornirà alla Fondazione Cariplo la terna dei rappresentanti all’interno della quale la governance uscente della Fondazione individuerà il futuro rappresentante nel comitato di beneficienza. Il VCO, che fin dalla nascita della provincia nel 1995 aveva sempre avuto un rappresentante garantito, resta così a secco.
“La riforma dell’organismo voluta e promossa dal presidente Guzzetti -commenta l’onorevole Enrico Borghi, deputato dell’Alto Piemonte membro dell’ufficio di presidenza del Pd alla Camera-, nel silenzio totale del rappresentante uscente del Verbano Cusio Ossola in Fondazione Cariplo arch. Francesca Zanetta, ha come primo effetto concreto l’esclusione del territorio più periferico dal board della Fondazione Cariplo. Si fa un gran parlare, in queste ore, di garanzie che arrivano da Milano in caso di nostro passaggio in Lombardia, e al primo atto pratico veniamo lasciati a casa da un organismo che in questi anni -sia pure con modalità molto discutibili e spesso autoreferenziali- ha distribuito sul territorio risorse finanziarie importanti per servizi ed investimenti. Negli anni scorsi ho avuto motivo di polemica con Guzzetti, e oggi i fatti purtroppo mi danno ragione. Sarebbe buona cosa che almeno nei rappresentanti delle associazioni che contribuiscono a completare il board della Fondazione si effettuasse una recupero del territorio del VCO, seguendo tuttavia la strada del confronto con le istituzioni locali e non quello dell’autoconservazione. L’intera vicenda è emblematica del fatto che se Atene piange, Sparta non ride. E che affidarsi a miracolistiche promesse in caso di modifiche territoriali, significa imboccare la strada della delusione. Certo, se a tempo debito la riforma dello Statuto della Fondazione Cariplo fosse stata fatta in trasparenza , avvisando e coinvolgendo le istituzioni, anzichè fare tutto alla chetichella, forse oggi non saremmo arrivati a questo risultato penalizzante per il VCO. Ma ormai cosa fatta capo ha, e di questo sappiamo chi ringraziare”.

Roma, 26 settembre 2018