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Rinnovo del Consiglio Provinciale: il centro sinistra mantiene la maggioranza

Stefano Costa, Presidente Provincia del VCO

Comunicazione della presidenza della Provincia – rinnovo del consiglio provinciale
A seguito della consultazione di secondo grado, svoltasi in data di ieri, che ha visto una buona partecipazione di sindaci e amministratori della nostra provincia (603 votanti su 830 aventi diritto), è stato eletto il nuovo Consiglio Provinciale che resterà in carica per i prossimi due anni.

La lista più votata è stata la n. 2 “Progetto VCO”, ascrivibile al centro-sinistra e che sostiene il Presidente Costa che, con 36.208 voti ponderati, elegge 5 consiglieri: gli uscenti Riccardo Brezza, Gianni Morandi, Rosarita Varallo e Silvia Tipaldi ed il nuovo eletto Fabio Pizzicoli, assessore a Crevoladossola.

Seguono la lista n. 4 “La Provincia per il territorio” ascrivibile al centro destra che vede eletti 3 consiglieri, Fabio Basta, Mario Geraci e Luigi Spadone rispettivamente consiglieri a Domodossola, Gravellona Toce e Cursolo Orasso, con 22.533 voti ponderati.

In terza posizione la lista n. 1 “Laghi e monti” che, con 17.299 voti ponderati, vede eletti 2 consiglieri: GiandomenicoAlbertella, Sindaco di Cannobio e Rino Porini, consigliere comunale a Germagno.

Non ottiene alcun seggio la lista n. 3 “Partecipazione e solidarietà” rappresentante la sinistra con 5.403 voti ponderati.

Il Presidente Costa commenta: “ringrazio tutti i colleghi sindaci e amministratori per l’ottima partecipazione a questo momento elettorale e mi complimento con gli eletti augurando loro buon lavoro. Nei prossimi due anni avremo parecchi compiti da svolgere insieme e confermo fin da ora la mia disponibilità a collaborare con tutti, indipendentemente dagli schieramenti di appartenenza di ciascuno”. Il primo Consiglio Provinciale di questa nuova tornata amministrativa, che prevede la convalida degli eletti, sarà convocato, come da regolamento, entro 10 giorni.

Verso il rinnovo del consiglio provinciale: ecco i nomi della lista Progetto VCO

Si è chiuso il percorso del centro sinistra per la formazione della lista e della proposta per il nostro territorio alle prossime elezioni provinciali dell’8 gennaio 2017.
Sarà un rinnovo del solo consiglio provinciale, in quanto il presidente Stefano Costa ricoprirà il suo ruolo anche per i prossimi due anni, come previsto dalla legge Del Rio.

La lista PROGETTO VCO è quindi strutturata su tutto il Vco raccogliendo le disponibilità di grandi e piccoli comuni, esperienze e nuove leve tra gli amministratori del territorio. Siamo soddisfatti dell’equilibrio raggiunto in termini di rappresentanza di genere, 50/50, di esperienza consolidata e ancora da raggiungere, tra centri principali e i piccoli comuni.

Invitiamo quindi i consiglieri comunali del VCO a sostenere questa lista al voto che si terrà il prossimo 8 gennaio 2017 presso la sede della Provincia a Tecnoparco

Agosti Giovanna (Bersi),  consigliere comunale Ghiffa

Bergamaschi Valerio, consigliere comunale Cannobio

Brezza Riccardo, consigliere comunale Verbania

Dattrino Maria (detta Marika), consigliere comunale Baceno

Filippi Flavia, consigliere comunale di Belgirate

Morandi Giovanni (detto Gianni), sindaco Gravellona Toce

Pizzicoli Fabio, assessore Crevoladossola

Pizzi Claudio, vicesindaco Casale Corte Cerro

Tipaldi Silvia, sindaco Calasca Castiglione

Varallo Rosa Rita, consigliere comunale Omegna

Lettera ai democratici di Antonella Trapani. Il perchè delle mie dimissioni.

Carissimi democratici,

sei anni sono tanto tempo. Sei anni da segretario del PD VCO lo sono ancora di più.

Ho lasciato il mio incarico quale vostro segretario per ragioni personali e politiche; da una parte c’è  l’esigenza personale di riprendere in mano la mia professione e dall’altra quella politica di rilanciare l’attività del partito e di ridargli nuove energie che io sento di aver da qualche tempo esaurito.

Il nostro partito ha un continuo bisogno di elaborazione, discussione e di confronto e di un gruppo dirigente che sappia far fronte alle continue sollecitazioni che arrivano da voi iscritti e da tutti i nostri elettori.

Se devo dire una cosa che sento di aver scoperto essere presente nella nostra base è l’insoddisfazione. Non crucciatevi, non dò a questo sentimento un’accezione negativa anzi, l’insoddisfazione in politica è il motore che ci spinge a nuovi traguardi, che ci obbliga a ripensare noi stessi e le nostre idee. Qualcuno, più di uno a dire il vero, in questi anni mi ha detto che “i nostri incontri sembrano una riunione di terapia di gruppo” e in fondo credo sia vero, per questo è necessario che almeno il terapista sia in grado di trasmettere ottimismo e voglia di fare.
E’ la voglia di fare sempre meglio e sempre di più che ci fa interrogare in continuazione,  come nessun’altra forza politica in questo paese, sulle ragioni del nostro essere, sui nostri obbiettivi, sui nostri sbagli e poche volte sui nostri meriti. Una discussione senza fine, molte volete estenuante e con toni drammatici, ma tutte le volte diversa.
Non siamo un partito perfetto, ma in fondo neppure noi lo siamo. Mi hanno insegnato, i “vecchi” compagni dell’allora DS,  che le responsabilità vanno vissute fino in fondo, che noi tutti dobbiamo fare qualcosa per migliorare il mondo che ci circonda e per migliorare noi stessi, che la comunità deve trovare i luoghi per riunirsi, per progettare un futuro che sia migliore del passato. E così è stato per me, un servizio non una professione e, con questo spirito torno un’iscritta tra tanti, torno al mio piccolo circolo per continuare a dare il mio contributo.
E’ per me difficile mettere in ordine le cose fatte, quelle iniziate e quelle che sono purtroppo rimaste solo sulla carta.

Se mi guardo indietro vedo due mandati completamente diversi:  il primo, con inizio nell’autunno 2010, iniziato con spirito battagliero, un congresso svoltosi sulla base di idee considerate in quel periodo poco più che delle provocazioni come, ad esempio, la fusione dei piccoli comuni, la riduzione delle partecipate pubbliche o la necessità di evitare il cumulo degli incarichi in capo ad una sola persona.  Tuttavia, con tenacia e convinzione, piano piano sono diventate patrimonio di gran parte del partito. In quel momento, il cambiamento che noi reclamavamo a tutti i livelli era già sentito come un bisogno dalla società, ma non veniva percepito da noi come una reale necessità, tanto è vero che, non a caso, fu in quel periodo che nacque il Movimento 5 Stelle.
Noi eravamo una provincia fuori contesto, tanto che ovunque andassi a rappresentare il Pd del Vco ero una voce fuori dal coro. Ricordo le facce dei torinesi quando con altri segretari del Pd piemontese chiedemmo la rappresentanza territoriale nelle liste, parità di trattamento e qualcuno mi ricordava che Torino era lontana, una realtà che non ci conosce e non ci considerava. Anche questo, con tenacia e convinzione è diventata una mezza verità. Abbiamo ottenuto molto facendo gioco di squadra, incarichi istituzionali che le file del centro sinistra provinciale non avevano da troppo tempo e che abbiamo perseguito al di là di quelli che erano stati gli schieramenti del congresso provinciale.

Piano piano abbiamo vinto in molti comuni della provincia e sebbene non sempre abbia condiviso le scelte fatte dai singoli circoli, le ho sempre rispettate, affidandomi a voi nella scelta delle candidature locali e i risultati sono spesso venuti. Dove questo non è accaduto, si sono comunque attivati gruppi di opposizione di cui stimo e apprezzo il lavoro.

Poi il secondo mandato, era il 2013, situazione completamente diversa. Il cambiamento stava diventando una realtà, Renzi di lì a poco avrebbe vinto il congresso e il partito iniziò una delle fasi più complicate. Di colpo la velocità cambia, ma il partito no. E’ soprattutto con le vittorie del 2014 che le responsabilità in capo a noi diventano pesantissime. Il governo di ogni livello amministrativo e di quasi tutti i comuni della provincia ci hanno messo alla prova come mai era accaduto prima. E’ necessario che il prossimo congresso faccia una valutazione seria e serena di questi due anni, del rapporto tra partito e amministratori molte volte vissuto da questi ultimi come un peso. Le modalità con cui esercitiamo la nostra appartenenza al partito non riescono a reggere alle velocità decisionali di amministratori e governo. Io scelsi, appena eletta segretario, di separare i due livelli, di dedicarmi solo alla parte politica in modo di avere maggior autonomia di intervento sulle questioni politiche generali. E’ giusto riflettere bene se questo sia una linea da ripercorre o meno perché se da una parte mi ha lasciato libertà di intervenire nelle questioni sovracomunali con maggior libertà e autonomia, nello stesso tempo mi ha allontanato dai luoghi delle vere decisioni.
Per quanto riguarda le scelte congressuali nazionali, nonostante molte criticità, rivendico il fatto non solo di essere stata una dei due segretari provinciali in Italia che nel 2012 sostenne Renzi alle primarie di coalizione, ma ricordo come un bellissimo momento il primo incontro svoltosi alla Leopolda nel 2010, quando ebbi l’occasione di intervenire di fronte a centinaia di compagni e amici che desideravano portare nel partito idee, programmi e forze nuove. Non tutto ha funzionato, ed è un dovere per un grande partito fare già un resoconto approfondito di questi anni, ma non c’è dubbio che la scossa che è stata data, soprattutto con l’esperienza di governo, è stata una novità importante per questo paese.

Adesso l’assemblea provinciale è chiamata ad indicare un nuovo segretario che sappia riprendere ed, eventualmente, correggere  il lavoro lasciato incompiuto: portare avanti la riorganizzazione socio-sanitaria con il nuovo polo ospedaliero, con la medicina territoriale e un unico Ciss, stabilizzare la società dei rifiuti completando l’iter per la gara, vigilando che si salvaguardino i posti di lavoro e gli obiettivi economico-ambientali, che si avvii un ragionamento sulle società per la gestione dell’acqua, che si affronti con determinazione la riorganizzazione della promozione turistica vero potenziale volano economico del territorio, e  si cerchino le risposte da dare alla mancanza di lavoro di questo territorio che produce un lento, ma inesauribile invecchiamento della popolazione, visto che le forze giovani e dinamiche sono costrette a cercare altrove le opportunità che questa provincia non concede più da troppo tempo.

Non meno importante è l’avvio di una discussione interna sulla situazione economica del partito che, nonostante la riduzione delle ore lavorative e del personale, con l’abolizione del finanziamento pubblico e l’eliminazione di molte indennità, rischia di non essere di facile soluzione. In quest’ottica, un mio personale ringraziamento va a tutti quei militanti che da anni, ogni anno, continuano a impegnarsi nella Festa de L’Unità di Villadossola. Purtroppo, in questi anni, alcuni circoli non hanno più trovato la forza per organizzare nei loro comuni questi appuntamenti. E’ un peccato, ma è anche il segno dei tempi, per questo il lavoro che, invece, il circolo di Villadossola continua a fare deve diventare il patrimonio di tutto il Partito del Vco non solo per i risvolti importanti dal punto di vista economico, ma anche per quello politico.
Sembrerà paradossale, ma in quelle ore passare a lavorare, tra i tavoli e le cucine, fra la stanchezza e sudore, si respira un vero senso di comunità capace di superare le divisioni e di valorizzare l’umanità di tutti noi.

Mi auguro poi che si sappiano rinvigorire i circoli territoriali, patrimonio della nostra comunità,  ma soprattutto che si sappia andare oltre le discussione e alle ambizioni personali, oltre le tensioni degli amministratori, che il futuro nuovo segretario viva la sua esperienza con il giusto entusiasmo e non solo come un dovere.
Sarà una fase transitoria, ancora non del tutto chiara, che ci porterà alla fine del 2017 al congresso così come stabilito dai nostri regolamenti, ma non per questo dobbiamo considerare meno autorevole  il segretario indicato dall’assemblea.
Infine, un ringraziamento particolare a tutti i componenti della mia segreteria di questi anni e a chi mi è stato vicino nelle decisioni e ha collaborato con me supportandomi e sopportandomi.

Tanto ancora ci sarebbe da dire, ma chiudo ringraziandovi tutti per la vostra pazienza, il vostro aiuto orgogliosa di avere avuto il privilegio di rappresentarvi in questi anni.

Antonella Trapani

Dimissioni di Antonella Trapani. Un grazie dal PD. La presidente dell’assemblea provinciale Rosa Rita Varallo reggente a tempo.

L’assemblea provinciale del Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola, riunitasi a Verbania nella sera di lunedi 19 dicembre 2016, ha preso atto delle dimissioni avanzate da Antonella Trapani dalla carica di segretario provinciale che implicano, ai sensi di Statuto, la decadenza anche della segreteria.

L’assemblea esprime ad Antonella i più sentiti ringraziamenti a nome di tutto il Partito e dei suoi iscritti per l’impegno e il lavoro svolto in questi sei anni alla guida del Partito Democratico del VCO, caratterizzato da un forte spirito di rinnovamento, di lavoro e di impegno per il radicamento e il successo dei Democratici sul territorio.

Alla luce delle prerogative statutarie, e sulla base dell’esigenza di avviare un coinvolgimento della base degli iscritti nella delicata fase politica apertasi a seguito dell’esito negativo del referendum costituzionale, l’assemblea provinciale del PD ha chiesto alla Presidente della medesima, Rosa Rita Varallo, di assumere una funzione di garanzia e di reggenza. Questo in vista della convocazione dell’Assemblea Provinciale del PD che, entro un paio di mesi, pervenga all’elezione del nuovo Segretario.

Il congresso provinciale avverrà invece nei tempi e in sintonia con il congresso nazionale.
I Democratici del VCO, consapevoli del ruolo di primo piano svolto nel nostro territorio, si apprestano ora ad affrontare una fase di confronto nella quale i circoli territoriali e gli iscritti verranno coinvolti in ordine alle importanti azioni riformiste avviate sul territorio e al progetto complessivo per il VCO (provincia montana, riorganizzazione e rafforzamento del ciclo dei rifiuti e dei servizi pubblici locali – ad iniziare dal socio-assistenziale- , ospedale nuovo, recupero delle periferie, sviluppo locale) e dalla quale discenderà l’individuazione del gruppo dirigente del Partito a livello provinciale.

Referendum: un esito amaro. Le nostre convinzioni restano

E’ stata per il Partito Democratico e il Comitato Basta un Sì del VCO una lunga, intensa e bella campagna referendaria.
Abbiamo perso anche nel VCO, e questo per noi non è bello!
Oggi ci viene chiesto soprattutto cosa non siamo riusciti a far capire ai nostri concittadini.
In realtà noi pensiamo di aver fatto tutto quello che, con rispetto delle diverse opinioni, andava fatto.
Solo nell’ultimo mese abbiamo promosso quasi venti incontri pubblici, oltre quaranta banchetti, partecipato a tutti i confronti promossi dalle diverse realtà di questo territorio per spiegare che volevamo un parlamento più snello con meno parlamentari, la fine del bicameralismo, l’eliminazione del Cnel e delle Provincie, la definizione delle diverse competenze tra regioni e stato.

Quello che non abbiamo fatto è stato insultare, offendere o denigrare chi aveva un’opinione diversa. I cittadini hanno scelto e noi rispettiamo la loro scelta ma non rinneghiamo le nostre opinioni.
Continueremo ad avanzare proposte di cambiamento per questo paese perché riteniamo che molte cose non funzionano e ci sono istituzioni che non rispondono in modo adeguato ai problemi e che non semplificano la vita al cittadino.
Se quello che avremo davanti sarà sempre un rifiuto al cambiamento e non una proposta alternativa, un rifiuto strategico mirato solo ad indebolire l’avversario politico riteniamo che il paese non risolverà i suoi problemi. Questo ci rammarica.

Non sappiamo quali conseguenze immediate avrà, l’esito del voto di ieri, rispetto ad alcune scelte operate anche nel Vco, fra tutte la Provincia e il riconoscimento della specificità montana.
Una cosa è certa, noi ci siamo impegnati per costruire un futuro migliore ma gli elettori non hanno condiviso a maggioranza questa prospettiva.

Un ringraziamento pubblico va a tutti i volontari dei comitati, agli iscritti del PD che hanno lavorato con determinazione e con la giusta dose di allegria lanciando sicuramente un messaggio: avere delle opinioni diverse sulla vita pubblica è sano, è legittimo e per questo si può fare politica senza scadere nelle offese.

Antonella Trapani
Segretario PD VCO

Vittoria Albertini
Comitato Basta un Sì VCO

Un passo alla volta. Il Vco verso un sistema di servizi socio–sanitari efficaci ed efficienti

Comunicato stampa – Un passo alla volta. Il Vco verso un sistema di servizi socio–sanitari efficaci ed efficienti

Non è stato semplice restare in silenzio e non rispondere alle continue provocazioni e accuse del Sindaco di Domodossola Pizzi  nelle scorse settimane, sui temi della sanità e dei servizi sociali.
Oggi, dopo che in questa settimana la Giunta regionale ha dato segno tangibile di coerenza finanziando con 8 milioni il piano di Medicina Territoriale, dopo che questo pomeriggio la stessa Giunta illustrerà lo studio di fattibilità per il Nuovo Ospedale, dopo che ieri la maggioranza dei Sindaci ossolani ha designato un nuovo CdA e indicato la volontà di procedere nell’integrazione dei servizi sociali con il Verbano e con il Cusio, mi sento di poter raccontare il lavoro che non viene urlato sui giornali ma che si costruisce con fatti concreti, lavoro, riunioni e incontri.

Parto dal Ciss ossolano e dal ricordare il buon lavoro svolto dal presidente  Mario Allegri, e dai consiglieri che lo hanno affiancato in questi ultimi anni. Anni di tagli economici, anni in cui i problemi di povertà, disagio e accoglienza dei migranti si sono mostrati in tutta la loro forza. Le risposte messe in atto dal Ciss, la continua ricerca di risorse e di trasparenza, avevano consentito di limitare i disagi ai cittadini, di continuare ad erogare i servizi essenziali.
Tutto messo in discussione per la volontà, mal espressa della nuova giunta domese di porre un unico ed esclusivo problema:  i migranti a Domodossola! Molto stava facendo l’amministrazione Allegri su quel tema, cercando anche soluzioni che coinvolgessero tutti i comuni, ma per operare c’è bisogno di fiducia reciproca, di proposte e soluzioni che trovino un ambito di discussione che non siano solo le pagine dei giornali. Proposte condivise che non sono arrivate dal socio di maggioranza relativa, da qui la giustificata rottura.

Ieri finalmente, dopo che in modo trasversale e autonomo gli amministratori hanno indicato un nuovo consiglio di amministrazione che sarà guidato da Carlo Pavesi, le cui competenze sono indiscutibili, si cercherà di riprendere il lavoro. Si riparte dallo studio sui tre consorzi che ha fatto emergere le diversità organizzative, tariffarie e di erogazione dei servizi che, come Partito Democratico ci auguriamo siano superabili e che portino ad una integrazione finalizzata ad omogenizzare e unificare le tre realtà.

Abbiamo in questi anni, e l’On. Borghi lo testimonia con il suo lavoro, portato il VCO ad un grado diverso di specificità rispetto ad altri territori e non è comprensibile marciare in direzioni diverse. Per dare gambe alla nostra realtà territoriale, per trasformare in risorsa la montagna e il lago, dobbiamo sempre collaborare tra Ossola, Verbano e Cusio sui servizi che riteniamo fondamentali: tra questi noi mettiamo al primo posto la Sanità e l’assistenza sociale.

Ed oggi, dicevo all’inizio, è un giorno importante in cui si dà seguito ad un altro impegno che ci siamo presi politicamente insieme dalla Giunta Chiamparino con il VCO. Dall’incontro pubblico di oggi dipende lo sciogliersi di molti nodi e la conferma dell’avvio effettivo di un percorso che sulla carta è stato sancito un anno fa con la firma congiunta delle principali amministrazioni per realizzare un Nuovo Ospedale in località Ornavasso. Un lavoro importante svolto dalla nostra ASL, dal comune direttamente interessato dall’intervento e dalla Regione che ha già stanziato 5 milioni di Euro.

Questi passi in avanti per la Sanità del nostro territorio sono il frutto del lavoro del Vice Presidente Reschigna che, trascurando le polemiche, ha portato la nostra Regione fuori dal Piano di rientro sanitario che bloccava la risoluzione di molti problemi, che impediva una più autonoma gestione delle risorse e, fra tutti, l’impossibilità ad agire coerentemente sulle assunzioni necessarie in molti settori. E’ stato difficile, non sarebbe giusto negarlo, e non è tutto risolto.
Apprezziamo sicuramente la volontà politica, non partitica in modo esclusivo, del VCO di dare un nuovo e più integrato sistema di risposta sanitaria e sociale ai cittadini del nostro territorio. Oggi abbiamo un unico Distretto sanitario, avviato la medicina territoriale, indicato un percorso per omogenizzare i servi sociali e un progetto per un nuovo Ospedale.

E’ stata una settimana positiva, un passo alla volta stiamo andando avanti.

Antonella Trapani
segretario provinciale PD